“Il morso della storia. Una spigolatura critica”. Il nuovo libro di Giovanni Pallanti in Palazzo del Podestà

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Sarà presentato questo venerdì 11 marzo, alle ore 17.30, in Sala del Podestà a Montevarchi, il nuovo libro di Giovanni Pallanti “Il morso della storia” (Lorenzo de’ Medici Press) alla presenza del Sindaco Silvia Chiassai Martini.

E’ il quarto appuntamento, in questo 2022, con la rassegna “Incontro con l’autore, un ciclo di presentazioni organizzate dal Comune di Montevarchi che termineranno alla fine di marzo. L’iniziativa è promossa dal “Centro Studi La Voce” e il Presidente Lorenzo Zirri converserà con l’autore per scoprire il significato di un’indagine basata su una raccolta di vicende storiche ritenute dall’autore stesso degne di analisi.

Il Prof. Giovanni Pallanti è scrittore, stimato intellettuale fiorentino e giornalista che da 22 anni collabora con il quotidiano La Nazione di Firenze, con il settimanale cattolico “Toscana Oggi” e il mensile on line “Il mantello della giustizia”. Amico di Giorgio La Pira, il “Sindaco Santo” di Firenze che contribuì a rendere la città un crocevia della Pace, ma anche allievo del Professore universitario “emerito” e critico letterario Giorgio Luti, Giovanni Pallanti è autore di libri di storia, letteratura e di politica, la sua grande passione, tra i quali: “Elia Dalla Costa”, “La Pira e la DC: una storia di libertà contro le ideologie” e in collaborazione con Marcello Mancini  “Il Parroco Cardinale. La vita di Silvano Piovanelli”. E’ stato Vice Sindaco di Firenze nella Giunta di Giorgio Morales e Assessore con i Sindaci Alessandro Bonsanti e Lando Conti, quest’ultimo ucciso nel 1986 dalle Brigate Rosse mentre stava andando in consiglio comunale. Per ben 4 volte è stato consigliere comunale di Firenze, segretario provinciale della Democrazia Cristina, eletto per la prima volta giovanissimo nel 1978. Diventato consigliere provinciale nel 1995, subito dopo Francesco Cossiga lo nominò segretario toscano dell’Udeur, ma con la caduta del Governo d’Alema, chiuse definitivamente con la politica attiva dedicandosi all’insegnamento universitario. “Il morso della storia” ripercorre circa un secolo, dal 1917 ai giorni nostri, trattando gli eventi raccontati con l’occhio critico dell’autore che “smonta opportunismi, ideologie politiche e storiografiche che hanno nascosto la verità, per convenienza dello storico o per affermare una verità che in realtà era un falso storico”. In questo percorso coraggioso ed indipendente, Pallanti cita come “testimoni” del suo metodo e dell’onestà intellettuale, tre figure importanti per la storia e la letteratura italiana che egli ha frequentato direttamente: il magistrato inquirente Ferdinando Imposimato, il poeta Alessandro Parronchi e lo scrittore Vasco Pratolini, “abituati ad investigare la storia umana”. Il motivo della sua ricerca parte tutto dal sistema storiografico del Novecento e dalla “vulgata ricorrente” che vuole la storia “scritta dai vincitori di turno”. “Vero fino ad un cento punto – sostiene Pallanti - Le vicende del passato invece prima o poi, studiando e ristudiando si chiariscono e ci si avvicina alla verità. Ecco perché si può bene dire che, alla fine, anche la storia morde i negatori della verità”

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