Arezzo, sensazioni forti contro l'ex Moscardelli, ma facciamo nostra la sfida contro il Pisa

. Inserito in Visto dalla curva

Si  torna in campo. Forse, perché nel momento in cui scrivo fiocca in maniera abbondante su Arezzo ed il rischio rinvio appare ipotesi tutt’altro che da scartare

In attesa che il meteo o Giove Pluvio decidano il da farsi, vediamo di ragionare su questo Arezzo-Pisa che apre il 2019 al “Città di Arezzo”.

Gli amaranto arrivano a questa sfida importante e adrenalinica (è pur sempre uno dei derby toscani che stuzzicano il campanile) dopo la sconfitta di Vercelli che ci ha visto soccombere in maniera abbastanza netta sul piano del gioco e dell’intensità. Ci si arriva anche con il centrocampo tutto da inventare, giacchè più o meno tutti i nostri accusano, stando alle dichiarazioni della vigilia, acciacchi piccoli o medi. L’unico in buona salute (Remedi) è squalificato , mentre Basit, Buglio, Tassi, ma anche Foglia, Serrotti e Belloni non sono al top. Si aggiunga il fatto che, qualora si dovesse scendere in campo, il terreno sarà pesantissimo e questo non agevola una squadra leggera e manovriera come quella di Dal Canto.

Ciò nonostante questa partita va vinta. Non per la classifica, che resta comunque ottima e lo resterebbe anche in caso di mancato successo con i nerazzurri di D’Angelo, ma per il morale e per lo spirito della squadra e dell’ambiente. Sarà da lottare pallone su pallone,minuto dopo minuto, mantenendo alta la concentrazione e mettendoci quel qualcosa in più che forse è mancato contro la Pro Vercelli ed anche in altre occasioni, quel qualcosa che si fa fatica a trovare perché non sta nel DNA della squadra ma che in certe circostanze diventa l’ingrediente che può spingere oltre l’ostacolo; parlo della cattiveria agonistica che sicuramente troveremo dall’altra parte del campo perché il Pisa vuol risalire la graduatoria ed ha speso anche in questo mercato somme importanti  rinforzando una rosa già forte.

Tra gli avversari ci sarà anche Moscardelli e rivederlo nel nostro stadio con un'altra maglia sarà una sensazione forte, da gestire però con intelligenza e riconoscenza verso chi per due anni è stato il perno dell’Arezzo e che lo scorso anno di questi tempi, mentre sembrava che tutto qua andasse in malora, col suo rifiuto di cedere alle tentazioni pisane (già allora forti) pose, unitamente a mister Pavanel, le basi per la “battaglia totale”.  

A lui, per parte mia, solo applausi prima dell’inizio, poi per 90' si torni a quello slogan felice e fortunato. Facciamola nostra.

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.