Visitare le ambulanze

. Inserito in Sanità

Un nutrito gruppo di bambini, accompagnati dai rispettivi insegnanti, hanno potuto far visita alle ambulanze della Misericordia di Arezzo. L’importanza educativa di un gesto che allontana la paura della relazione di aiuto verso il prossimo.

Non un pomeriggio qualsiasi, quello di martedì 30 aprile scorso, per un folto gruppo di bambini di due classi elementari di quarta e di una di quinta del Convitto Nazionale che, accompagnati dai rispettivi insegnanti, hanno potuto far visita “dal vivo” alle ambulanze e ai mezzi attrezzati sanitari della Misericordia di Arezzo.

L’iniziativa s’è svolta sotto l’attenta guida di alcuni soccorritori esperti della Misericordia di Arezzo ed è un’appendice pratica del progetto “ASSO – A Scuola di SOccorso”, di cui abbiamo già trattato in precedenti articoli.

Qui ci preme sottolineare che niente è meglio, specialmente per un giovanissimo scolaro, di vivere di persona e toccare con mano quelle realtà di cui ha sentito parlare e ha visto immagini proiettate a schermo durante gli incontri tenutisi in precedenza nella relativa scuola.

Perciò questi piccoli-grandi eventi d’approccio pratico all’universo del soccorso sono quanto di più indicato per coronare l’obbiettivo del progetto che, quando rivolto alle età più giovani, consiste prioritariamente nel togliere quell’alone di timori e apprensioni altrimenti insito nel concetto di “ambulanza” e, in definitiva, nella dimensione del correre in aiuto al prossimo.

Bambini non più impauriti e che trovano naturale la relazione d’aiuto vivono le migliori premesse per diventare adulti più consapevoli, sensibili e disponibili alla solidarietà.

Tags: Misericordia Misericordia di Arezzo

Romano Barluzzi

Romano Barluzzi

Highlander dalle molte vite, tra cui ne spiccano due - da tecnico sociosanitario e da istruttore subacqueo - coltivo con inguaribile curiosità la passione per i mestieri più a rischio d'estinguersi, perciò mi ostino a fare il giornalista.