Piano urbano per la mobilità sostenibile: Arezzo secondo comune in Toscana

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Non sono mancati altri temi quali il trasporto pubblico locale, la sosta, l’evoluzione del sistema di controllo e gestione della Ztl, la sicurezza stradale, Infomobilità, le grandi infrastrutture stradali nazionali e regionali, la stazione AV, le emissioni in atmosfera.

Vogliamo rispondere con il Pums – ha concluso Gamurrini – alle esigenze della popolazione: miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dell’inquinamento acustico, riduzione della pericolosità delle strade, riduzione dei costi della mobilità.
La conformazione di Arezzo vede un nucleo storico caratterizzato da una disciplina di traffico limitato che non potrà prescindere da un utilizzo ottimizzato dei parcheggi disponibili, limitando al tempo stesso l’accesso al centro storico ad alcune categorie secondo le esigenze e stabilendo una scala di priorità.
Quindi: innovazione nella gestione dei permessi, potenziamento dei sistemi di controllo automatico e utilizzo dei parcheggi di cintura per la sosta di lunga durata.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, le strategie di intervento prevedono la creazione di linee circolari ad alta frequenza a servizio delle aree centrali e di stazione, ospedale, università, parcheggi di cintura.
Linee di adduzione alla rete ad alta frequenza provenienti dai quartieri periferici e dalle frazioni, con percorsi ‘radiali’, ossia interrotti in centro città nella zona della stazione, e non più ‘diametrali’, con consistente riduzione delle lunghezze.
Introduzione del cadenzamento, il servizio a frequenza, come criterio base su tutte le linee eccetto quelle a servizio delle frazioni del territorio comunale a domanda debole per le quali è previsto un numero minimo di collegamenti giornalieri con la città.
Intermodalità bus-treno: da ogni quartiere cittadino e dalle frazioni servite si potrà giungere in stazione per prendere il primo treno utile che arrivi a Firenze entro le ore 8,35”.

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