Trovato morto Tiziano Birra: probabili cause naturali

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Tiziano Birra, 57 anni, è stato trovato morto nella sua roulotte, parcheggiata nel resede di una scuola tra viale Mecenate e via XXV Aprile ad Arezzo, dove viveva da oltre 10 anni.

I latrati del suo fedele amico, il cane Bubu, hanno attirato l'attenzione di alcuni passanti, che hanno allertato i soccorsi e le forze dell'ordine. Si tratterebbe, in base alle prime ricognizioni effettuate, di morte per cause naturali. Il clochard, nella notte dello scorso Natale, fu oggetto di una sassaiola che mandò in frantumi i vetri della roulotte in cui viveva da 10 anni. I responsabili, giovani pentiti del gesto, raccolsero 80 euro per riparare il danno e gli consegnarono una lettera di scuse. Seguirono purtroppo altri episodi di intimidazione: ancora ragazzi presero di mira Tiziano, originario del Canton Ticino di 57 anni, senza lavoro. Dopo i fatti di intimidazione subiti da Tiziano Birra, il Comune di Arezzo si era attivato promuovendo incontri ed azioni, coordinati dall'Associazione "Arezzo nel Cuore" insieme anche a privati cittadini, volti a trovare una soluzione che mettesse Birra in condizioni di maggior sicurezza. Furono raccolte alcune centinaia di euro per la sostituzione dei finestrini del camper danneggiati. Era stata anche individuata una soluzione e con essa anche la disponibilità di seguire un percorso finalizzato all'ottenimento della residenza nel Comune di Arezzo, ipotesi però rifiutata dal diretto interessato.

La scomparsa di Tiziano Birra, il cordoglio della vicesindaco Lucia Tanti
“Apprendo con profondo dispiacere della morte di Tiziano Birra. Un dispiacere che ha un doppio valore: da una parte il dolore per la scomparsa di una persona che ha certamente trascorso anni difficili, dall’altra il dolore per non essere riusciti a convincerlo l’ultima volte nel gennaio scorso a lasciare quel luogo per recarsi in un posto più sicuro, affidandosi anche ai servizi sia sociali che sanitari e accettando finalmente anche di prendere la residenza. Colgo anche l’occasione per ringraziare chi molto si adoperò in quel periodo è in particolare la consigliera Cornacchini che tenne le fila tra l’Amministrazione e alcuni aretini generosi, alcuni dei quali se ne erano presi cura fin dal 2011 quando Birra arrivò ad Arezzo decidendo poi di vivere nel resede di una scuola superiore con il consenso del dirigente e della Provincia. Da lì ha ritenuto di non spostarsi più”.

 

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