Rifiuti verdi: mancano impianti dove smaltire

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Rifiuti verdi, Confartigianato: "Subito una soluzione o le imprese chiuderanno". L'allarme del Presidente delle imprese del verde Saimo Iebba: "Mancano impianti dove smaltire, ma le multe continuano a fioccare"

“Il problema dello smaltimento dei rifiuti del verde non è ancora risolto”. A lanciare il grido di allarme è Saimo Iebba, presidente delle imprese del verde di Confartigianato Imprese Arezzo. “Dopo l'accordo che abbiamo siglato con Aisa Impianti abbiamo risolto solo parzialmente la questione dello smaltimento dei rifiuti che riguarda le aziende che si occupano di verde nella provincia di Arezzo”. L'accordo ha portato sicuramente a dei vantaggi notevoli per le imprese del comune o che orbitano nelle vicinanze dell'impianto, “il problema rimante nelle vallate – continua Iebba - per gli imprenditori diventa anti economico andare a scaricare ad Aisa impianti”. Non ci sono alternative, ma i controlli continuano ad essere stringenti e penalizzanti per le micro imprese. “In Casentino ad esempio ci sono davvero tantissimi controlli e fondamentalmente quello che i giardinieri fanno è scaricare nei loro campi. Vogliamo essere molto chiari – sottolinea Iebba – le autorità, hanno ragione a contestare questa operazione, ma allo stesso tempo le imprese non hanno una soluzione alternativa”.

Il punto fondamentale, che la maggioranza delle persone ignora, è che per le imprese che si occupano di verde “gli scarti vengono considerati rifiuti speciali che devono essere conferiti in impianti specifici. Nonostante i nostri associati siano in regola con tutte le certificazioni, si trovano materialmente a non sapere dove andare a scaricare e allora come si fa? Finché non verrà cambiata la legge – spiega Iebba – chiediamo e speriamo che gli organi di controlli abbiano un minimo di tolleranza altrimenti chiuderanno e visto che il nostro tessuto è fortemente caratterizzate da piccole imprese rischiamo di eliminare un settore. Quello che chiediamo – sottolinea Iebba – è di metterci nelle condizioni di poter operare nel rispetto della legge senza che il giusto lavoro degli organi di controllo appaia dannoso per un intero settore”, conclude Iebba.

“La normativa vieta lo stoccaggio temporaneo nelle isole ecologiche – sottolinea Elena Bucefari coordinatore provinciale Confargianato Imprese del Verde - nonostante che le stesse isole potrebbero recuperare ed immettere il rifiuto in un ciclo virtuoso. Il problema è che nessuno fa niente per cercare di cambiare questo sistema e le imprese rischiano di lavorare solo per pagare le multe. Noi come Confartigianato -precisa Bucefari - cerchiamo di interloquire con tutti i Comuni e abbiamo trovato una accoglienza delle nostre posizioni, molti incontrano il nostro stesso problema con i loro uffici manutenzione. Siamo davvero in seria difficoltà e chiediamo alle autorità competenti di prendere in mano la questione per cercare di risolvere insieme un disagio che sta danneggiando le nostre attività”.

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