Italpreziosi tra i giganti dell'economia italiana: in Toscana al vertice per fatturato, 14° posto nazionale

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L'azienda aretina di produzione di metalli preziosi e semilavorati con sede a San Zeno, con 6 miliardi e 881 milioni 941.125 euro di fatturato e un costo del personale di oltre 2,5 milioni di euro si posiziona al primo posto, per mole di fatturato, tra le aziende della provincia di Arezzo e della Toscana. Il colosso guidato da Ivana Ciabatti occupa la 14^ posizione nazionale.

Italpreziosi è stata fondata nel 1984 ed è uno dei principali operatori nella produzione, affinazione e trading di metalli preziosi, produzione e commercio di oro da investimento con sede ad Arezzo, Italia. Grazie a tecnologie di ultima generazione ed impianti ad impatto prossimo allo 0, oltre alla posizione centrale nella catena del valore, Italpreziosi rappresenta il partner strategico per tutti gli operatori nel business dei metalli preziosi, offrendo soluzioni complete per miniere, banche, produttori di gioielli, consumatori industriali e privati. Con l’impegno a garantire i più alti standard qualitativi nel rispetto dei principi di etica e di sostenibilità. Italpreziosi è il partner ideale per tutti gli operatori del settore dei metalli preziosi, eccellendo per la reputazione, per l’efficienza del servizio, l’affidabilità, la trasparenza, ma soprattutto per sostenibilità ed impegno etico. In linea con i più alti standard, Italpreziosi persegue l’agenda 2030 delle Nazioni Unite sui Sustainable Development Goals (SDGS), obiettivi che si è prefissata per contribuire alla creazione di una filiera dei metalli preziosi più sostenibile, giusta ed equa.

La società si occupa di:

  • recupero, analisi e affinazione di metalli preziosi;
  • realizzazione di prodotti d’oro e d‘argento per banche e industria;
  • vendita di oro da investimento nel mercato retail;
  • servizi a supporto del trading di metalli preziosi;
  • servizi di logistica, trasporto e deposito.

In base all'indagine di reportaziende.it, con 6 miliardi e 881 milioni di volume d’affari nel 2020 e un +153% rispetto ai 2 miliardi e 711 milioni di un anno fa, Italpreziosi  è 14^ in Italia davanti a E-distribuzione e superata solo da colossi del calibro di Eni, Fca, Enel, Telecom, Esso, Kuwait Petroleum Italia, Poste Italiane, Esselunga.

In Toscana è leader, sopra alle fiorentine Guccio Gucci e Nuovo Pignone. La quarta posizione è ancora aretina, occupata dalla Chimet di Badia al Pino (Civitella in Val di Chiana) con oltre 3 miliardi di fatturato.

Tra le aretine, detto delle prime due posizioni con Italpreziosi e Chimet, il distacco è netto sulle altre: T.C.A. con oltre 839 milioni, superano i 200 milioni di euro di fatturato Safimet, Magnetek e Butali, sopra i 100 Aboca, Unaerre, Sicam, Tratos e Costruzioni elettroniche industriali, mentre si avvicinano ai 100 Salumificio Valtiberino, AEC Illuminazione, Zucchetti Centro sistemi, Tiemme, GMS, Menci, Sugar e Centria. Sopra i 50 milioni di euro di fatturato, in provincia di Arezzo: Aretina metalli preziosi, Baraclit, Itam, Tesar, Securpol Group, Se.Co, F.A.Or, F. I.Or, Miniconf, Cabro, Nuove Acque, Borri, Doma, Graziella Group.

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