Le mille vite di un dirigente di calcio

. Inserito in Visto dalla curva

Se n’è andato Ermanno Pieroni. Una malattia perfida e inattesa lo aveva colpito alla fine dell’estate. Pochi lo sapevano per il grande riserbo voluto dalla famiglia. Purtroppo in poco più di tre mesi il male ha avuto il sopravvento sulla forte fibra dell’ex direttore generale dell’Arezzo.

Uomo di calcio e di campo, aveva costruito il Perugia delle meraviglie di Gaucci, scoprendo calciatori con i quali manteneva spesso un rapporto  solido attraverso gli anni. Aveva portato l’Ancona in A ed era finito nella bufera dopo il fallimento del club marchigiano, con accuse anche pesanti dalle quali era però uscito prosciolto. Ad Arezzo il suo nome è legato agli anni d’oro della presidenza Mancini, con la squadra mai così vicina alla conquista del grande sogno. Era poi tornato come salvatore della patria nei mesi bui dell’era post-Ferretti con il fallimento dietro l’angolo e la squadra fermata dalla lega calcio. Lui aveva portato ad Arezzo Giorgio La Cava ed insieme avevano creato i presupposti per vincere la “battaglia totale” e l’anno dopo per arrivare ad un passo dalla serie B. Personaggio dal carattere forte, per questo osteggiato o amato in egual misura, Ermanno Pieroni vantava una rete di relazioni importante nel calcio che conta, era ascoltato e considerato da club come Inter e Fiorentina, aveva in agenda i numeri di gran parte del calcio italiano, ma soprattutto era uno che sapeva di pallone. Certamente il mestiere che faceva, quello di diesse prima e di direttore poi, prestava il fianco alle critiche ed ai sospetti che quasi sempre accompagnano chi svolge quella professione. La differenza fondamentale tra Pieroni e molti altri era che le sue squadre sul campo raramente fallivano la stagione. Ad Arezzo e per l’Arezzo, ha fatto molto, troppo spesso nell’irriconoscenza se non addirittura nel vilipendio di una città che per incapacità di saper pensare in grande si ostina a coltivare piccoli orticelli personali a livello di sussistenza. Per quel poco che l’ho conosciuto posso dire di averne apprezzato la grande professionalità, la capacità di saper coinvolgere i calciatori nel progetto della società, il sogno di poter  fare qualcosa di importante anche con i colori amaranto. Ti sia lieve la terra, Direttore.

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Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.