Comitato Acqua Pubblica: "Sei candidati sindaco su sette per la ripubblicizzazione del servizio idrico"

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"Acqua pubblica, gestione pubblica e senza profitto. Questo è ciò che hanno detto di voler perseguire sei su sette dei candidati alla carica di sindaco presenti, o rappresentati, al dibattito che si è svolto lunedì 14 settembre in piazza Sant'Agostino, dove si è potuto rilevare una calorosa partecipazione di pubblico". Lo fa sapere il Comitato Acqua Pubblica Arezzo

"Laura Bottai, Luciano Ralli, Marco Donati, Daniele Farsetti, Michele Menchetti e Alessandro Facchinetti si sono pubblicamente impegnati a far proprie le proposte da noi avanzate. Stesso impegno lo ha preso anche Fabio Butali che, non potendo partecipare al dibattito, lo ha scritto in una missiva che ci ha fatto pervenire.

Resta fuori dal coro Alessandro Ghinelli che, ad onor del vero, al dibattito pubblico aveva mandato Roberto Bardelli, il quale però non se l'è certo sentita di prendere impegni precisi spendendo la parola di chi, cinque anni fa, s'era già impegnato, mettendolo finanche nero su bianco, finendo poi col rimangiarsi la parola data e fare l'esatto contrario. Per noi può ritenersi dispensato dal ripetere la stessa commedia.

Di contro possiamo dirci soddisfatti se con l'iniziativa da noi organizzata in piazza Sant'Agostino lo scorso 14 settembre, in collaborazione con il Circolo Aurora e Lo Sportello del Cittadino, si è potuto ottenere da quasi tutti i candidati sindaco l'impegno pubblico ad agire per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Infatti Laura Bottai del Pci, Luciano Ralli della coalizione di centrosinistra formata da Pd, Arezzo 2020, Arezzo Ci Sta, CuriAmo Arezzo, Marco Donati di Scelgo Arezzo e Con Arezzo, Daniele Farsetti di Patto Civico, Michele Menchetti del M5s, Alessandro Facchinetti del Partito comunista e Fabio Butali di Prima Arezzo, se eletti, si sono impegnati a:

  • rispettare e far propria la volontà espressa dai cittadini col voto nei referendum sull'acqua del giugno 2011 in cui il 96% scelse chiaramente di volere una gestione pubblica del servizio idrico, senza profitto per il gestore;
  • introdurre due nuovi commi nello Statuto del Comune, con il primo dei quali si riconosca il diritto umano all'acqua, ossia all'accesso all'acqua come diritto umano universale e inalienabile e con il secondo si attribuisca all'acqua lo status di bene comune pubblico ed essenziale, garantendo che la proprietà e la gestione delle reti di distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili;
  • nominare i propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione dell'attuale società di gestione e i propri delegati in seno alla conferenza territoriale e al consiglio direttivo dell'Ente di Governo di Ambito (Ait) dando loro un preciso mandato politico che sia coerente con l'esito referendario e che contempli: a) di non avallare atti o decisioni che consentano il perdurare nella gestione di politiche indirizzate al conseguimento di utili eccedenti quanto necessario ad onorare la rimessa di debiti finanziari pregressi; b) di non approvare la destinazione a dividendi degli utili d'esercizio; c) di attivarsi per creare le condizioni per il riscatto dell'affidamento in concessione e opporsi a qualsiasi proposta di ulteriori proroghe;
  • adoperarsi perché venga stipulato un patto di sindacato tra comuni del territorio con l'obiettivo primario di perseguire e ottenere la revisione dei 'patti parasociali' stipulati nel 1999 tra comuni e Consorzio Intesa Aretina, palesemente sbilanciati in favore dei soci privati;
  • istituire un tavolo tecnico permanente, aperto alla partecipazione di rappresentanti del Comitato Acqua Pubblica e di altre associazioni di cittadini, lavoratori e/o imprese del territorio che su mandato del sindaco e nell'interesse dell'utenza si occupi di analizzare i bilanci della società, i costi di gestione, la qualità, la quantità e l'efficacia delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e degli investimenti in genere, analizzare e avanzare proposte sulla ripartizione tariffaria, il regolamento e la carta del servizio e relazionare pubblicamente la Giunta e il Consiglio comunale su risultati delle analisi effettuate, proposte elaborate e problematiche affrontate e da affrontare.

Il Comitato Acqua Pubblica attenderà comunque alla prova dei fatti chi di loro sarà eletto/a sindaco di Arezzo".

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