Festa della Repubblica delle belle parole
Oggi, 2 giugno 2021, ho deciso di non solennizzare la Festa della Repubblica. A scanso di equivoci vorrei dire che io amo questa Repubblica nata dalla lotta di liberazione.
Oggi, 2 giugno 2021, ho deciso di non solennizzare la Festa della Repubblica. A scanso di equivoci vorrei dire che io amo questa Repubblica nata dalla lotta di liberazione.
Tra i tanti effetti negativi del Covid ce n'è è uno che va al di là delle conseguenze economiche: la corrosione del sistema di relazioni che stanno alla base della vita pubblica.
La vicenda dei libri appartenenti al “Fondo Tafi”, rinvenuti all'isola ecologica di Castiglion Fiorentino ed in procinto di essere distrutti, si arricchisce di un nuovo capitolo grazie alla conferenza stampa organizzata dal Comune
Appartengo alla categoria dei boomers, cioè dei nati tra il 1946 e il 1964 e il mio modo di pensare è dunque superato. Me ne scuso. Tuttavia voglio dire la mia sull’elevazione nel Pantheon della sinistra, dopo le sue esternazioni al concertone del primo maggio, di Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez.
Era il 1981 e nel messaggio di fine anno l’allora Presidente Sandro Pertini pronunciò una frase che mi è sempre rimasta in testa, «Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo».
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