In ricordo di Fabio Salvietti

. Inserito in #madecheseragiona

Ho riflettuto a lungo prima di scrivere qualcosa, non è nelle mie abitudini esternare sentimenti ed emozioni, ho la pessima abitudine di tenermi tutto dentro. Però stavolta voglio farlo, lo ritengo un dovere, per i lunghi anni nei quali ho collaborato con Fabio e per l'amicizia e il rispetto dovuti ad una persona di grande valore professionale e umano.

Fabio Salvietti è stata infatti una figura centrale per il rilancio del ruolo della biblioteca, dell’archivio storico e della rete museale castiglionese. Il suo, per tanto tempo, è stato un impegno continuo, attento ai dettagli, un’attività indispensabile e discreta di cui tutti oggi comprendono finalmente l’importanza.

Grazie a lui, al direttore Piero Fusi e ai tanti collaboratori e che si sono succeduti negli anni la Biblioteca era diventa da semplice raccolta libraria un centro propulsore di cultura e iniziative. Era diventata l’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese. Un’entità viva, attenta alle novità ma capace di conservare gelosamente la tradizione.

Un Ente che ha dato vita a una rete museale incredibilmente ricca: museo archeologico, sezione medioevale, pinacoteca, museo di arte sacra. Ha valorizzato i percorsi archeologici, l’area del Cassero e la torre civica. Ha dato vita a decine di iniziative, pubblicazioni, presentazioni di libri, mostre. Un fervore che aveva fatto di Castiglioni un polo culturale di tutta la provincia. E accanto a questo l’archiviazione elettronica, la messa in rete di un ricchissimo patrimonio documentale e librario.

Fabio Salvietti ha dato un contributo essenziale affinché tutto questo diventasse realtà.

Spero che nel tempo la sua memoria non si indebolisca, sarebbe bello, passato questo momento di intesa emozione, ricordarlo per sempre. Magari dedicargli uno spazio nella “sua biblioteca” o nel museo. Sarebbe un modo giusto per mantenere la memoria di un uomo che ha dato molto a Castiglioni.

Tags: Castiglion Fiorentino Fabio Salvietti

Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.