Decreto "Cura Italia", Azione Ncc: "Dal Governo nessun aiuto a nostra categoria"

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"Ci sentiamo presi in giro sia come partite IVA in generale sia come aziende di trasporto pubblico locale non di linea con conducente, perché le misure promesse dal Governo si sono fermate agli annunci, ma nei fatti non c'è nulla se non obblighi costosi e forse inutili, che costituiscono un ulteriore aggravio sui nostri bilanci che già sono compromessi". Lo dice Giorgio Dell'Artino, presidente di Azione NCC, il sindacato dei lavoratori del trasporto pubblico non di linea con conducente.

"Fin qui", spiega Dell'Artino, "l'unica iniziativa riguarda la fantomatica installazione di una barriera protettiva che, oltre ad avere tempi irragionevoli tra montaggio e collaudo, ha un budget irrisorio e non è adatta alla clientela NCC. Poi si menziona anche un'ipotetica sanificazione da effettuare alla fine della giornata, cioè una operazione che dura circa 90 minuti e costa circa 100 euro, ma sulla cui utilità non c'è alcuna rilevanza scientifica. Se il Governo non vuol veder chiudere decine di imprese NCC e andare persi centinaia di posti di lavoro è fondamentale che, come ipotizzato, si provveda all'immediata sospensione per almeno 6 mesi di mutui e leasing, alla restituzione degli anticipi già versati. Chiediamo inoltre la detassazione della spesa e delle bollette, così da pagare solo il consumo reale senza il sovrapprezzo dell'IVA".

"Infine servirà", conclude il presidente di Azione NCC, "un contributo pari al minor fatturato 2020 rispetto a quello del 2019. Vedere la differenza fra quanto abbiamo incassato l'anno scorso e quanto incasseremo quest'anno sarà molto semplice, dato che con l'introduzione della fatturazione elettronica tutti i dati sono immediatamente e facilmente reperibili. E se si possono usare per far pagare le tasse, si possono usare anche per i rimborsi e le agevolazioni e esenzioni".

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