La dimensione dell'Arezzo

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Quello visto contro la Carrarese è stato un buon Arezzo per la prima mezz’ora, il tempo di andare in vantaggio e dare un discreto ritmo alla propria manovra. Poi dal gol del pareggio della Carrarese l’interruttore si è spento e abbiamo assistito ad un’altra partita.

Il tre a uno ci sta tutto, quella di Dal Canto ha dimostrato di essere una delle squadre più accreditate per la vittoria finale, anche Indiani in sala stampa ha ammesso la forza degli avversari. A fine match, tra i tifosi, è andato in scena il solito rituale dei “se” e dei “ma”, abituale tiritera da bar dello sport: “se” l’arbitro non avesse fischiato una punizione inesistente per la Carrarese dalla quale è scaturito il gol del pareggio, “se” Indiani avesse sostituito un Pattarello già ammonito, “se” fossimo stati più accorti in fase di copertura, “ma” comunque l’Arezzo avrebbe meritato di più. Tutti discorsi che li porta via il vento. La verità è che l’Arezzo si è ritrovata di fronte una squadra ben messa in campo, che ha prodotto una qualità e una quantità di gioco superiore. Doveva essere la prova del nove dopo la preziosa vittoria di Rimini, c’era da capire quali potevano essere le ambizioni della squadra di Indiani in questa stagione e adesso abbiamo il responso. Sarà un campionato difficile, questo lo sapevamo, in ogni caso l’Arezzo continua ad avere le credenziali per ambire ad una tranquilla salvezza, nonostante la difficoltà del girone, indubbiamente il più difficile se paragonato agli altri due. Gli amaranto hanno messo in evidenza grande generosità, sospinti da un grande tifo, ma hanno anche palesato limiti ai quali dovranno essere posti dei correttivi. Non convince Borra, aldilà della papera sul tiro del tre a uno è apparso sempre indeciso. Sotto ritmo Bianchi a centrocampo e Coccia sulla sua fascia, per nulla incisivo Gucci come terminale offensivo. Su Pattarello c’è da fare un discorso a parte: è stato di gran lunga il migliore in campo, ha messo a segno con bravura e freddezza il gol del momentaneo vantaggio, ha deliziato la platea con giocate di gran classe per poi farsi espellere con l’ingenuità di un dilettante allo sbaraglio. A questo aggiungo che esibirsi in rabone quando sei sotto di un gol denotano mancanza di carattere e di concretezza, spero che qualcuno all’interno dello spogliatoio glielo spieghi con chiarezza. Nessun dramma, per carità, le sconfitte servono a crescere, a patto che l’analisi della partita sia onesta e lontana da certe dinamiche passionali che animano i tifosi più accesi.

Tags: S.S. Arezzo Carrarese

Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.