Lo sciocco, la luna e il dito

. Inserito in #madecheseragiona

Quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito”. Spesso mi sono domandato se anch’io, troppe volte, mi sia soffermato a rimirare il dito, perdendo di vista la luna. E’ accaduto, come è accaduto a migliaia di altre persone

In molti abbiamo vissuto nella convinzione che noi fossimo i saggi e gli altri, quelli che non la pensavano come noi, fossero stolti. Un malcelato senso di superiorità che ci ha impedito di capire che nella vita si può essere saggi ma anche sciocchi, dipende dalle situazioni, dalle occasioni e dalle possibilità. Questo è tanto più vero in un’arte antica come la politica. Per troppo tempo, in specie in quella parte dove sono stato impegnato e continuo, in mezzo a mille dubbi, a rimanere, non abbiamo mai preso in considerazione l’ipotesi che forse non eravamo i migliori, ma solo i meno peggio ed oggi, con il mondo ribaltato, è inutile dare la colpa agli altri, agli stolti che non vedono la luna. Forse non indichiamo nessuna luna, il nostro dito è puntato nel buio. La luna, in politica, sono i sogni di cambiamento, la vicinanza ai problemi, le soluzioni, le idee, la pratica e l’umiltà.
Tuttavia continuo a pensare che vi sia sempre un percorso da costruire, avendo a mente che se chiediamo agli altri di cambiare opinione, anche noi dobbiamo essere pronti a cambiare la nostra. Perché, come diceva Dōgen, “anche se li amiamo i fiori muoiono, anche se le detestiamo le erbacce cattive crescono”. E il solo fatto di indicare la luna non ci consegna nessuna soluzione se non siamo disposti a metterci ogni giorno in discussione.

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Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.