Marco Donati: "Città reale e città vituale"

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Buche, episodi di cronaca, viaggi in America: città reale e città virtuale”. Su questi temi interviene il capogruppo consiliare Marco Donati (Scelgo Arezzo)

“È triste ammettere che ad Arezzo esistono ormai due città. L’una opposta all’altra. Una reale, quella che il sottoscritto incontra ogni giorno per strada, al lavoro o nelle assemblee pubbliche promosse dalle liste civiche che lo hanno appoggiato alle amministrative del 2020. E una virtuale, quella amministrata dalla giunta Ghinelli.

All’ultima in ordine di tempo di queste assemblee, a Battifolle, i residenti hanno parlato delle loro esigenze e indicato alcune problematiche molto concrete che li riguardano. Non sto a elencarle tutte ma ne cito una che riguarda, solo apparentemente in maniera indiretta, il territorio in questione: la condizione pessima dell’asfalto di via Calamandrei, strada che viene percorsa quotidianamente per raggiungere quelle frazioni e su cui non c’è risposta da parte della giunta.

Nel frattempo la comunità è colpita da fatti di cronaca che rappresentano tristi novità. Un giovane senza fissa dimora perde la vita per un malore in una panchina, un’aggressione con un’arma da taglio nella notte di sabato e l’episodio della lite tra adolescenti di domenica pomeriggio in pieno centro nel quale si è sfiorata la tragedia.

Nella città reale il sindaco e la giunta dovrebbero essere presenti su questi temi, farsene carico, stringersi attorno si cittadini, riflettere e tentare di dare conforto a chi comincia a essere impaurito e preoccupato. Nella città reale, anche se è difficile e complesso, si cercano soluzioni. Nella città virtuale, invece, il primo cittadino vola negli Stati Uniti per partecipare a un festival per operatori della musica dov’è presente la fondazione Arezzo Wave, la stessa che qua non trova più spazio ma che riceve le attenzioni di Ghinelli quando c’è da raggiungerla in qualche meta lontana e prestigiosa. Nella città reale i cittadini di alcune frazioni rischiano di dover restare chiusi in casa con la bella stagione nauseati dai cattivi odori. Nella città virtuale ci sono gli annusatori pagati con soldi pubblici alla ricerca dell’origine delle emissioni. Nella città virtuale vivono ormai anche i partiti che sostengono la giunta: nessuno che alzi la voce o faccia emergere una pur flebile critica.

Noi di Scelgo Arezzo viviamo e vogliamo continuare a farlo rimanendo a contatto con la città reale e a fianco degli aretini, per ascoltarli e non lasciarli ad affrontare problemi che rischiano di diventare endemici e strutturali. Ignorare tutto questo è da irresponsabili”.

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