Mattarella: "A Civitella per ricordare tutti i crimini di guerra" Ar24Tv

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Il Capo dello Stato, dopo i saluti ai presenti e dopo aver ringraziato la prof.ssa Michela Ponzani, il sindaco di Civitella in Valdichiana, Ida Balò e Ottava Piccolo, ha subito ricordato i tragici fatti del 29 giugno 1944: "Civitella, Cornia e San Pancrazio. Gli eccidi furono pianificati a freddo, molti giorni prima e portati a termine con l'inganno in occasione della festa di San Pietro e Paolo".

 

Sergio Mattarella: "Una tragica contabilità: circa 250 persone assassinate, donne, uomini, anziani, sacerdoti e bambini, il più piccolo aveva un anno. Il parroco don Alcide Lazzeri provò a offrire la sua vita, inutilmente, furono tutti uccisi. Fu un giorno di morte e di orrore.

Sono venuto a Civitella per far memoria di tutti i crimini di guerra di quel 1944 sul territorio nazionale e all'estero. Non c'è una parte del suolo italiano che non abbia patito la violenza nazifascista, ad eccezione della Sardegna. La Toscana, con Piemonte ed Emlia Romagna, ha pagato il tributo più grande. Oltre 5mila esecuzioni sommarie. I nazifascisti cercavano di fare terra bruciata per proteggere la ritirata tedesca, cercavano vendette verso un popolo considerato traditore e inferiore. Nessuna ragione può essere invocata per queste uccisioni, i nazifascisti ne erano consapevoli. I corpi dei partigiani dovevano rimanere esposti, le vittime civili nascoste, forse temendo conseguenze successive. La propaganda fascista irrideva i testimoni, negndo le stragi, come quella di Marzabotto. 

Senza memoria non c'è futuro!

Una lunga scia di sangue ha accompagnato l'Italia verso la liberazione. L'Italia fascista, sottoposta a Hitler, non avrebbe avuto scampo. Generazioni di giovani italiani educati fin da bambini al culto infausto della guerra erano stati mandati ad aggredire nazioni vicine. Il fascismo aveva scoperto i suoi tratti brutali e disumani, come ci rivela l'assassinio di Giacomo Matteotti. Molti italiani scelsero la via del riscatto morale prima che politico, libertà, fraternità, democrazia, umanità, giustizia, speranza. Nasceva la Resistenza, con l'obiettivo di restaurare una convivenza nuova, fondata su diritto e pace.

Fu così che, reduci dalla guerra e giovani, contadini, intellettuali, monarchici e repubblicani, uomini e donne, combatterono a viso aperto contro un nemico feroce e soverchiante per numero, mezzi e addestramento. 600 mila soldati italiani si rifiutarono di servire la repubblica di Salò, regime fantoccio instaurato da Mussolini sotto il controllo di Hitler. Furono passati per le armi. 50 mila morirono in Germania, nei campi di sterminio. In tutta la penisola si attivò la rete clandestina della solidarietà. In migliaia, rischiando la propria vita, si opposero alla dittatura. Fu una resistenza civile, un movimento civile, con la partecipazione di tante donne. La resistenza contribuiì all'avanzata degli alleati e alla sconfitta del nazifascismo. Circa 350 mila soldati venuti da lontano morirono per liberarci, sono nostri caduti, li riconosciamo come nostri figli.

Il 25 aprile per l'italia è fondante, è la festa della pace e della libertà ritrovata, alla base della Costituzione repubblicana, garanzia di democrazia e giustizia".

Poi cita Aldo Moro, che nel 1975 ebbe a sostenere che "intorno all'antifascismo è doverosa l'unità popolare senza compromettere il pluralismo".

Pace, libertà giustizia. Oggi, in un tempo di grande preoccupazione per l'Europa, viva la liberazione, viva la libertà viva la Repubblica".

12.08 Prende la parola il Presidente della Repubblica

11.50 L'attrice Ottavia Piccolo si commuove dopo la testimonianza di Ida Balò e interviene per un'altra lettura

11.30 L'attrice Ottavia Piccolo legge un brano del Vescovo Giovannetti. A seguire, la prof.ssa Michela Ponzani, Docente di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, che riceve lunghi applausi e la testimonianza della Sig.ra Ida Balò, Presidente dell’Associazione “Civitella ricorda”: "80 anni da quel giorno, il babbo non tornò mai più. Quegli avvenimenti hanno segnato me e i miei compaesani, sono una ferita aperta. Manteniamo viva la memoria. Come diceva Primo Levi, tutto questo è accaduto e potrebbe ancora accadere"

11.15 Dopo la ricostruzione documentaria delle stragi di Civitella, San Pancrazio e Cornia, ha preso la parola il sindaco di Civitella in Val di Chiana, Andrea Tavarnesi. A seguire, ha preso la parola il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

Discorso del Sindaco di Civitella in Val di Chiana, Andrea Tavarnesi, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – 79° anniversario della Liberazione, 25 aprile 2024

Un caloroso benvenuto a tutti – Un cordiale saluto

  • Al Presidente della Repubblica

  • A tutte le autorità civili e militari e religiose presenti

  • Ai familiari delle vittime

  • Ai ragazzi delle scuole

Signor Presidente,

oggi la Comunità di Civitella L’accoglie con una forte emozione e con un’immensa gratitudine.

È veramente un onore celebrare insieme a Lei, a tutte le autorità presenti, e all’intera Italia l’Anniversario della Liberazione Nazionale proprio su questa piazza che fu teatro di una delle più efferate e crudeli stragi nazifasciste d’Italia.

Il ricordo dei nostri cari, che la mattina del 29 giugno 1944 furono strappati per sempre - da questa terra e dalle loro famiglie - dalla ferocia nazifascista, -è sempre vivido nel cuore di tutti noi.

Questa tragedia, - che causò quella mattina la morte di 244 persone - nelle località di Civitella in Val di Chiana, - Cornia - e San Pancrazio - e distrusse in un incendio - quasi totalmente - le case di questo paese, - cambiò in modo indelebile - l’esistenza di chi rimase in vita, - perlopiù donne, - che con dignità e coraggio - trovarono la forza di andare avanti - ricordando ai loro bambini, - alcuni dei quali - avevano anche assistito alla morte dei loro padri, - il grande valore della vita, - della democrazia - e del rispetto per ogni essere umano.

Oggi rendiamo onore - ai nostri martiri - e agli uomini e alle donne della Resistenza - che si sono ribellati - alle barbarie del nazifascismo.

Dal loro sacrificio e dalle loro battaglie - è nata la Costituzione Italiana - come descrisse perfettamente - uno dei nostri padri costituzionali, - Piero Calamandrei, - quando indicò la sua nascita - in ogni luogo dove aveva perso la vita un partigiano.

Una Costituzione che nasce - dalla lotta antifascista - e vuol garantire tutti quei diritti che in quegli anni furono negati.

La memoria di quanti hanno perso la vita a causa della guerra, - la conoscenza della storia - e della nostra straordinaria Costituzione - sono elementi essenziali - per contribuire alla costruzione di un mondo migliore - più giusto, - libero, - democratico - e di pace.

Valori e princìpi - su cui si basa e deve garantire l'Unione Europea, - ma che oggi, - purtroppo, - vediamo seriamente compromessi.

È necessario che l’Europa - svolga appieno il proprio ruolo - per garantire quella pace che tanto sangue già è costata a milioni di persone innocenti.

In questo anniversario di Liberazione parta da Civitella un appello unanime - per la pace in Europa, - nel mondo e - in ogni angolo di questa terra.

Rafforziamo questo messaggio di pace - condividendo le parole - pronunciate - nell’ottobre 2021 ad Assisi - dall’allora Presidente David Sassòli - “L’Europa deve dimostrarsi capace di divenire uno strumento di pace, - un progetto per il bene di tutti, - capace di proteggere le persone, - sostenere le imprese, - investire nell’uguaglianza, - nel progresso sociale - e nel benessere economico”.

L’omaggio migliore che possiamo rendere ai nostri caduti - è quello di coltivare questa nostra libertà - ogni giorno, - con i nostri semplici comportamenti, - non rimanendo mai indifferenti, - esercitando i nostri diritti e doveri, - lottando - e facendo sentire la nostra voce - contro le sopraffazioni, - ogni forma di discriminazione - e condannando con fermezza ogni tipo di conflitto.

Per poterlo fare - è indispensabile avere coscienza e conoscenza di chi siamo, - delle nostre radici e della nostra storia, - di cittadini di Civitella in Val di Chiana, - di cittadini italiani, - di cittadini europei, - di cittadini del mondo.

È necessario adoperarsi per realizzare ponti di pace e solidarietà -e non muri.

Civitella si è attivata in tale direzione - rivolgendo la propria mano al comune tedesco di Kampfelbach - con l’intento di riallacciare quei rapporti - interrotti a seguito del massacro del regime nazista del 29 giugno 1944.

Su proposta dell’ambasciatore tedesco a Roma - fatta in occasione delle celebrazioni del 65° Anniversario dell’Eccidio - proprio in questa piazza, - il 29 gennaio 2011 fu stipulato un patto di gemellaggio - di alto valore simbolico - con il Comune tedesco di Kampfelbach - con l’obiettivo di promuovere l’amicizia e la comprensione tra i popoli delle nostre due comunità.

È nostro dovere trasmettere la memoria di chi è stato sacrificato e di chi si è sacrificato allora - perché dentro l’oblio possono ritornare gli orrori del passato.

E la consapevolezza di tale sacrificio, - insieme al significato di pace, libertà e democrazia, devono giungere alle nuove generazioni, - ai nostri figli che sono la promessa del futuro, - e da loro essere compresa:

È di primaria importanza risvegliare le coscienze - ed educare alla conoscenza - promuovendo una cultura di concordia, - unione, - tolleranza - e rispetto per i diritti umani.

Concludo ringraziando ancora il nostro Presidente, - le autorità presenti - e tutti voi, - invitando ognuno di noi a stringere forte in mano il testimone di tutti coloro che hanno combattuto - e che tutti i martiri ci hanno consegnato - facendone un faro per illuminare - il nostro futuro e quello del nostro Paese.

Che la Liberazione sia una festa unitaria, - perché la libertà conquistata è un bene collettivo - senza esclusioni.

Viva la Resistenza, - Viva la liberazione, - Viva la Costituzione, - Viva la pace, - ovunque - e senza confini.

11.06 Il presidente Mattarella ha fatto il suo ingresso nella tensostruttura, dove viene eseguito l'inno d'Italia a cura

10.55 Il presidente ha appena lasciato la Casa della Memoria tra gli applausi dei presenti. Ora è previsto l'omaggio al muro della memoria delle 95 persone uccise a Civitella, firma il libro delle viste accanto alla statua del seminarista sfuggito alla strage e incontra l'attrice Ottavia Piccolo che leggerà alcuni brani. A seguire l'esecuzione del silenzio e la visita in Chiesa, di fronte alla quale venne ucciso il parroco Don Alcide Lazzeri

10.50 Il corteo presidenziale è arrivato a Civitella in Val di Chiana, in Piazza Becattini, dove il Capo dello Stato è stato accolto dall’On. Guido Crosetto, Ministro della difesa in rappresentanza del Governo e subito dopo da: • Dott. Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana; • Dott.ssa Maddalena De Luca, Prefetto di Arezzo; • Ing. Andrea Tavarnesi, Sindaco di Civitella in Val di Chiana; • Dott. Alessandro Polcri, Presidente della Provincia di Arezzo e, successivamente, riceve il saluto dell’Amm. Giuseppe Cavo Dragone, Capo di stato maggiore della difesa. È altresì presente il Consigliere militare. Dopo aver ascoltato da fermo l'esecuzione dell’Inno nazionale, il Presidente della Repubblica passa in rassegna il reparto d’onore schierato con Bandiera e banda. A seguire, il Capo dello Stato, accompagnato dalle autorità territoriali e militari, percorre un breve tragitto lungo la Via Martiri di Civitella e raggiunge la Sala della Memoria, per una visita privata curata dal Sig. Terzilio Bozzi, Vicepresidente dell’Associazione “Civitella ricorda”. Alle autorità territoriali si affianca il Presidente del Consiglio regionale. All’interno della Sala sarà altresì presente il Dott. Santino Gallorini, che consegnerà il libro dal titolo “La memoria riunita”.
Contemporaneamente le autorità territoriali raggiungono la platea. Quindi, il Presidente della Repubblica raggiunge l’epigrafe marmorea commemorativa dell’Eccidio di Civitella del 29 giugno 1944, dove osserva un minuto di raccoglimento, al termine del quale firma l’Albo d’Onore e incontra i relatori che interverranno alla cerimonia. L’epigrafe è posta all’incrocio tra Via Martiri di Civitella e Via San Francesco. Successivamente il Capo dello Stato, con al seguito le autorità militari, procede alla deposizione di una corona d’alloro, portata a spalla da due Corazzieri, presso il Monumento ai Caduti in Piazza Don Alcide Lazzeri. Al termine della deposizione, il Presidente della Repubblica fa ingresso nella Chiesa di Santa Maria Assunta, dove viene accolto da Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, e visita la lapide dei caduti sita nella prima cappella sulla destra dell’altare, prima di raggiungere la cerimonia. Contemporaneamente le autorità militari raggiungono la platea

10.45 Tutto è pronto a Civitella per l'abbraccio al Presidente Mattarella. Dietro le transenne tanti cittadini con le bandiere tricolore

10.30 L’elicottero presidenziale è atterrato allo Stadio Comunale di Badia al Pino, dove il Capo dello Stato viene accolto, in forma strettamente privata, dalla Dott.ssa Maddalena De Luca, Prefetto di Arezzo. Il Presidente della Repubblica, unitamente al Segretario generale, prende quindi posto sulla vettura presidenziale per recarsi a Civitella in Val di Chiana. Scorta di Corazzieri in motocicletta

09.45 L'elicottero presidenziale è decollato dall'eliporto del Quirinale di Roma direzione Stadio comunale di Badia al Pino

09.40 Il Presidente della Repubblica, di ritorno dall’Altare della Patria, dopo un breve pausa lascia in auto la Palazzina, unitamente al Segretario generale, per recarsi all’eliporto del Palazzo del Quirinale.

08.45 Imponente servizio d'ordine, operative anche le squadre del soccorso 118

08.30 In Piazza stanno arrivando le autorità civili, religiose e militari, i sindaci della Provincia di Arezzo, il vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, mons. Andrea Migliavacca, cittadini, superstiti e parenti delle vittime delle stragi di Civitella, San Pancrazio e Bucine

08.00 Macchina organizzativa in funzione a pieno regime per l'arrivo del Presidente della Repubblica

Arezzo 24 live da Civitella le immagini e le foto in attesa dell'arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le celebrazioni della Festa della Liberazione

Benvenuto Presidente!

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