Arezzo gira la boa in zona play off. La squadra ha ritrovato equilibrio e fiducia

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Buon punto. L’Arezzo torna imbattuto da Renate e va bene così, anche se l’appuntamento con la vittoria esterna è rimandato ormai al 2020, visto che la stagione finirà qui per la decisione (sacrosanta) della Lega di serie C di protestare per l’eccessivo carico fiscale che grava sulle società sospendendo lo svolgimento del campionato. 

La trasferta di Meda era complicata perché i padroni di casa non solo erano imbattuti ma rappresentano anche una delle più belle sorprese del girone di andata e lo si è visto anche in campo. Ben organizzati, con una difesa strutturata e solida con Damonte reiventato felicemente come centrale, con Kabashi motorino inesauribile e Ranieri metronomo, il Renate ha perso per strada Maritato (fermato da problemi cardiaci), ma ha trovato un Plescia in gol due volte su due con un movimento da punta vera anche nella rete segnata ad inizio ripresa contro di noi seppur con la collaborazione di una difesa rimasta a prendere il thè.

Contro una formazione così quadrata, l’Arezzo ha retto il campo senza timori ed avrebbe potuto chiudere il primo tempo in vantaggio con la doppia occasione procurata dalla strepitosa girata di Gori stampatasi sul palo e successiva conclusione sprecata a Belloni. Abbiamo concesso pochissimo all’avversario in una partita a scacchi che vedeva da una parte i nerazzuri di Diana presidiare bene gli esterni (raddoppi sistematici su Caso e Belloni) e dall’altra Corrado arginare alla grande Guglielmotti con Foglia e Tassi a fare filtro e rilancio tenendo insieme i reparti e Nello Cutolo a ripiegare per ispirare i compagni.

Al netto della sbandata consueta di inizio ripresa, sono stati gli amaranto a fare la partita per lunghi tratti e praticamente per tutta la ripresa anche se forse si poteva intervenire prima dando più peso alla squadra. Coraggiosa però la decisione di portare la difesa a tre e mandare qualcuno a far compagnia a Gori. In questa maniera, tra l’altro, partendo da più indietro  Caso ha potuto inventarsi la giocata spacca-partita perché ha preso in velocità i possenti guardiani che sull’anticipo e il fisico l’avevano arginato per il resto della partita; poi ci ha pensato Gori che magari “Pruzzeggia” un po' (nel senso che non ha una partecipazione così costante al gioco), ma che se solo ha mezzo metro a disposizione si conferma un cecchino implacabile.

Si gira la  boa a 26 punti, in piena zona play-off  e con una squadra che ha ritrovato equilibrio e fiducia. Ora si penserà al Natale e poi, dopo la Befana, a come puntellare dove serve un gruppo che ha qualità in moti dei suoi componenti. La rosa andrà sfoltita sia per una migliore gestione che per ragioni economiche, ma l’obiettivo è e deve restare crescere ancora. All’anno prossimo!

Tags: S.S. Arezzo Renato Pancini

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.