E la giostra continua a girare

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"Vacances j'oublie tout", recitava un motivetto francese anni '80. Clima vacanziero, è vero, ma come mai non ci siamo accorti che è in corso una campagna elettorale per il governo della Regione Toscana? A me pare che il politically correct abbia rovinato la politica.

Questo non significa che per forza bisogna offendere l’avversario. Tuttavia, a furia di annacquare, il vino servito ai tavoli della politica non sa più di niente. Ci siamo scordati che la politica è come una grande e grassa porchetta. Senza sapori robusti, spezie, pepe, aglio e finocchio, non sa di niente. Ecco perché in politica servono messaggi forti.
Detto in altre parole, bisogna scegliere da che parte stare e in quale direzione andare. La pandemia, insieme a slanci di generosità, ha evidenziato ingiustizie, squilibri economici, arretratezze, egoismi e disuguaglianze. A mali così gravi si dovrebbe rispondere con terapie energiche e invece tutto sembra procedere a tentoni. Mancano idee e progetti radicali in grado di dare una svolta.
Guardatevi intorno: quanti di voi si sono accorti che è in pieno svolgimento una campagna elettorale per la Regione Toscana? E’ vero, c’è stato Ferragosto, le ferie, il clima vacanziero, in parecchi hanno da pensare al futuro e a mettere insieme il pranzo con la cena.
Ma oltre a questo c’è anche altro. La stragrande maggioranza delle persone, indipendentemente da tutto, se ne frega. Perché mai dovrebbe interessarsi alle elezioni quando i messaggi che arrivano sono insapori come l’acqua distillata? Manca cioè quella che un eminente filosofo della politica chiama “partigianeria”. Lo so bene che essere partigiani, cioè "di parte", significa scontentare qualcuno, è un fatto inevitabile. Nondimeno mi chiedo a chi giova questa notte dove tutti i gatti sono bigi e non si distingue più il bianco dal nero? A qualcuno serve. Mi viene in mente il buon Deng Xiao Ping, il quale diceva che "non importa se il gatto è nero o bianco, finché catturerà i topi, sarà un buon gatto”. Ecco svelato l’arcano, l’importante è acchiappare i topi. Quello che conta è solo il risultato. Peccato che quel risultato, nella stragrande maggioranza dei casi, non coincida con gli interessi di molti, ma con quelli di pochi. E la giostra continua a girare.

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Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.