Psichiatra uccisa, Bassi: "Aggressioni a personale sanitario aumentate di sei volte in Toscana" Ar24Tv

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Sull'ennesimo caso di aggressione di un sanitario che ha portato alla morte, a Pisa, della Dott.ssa Capovani, interviene il dott. Riccardo Bassi, dell'Osservatorio Regionale e Gruppo Asl TSE per la Prevenzione delle aggressioni al personale sanitario: "Nonostante la sensibilizzazione e l'interesse delle istituzioni, il fenomeno è  peggiorato".

Ha suscitato enorme commozione la notizia della morte di Barbara Capovani, la psichiatra aggredita a Pisa. Il dott. Bassi rileva come "esistano delle leggi dal 2007, poi la 113 del 2020, ma non hanno portato ad una riduzione del numero degli eventi. Anzi, in Regione Toscana, dati del 2022, le aggressioni al personale sanitario sono aumentate di sei volte". Cosa è  possibile fare? "Agire sulla gestione del rischio  all'interno delle aziende sanitarie, agire sul personale sanitario con formazione alla de-escaltion e sulla popolazione", queste le proposte del dott. Bassi. "Occorre - rileva ancora Bassi, dell'Osservatorio Regionale e Gruppo Asl TSE per la Prevenzione delle aggressioni al personale sanitario - sensibilizzare rispetto all'educazione di una comunicazione non violenta. La violenza è un fatto culturale, quindi è su questo che dobbiamo agire. Gli atti violenti contro gli operatori sanitari non possono che portare ad una riduzione delle performance del processo di cura".

E' stato fatto di tutto per cercare di salvare la vita alla dottoressa Barbara Capovani. Nonostante un intervento chirurgico e ogni tentativo di recupero da parte dei sanitari, le sue condizioni erano troppo gravi per poter sperare in un miracolo. Gianluca Paul Seung, l’aggressore della psichiatra, suo paziente dal 2019, è stato arrestato ed è attualmente recluso nel carcere di  Pisa. Il suo è stato un agguato premeditato. Ventiquattro ore prima dell’aggressione, infatti, come accertato dalle forze dell’ordine grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti fuori dall’ospedale, l’uomo di 35 anni residente a Torre del Lago (Viareggio), era andato a cercare la dottoressa senza successo. Il giorno dopo l'uomo è tornato fuori dal padiglione, vestito con abiti scuri, il volto coperto da una mascherina, in testa un cappellino e sulle spalle uno zaino. Ha atteso che la donna, madre di tre figli, verso le 18 finisse il suo turno, uscisse e si avvicinasse alla sua bicicletta lasciata in una rastrelliera poco fuori il portone. Mentre era chinata e stava togliendo il lucchetto, l'aggressore l'ha sorpresa alle spalle colpendola ripetutamente sul cranio. 

 

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