Un PAD in più

. Inserito in Sanità

Un nuovo corso PAD per il defibrillatore cardiaco è stato tenuto dalla Misericordia di Arezzo a un gruppo di privati che ne avevano fatto richiesta. Ci dà l’occasione per ricordare a tutti che esiste anche questa opportunità.

PAD”…ormai basta la parola, come si suol dire. O quasi. Ma illustriamo pure ancora una volta questo acronimo che sta per “Public Access Defibrillation”, ossia una capacità d’uso del defibrillatore cardiaco (DAE) messa a disposizione del pubblico. In altre parole, TUTTI possono istruirsi bene e volentieri a queste tecniche definibili “salvavita” per davvero.

E la Misericordia di Arezzo, con il proprio nucleo della Formazione, questo bagaglio di conoscenze mirate continua a metterlo a disposizione della cittadinanza, al punto che proprio ultimamente è stato compiuto un altro di questi mini-corsi intensivi (ognuno dura l’equivalente di una sola mattinata) su richiesta diretta di un gruppo di privati.

Nessuno infatti può sapere se, quando, dove né a chi potrebbe capitare di trovarsi in presenza di una persona improvvisamente colpita da un grave malore, con la possibilità che si riveli di natura cardiaca e richieda pertanto l’applicazione e la messa in funzione di un apparato DAE (defibrillatore semiautomatico) disponibile sul posto.

Eppure è proprio la presenza di un soccorritore occasionale – sul posto e al momento – che può davvero fare la differenza!

Dunque giova anche rammentare che non c’è alcun valido motivo che giustifichi di non volersi istruire a queste pratiche: sono innocue, a prova di errore (l’apparecchiatura esegue auto-diagnosi in automatico e se le condizioni del paziente non sono quelle che rispondono alla defibrillazione, la scarica non viene erogata) e la correttezza della loro messa in pratica è facilissima da apprendere e da riproporre, in caso di bisogno.

Dunque, forza! Che aspettate? Componete un gruppetto, bastano cinque persone…si possono reperire tra colleghi di lavoro, amici, parenti, compagni di sport. Poi rivolgete richiesta alla Misericordia di Arezzo e…il gioco è fatto. Di certo è un qualcosa di cui non avrete mai di che pentirvi!

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Romano Barluzzi

Romano Barluzzi

Highlander dalle molte vite, tra cui ne spiccano due - da tecnico sociosanitario e da istruttore subacqueo - coltivo con inguaribile curiosità la passione per i mestieri più a rischio d'estinguersi, perciò mi ostino a fare il giornalista.