Ladro di carte di credito: 11 furti nelle auto e all’interno di spogliatoi di palestre o campi da calcio

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Un uomo di 32 anni si impossessava di carte di pagamento elettroniche. Poi si recava presso esercizi commerciali del centro, utilizzandole ripetutamente per l’acquisto di prodotti di piccolo importo, che non richiedono l’utilizzo del pin o di altri sistemi di autorizzazione

Nel pomeriggio di giovedì 29 febbraio, i Carabinieri della Stazione di Arezzo hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, traendo in arresto un trentaduenne italiano, già pregiudicato per reati contro il patrimonio, che è stato associato presso il locale carcere a disposizione del Tribunale.

Le risultanze delle indagini condotte dai Carabinieri di Arezzo, hanno permesso di richiedere l’emissione di un provvedimento cautelare nei confronti dell’uomo, nei cui confronti erano stati raccolti numerosi e qualificati elementi per ritenerlo autore, dal mese di ottobre 2023 al 20.1.2024, di 11 furti su autoveicoli in sosta ed all’interno di spogliatoi di palestre o campi da calcio. L’uomo tratto in arresto, si impossessava di carte di pagamento elettroniche, prima che la vittima si avvedesse dell’ammanco e riuscisse a bloccare il sistema di pagamento, si recava presso esercizi commerciali del centro utilizzandole ripetutamente per l’acquisto di prodotti di piccolo importo, che non richiedono l’utilizzo del pin o di altri sistemi di autorizzazione. Sfruttata al massimo la carta di credito, se ne liberava. Proprio tale condotta criminale, ha permesso una svolta nelle indagini dei carabinieri, che ha portato all’individuazione del soggetto, diventato noto tra i commercianti del centro dove si recava ad acquistare con le carte di pagamento rubate e dove, poco dopo, si presentavano i Carabinieri per assumere informazioni sull’utilizzatore. La somma complessiva, indebitamente sottratta alle vittime, ammonta a circa 1.900 euro.

Ciò si comunica nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento - indagini preliminari - fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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