Anziani e fragili, Antichetti: “Non solo caldo, non ci dimentichiamo di loro”

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"I nostri anziani non muoiono solo di caldo ma anche di solitudine e abbandono". Lo dichiara la Garante per i diritti degli anziani del Comune di Arezzo.

“Le cronache di questi giorni evidenziano purtroppo un aumento di malori dovuto alle alte temperature e sono tante le realtà nelle quali si stanno riscontrando criticità che interessano in particolar modo anziani e persone fragili. La campagna di informazione dove vengono enunciati comportamenti corretti per prevenire i problemi di salute dovuti al caldo, a chi rivolgersi in caso di necessità, quali misure adottare in situazioni di emergenza, sono indicazioni importanti che ogni anno vengono aggiornate e diffuse il più possibile, così da poter tutelare chi vive situazioni di fragilità o vulnerabilità, per motivi di età, ma anche per la presenza di malattie croniche o invalidanti, o per motivi economici e sociali, aggravati da condizioni di solitudine.  La pandemia purtroppo ha amplificato alcune situazioni e aumentato il numero di persone che hanno bisogno di aiuto. Le parole di Monsignor Vincenzo Paglia Presidente della Pontificia Accademia per la vita il quale afferma "i nostri anziani non muoiono solo di caldo ma anche di solitudine e abbandono", è la nuda verità che mette in evidenza anche un sistema sociale e sanitario che necessitano di una riforma strutturale seria, associata ad una esclusione sociale dove in alcune realtà l'abbandono istituzionale si fa sempre più sentire per quella fascia di popolazione sempre più bisognosa e sempre più vulnerabile. In questo momento penso in qualità di Garante dei Diritti degli Anziani che sia doveroso intervenire in modo tempestivo facendo affidamento in particolare ai medici di medicina generale, agli operatori sociali, alle istituzioni, alle associazioni di volontariato, ma soprattutto che sia necessario creare una rete di vicinato nei quartieri e soprattutto nei condomini dove vivono persone sole, anziani; un gesto, un aiuto, una parola possono fare la differenza. I vicini di casa non devono essere considerati estranei ma persone alle quali si può tendere una mano. Questo può essere e diventare anche un modo per invitare i cittadini a segnalare casi di persone anziane che vivono situazioni di criticità affinché i servizi possano essere informati e intervenire tempestivamente. Ogni emergenza va combattuta tutti insieme, e ognuno per il proprio ruolo, a partire dalle istituzioni, deve contribuire affinché la nostra comunità, in particolare quella più fragile, non venga dimenticata”.

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