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lunedì | 14-07-2025

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Levane: la piccola Tamia uccisa con due coltellate alla gola. Incidente probatorio per il padre omicida

I fatti risalgono alla scorso 21 aprile, quando il trentanovenne bengalese Bilal Miah in preda ad un raptus di follia determinato da un forte stato depressivo, ha ucciso la figlia e ferito il fratello di 12 anni. Il pm Laura Taddei ha inoltrato la richiesta al gip Fabio Lombardo per capire se l’uomo, in quel preciso istante, fosse in grado di intendere e volere. L’operaio, dopo essere stato ricoverato negli istanti successivi al fatto all’ospedale del Valdarno, per poi essere trasferito nel carcere di Sollicciano, si trova ora ricoverato all’ospedale delle Oblate di Firenze nel reparto di malattie psichiatriche e non appena le sue condizioni lo permetteranno tornerà nuovamente dietro le sbarre. Sembra che non abbia preso ancora coscienza riguardo al delitto. Nel frattempo è stata eseguita anche l’autopsia sul corpo della bimba: l’esame ha confermato che la sua morte è stata provocata, oltre che da altre ferite, soprattutto da due coltellate alla gola e una sotto il mento. La piccola Tamia riposerà nel cimitero del piccolo centro aretino, in una porzione riservata ai musulmani. Per l’uomo le accuse sono gravissime: omicidio aggravato dal grado di parentela e tentato omicidio.

Foto credits: Valdarno24