L'ultimo saluto a Marco Merli, grande imprenditore e dirigente calcistico

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Tanta gente, sia dentro la chiesa di San Lorenzo che all’esterno in piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno, ha salutato ieri per l’ultima volta il caro Marco Merli, il presidente del comitato bianco azzurro morto domenica, alle prime luci dell’alba, a Marrakech, dove si trovava in vacanza con la famiglia.

Tante persone a ricordarlo, dal suo ultimo giro al Virgilio Fedini, dove ad attenderlo c’erano tutti i tesserati della società che lui tanto amava, allo striscione della Gradinata Marco Sestini oltre ai due interventi, fatti sempre all’interno dello stadio, da parte del collega Leonardo De Nicola e del secondogenito Francesco, che ha ricordato le doti di padre e di grande uomo qual era. L’attenzione si è successivamente spostata in chiesa, alle 15 spaccate è cominciata l’omelia officiata da Don Luigi Torniai, nel corso della quale i racconti, sempre del collega De Nicola, ma, soprattutto, della moglie Susanna, hanno cercato di spezzare la triste atmosfera che si respirava in un contesto in cui nessuno avrebbe mai immaginato di ritrovarsi. Presenti le istituzioni, con in testa il sindaco Valentina Vadi, tanti sportivi e volti noti del panorama sportivo azzurro, oltre ad una rappresentanza della famiglia Casprini del Montevarchi calcio, con in testa i tre maggiori vertici, Neri, Romei e Livi, la “Memoria Rossoblù", club degli sportivi che seguono proprio le gesta della formazione del Montevarchi, l’allenatore Alfredo Aglietti, il consulente del Terranuova Traiana Stefano Chienni e tanti altri ancora. Sotto un sole cocente, alternato da grossi nuvoloni, poco dopo le 16 è partito il carro funebre in direzione del cimitero della Misericordia, nella frazione di Montecarlo, dove Marco si ricongiungerà al babbo Roberto e alla mamma Mila. Le lacrime dei figli, oltre che della moglie Susanna, hanno, di fatto, chiuso una giornata che nessuno mai avrebbe immaginato di dover vivere. Un altro pezzo di storia se n’è andato, a Marco Merli non finiremo mai di dire grazie per tutto quello che ha fatto e donato al calcio azzurro, che ora dovrà ripartire da capo, senza il suo principale riferimento. Sarà più che mai difficile, ma solo in memoria di un grande dirigente ci si rimboccherà le maniche e si cercherà di dare, per quello che è possibile, un nuovo futuro ai nostri tanto amati colori.

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Massimo Bagiardi

Massimo Bagiardi

Giornalista pubblicista da 20 anni ho da sempre curato la passione per lo sport e in particolare per la Sangiovannese calcio che seguo con passione ogni Domenica e in tutte le occasioni dal lontano 1989.

Amo la musica anni 80, ho creato e gestisco forzasangio.it sito che parla del magnifico mondo azzurro