La porta scorrevole e il primo maggio

. Inserito in #madecheseragiona

Era il 1981 e nel messaggio di fine anno l’allora Presidente Sandro Pertini pronunciò una frase che mi è sempre rimasta in testa, «Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo».

Dopo quarant’anni quelle parole sono sempre attuali e lo sono ancor più in questo Primo maggio 2021, in cui lavoro e salute sono tornati al centro di qualunque interesse.
Lavoro, casa, salute, non sono concetti ingenui in quest’epoca in cui l’intelligenza artificiale pare soppiantare quella umana e tutti parlano inglese, o almeno tentato di farlo.
Esiste un’espressione anglosassone “sliding doors”, che fa proprio al caso nostro. Letteralmente significa “porte scorrevoli”, ma vuol dire anche il momento cruciale, assolutamente imprevedibile, che può cambiare la vita. La pandemia è stata ed è questo momento. A causa del Covid siamo stati tutti costretti a ripensare tempi, modi di vita, modelli produttivi e tante certezze. Un virus microscopico ha bloccato un progresso che appariva inarrestabile, mettendo in crisi due aspetti fondamentali della vita: salute e lavoro, costringendo a ripensare buona parte delle politiche economiche. E’ questa la “porta scorrevole” che si apre, perché si possono spendere migliaia di miliardi, ci si può indebitare di qui all’anno tremila, ma se poi tutto questo serve solo per rendere più ricchi i ricchi e non a costruire un domani più giusto, più umano e più felice, allora vuol dire che la sinistra, chiamiamola con il suo nome senza vergogna, rischia di perdere l’occasione della vita. Non c’è niente da inventare, niente proclami o libroni da scrivere, servono cose semplici, basterebbero quelle che ricordava Pertini tanto tempo fa. Se non accadrà, la porta scorrevole, sarà solo una porta chiusa al futuro. Buon primo maggio.

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Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.