Steelcoop Valdarno verso la messa in liquidazione, il salvataggio Bekaert prende altre strade

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Il presidente della cooperativa Daniele Righi ha inviato una lettera per darne comunicazione al MISE, alla Regione Toscana, ai sindaci, alle organizzazioni sindacali e a Confindustria Firenze: "Non abbiamo trovato risposte nel tentativo di risolvere la questione Bekaert"
Si chiude il percorso di Steelcoop Valdarno, la cooperativa dei dipendenti della Bekaert di Figline Valdarno nata per partecipare alla reindustrializzazione dello stabilimento dismesso dalla multinazionale belga: “Prendiamo atto che la nostra volontà di essere una parte della soluzione della crisi della ex Bekaert di Figline Valdarno non ha trovato le risposte che attendevamo”. Il presidente della cooperativa Steelcoop Valdarno, Daniele Righi, ha inviato una lettera al MISE, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all’assessora regionale Alessandra Nardini, al consigliere per il lavoro Valerio Fabiani, ai sindaci dei comuni interessati, alle organizzazioni sindacali e a Confindustria Firenze per informarli che nei prossimi giorni verrà convocata alla presenza di un notaio l’Assemblea dei Soci della cooperativa “Steelcoop Valdarno s. c.” per la messa in liquidazione della società.

 “Prendiamo atto che la nostra volontà di essere una parte della soluzione della crisi della ex Bekaert di Figline V.no non ha trovato le risposte che attendevamo”, scrive Righi nella lettera. “Spiace di non avere trovato l’attenzione che ci consentisse di presentare in sede ministeriale il piano industriale che abbiamo elaborato e che ritenevamo meritevole di essere comparato con altre proposte - prosegue la lettera - Prendiamo inoltre atto che proprio in questi giorni, grazie alla negoziazione sindacale con altra impresa dell’area fiorentina, un numero preponderante di soci della cooperativa ha trovato un’occasione occupazionale strutturata”.

“Vogliamo ringraziare tutti coloro che in questi mesi ci hanno sostenuto considerando la nostra proposta per la soluzione della crisi aziendale l’unica accompagnata da un adeguato piano industriale - sottolinea Righi nella lettera -. Ringraziamo anche chi ci ha apertamente avversato, costringendoci a razionalizzare e migliorare in corso di redazione il piano che la cooperativa, avvalendosi di stimati consulenti, ha elaborato. La nostra è stata comunque un’esperienza che siamo fieri di avere intrapreso e che ci ha fatto esplorare il versante dell’autoimprenditorialità cooperativa come fronte originale della battaglia per la difesa del lavoro e della presenza industriale in Toscana".
Foto credits: Valdarno 24

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