Tecla Onlus in udienza dal Papa, Gabriella Rossi: "Pagina splendida della nostra storia"

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Sabato scorso, 19 Novembre, una delegazione dell’associazione aretina TECLA onlus, che da oltre un decennio opera con progetti umanitari in alcuni Paesi particolarmente svantaggiati del vasto continente africano, ha partecipato all’udienza che il Santo Padre ha tenuto per gli appartenenti alla ONG Medici Africa Cuamm. 

Alla delegazione aretina, guidata dal presidente Gabriella Rossi, si è unita la delegazione romana guidata dall’ex vicepresidente, Maria Laura Prislei e da Stefania di Leo, operatrice Caritas Roma nel progetto Officina delle opportunità.

In una Sala Paolo VI, gremitissima di operatori e volontari della ONG italiana, Papa Francesco ha colto l’occasione per ribadire che il popolo africano è un capitale umano e spirituale che va promosso e non sfruttato. Riferendosi al Padre nostro, egli ha sottolineato che con il pane quotidiano si deve intendere anche la salute, poiché è un diritto. Purtroppo, ha sottolineato, nonostante siamo nel 21 secolo, in Africa non c’è assistenza di base e del pane quotidiano ricevono è poco più di qualche briciola.

In Africa ci sono sfide difficili, luoghi remoti, delusioni, fallimenti, ma ciò non deve scoraggiare.

Egli ha poi concluso raccontando la storia di una suora ostetrica che, ogni sabato, andava a fare la spesa con la canoa e portava con sè una bambina di 8 anni. Il Papa le domandò chi fosse e la suora rispose: mia figlia! Poi aggiunse che la madre era morta durante il parto ed il padre era scappato. Ella aveva adottato così la bambina, cioè si era presa carico fino in fondo di questa creatura.

“Realtà nascoste, realtà invisibili e silenziose. Molte le testimonianze di medici che lavorano in Africa e tutti noi medici, sottolinea Gabriella Rossi, siamo d’accordo nel dire che l’Africa ci insegna tanto, ma ci insegna ad essere medici, essere un conforto una voce di ascolto, essere umili essere forti di fronte a quello che non si può cambiare, prima di fare il medico.

Un incontro emozionante, toccante: una pagina splendida della storia di Tecla e nella nostra vita; lo spirito di Tecla è di sostenere bambini e le donne che vivono nella sofferenza. Il nostro sogno più grande, conclude la dottoressa Rossi, è sempre stato quello di trovare l’anello più debole in una lunga catena fragile, e grazie ai Medici Africa Cuamm in Tanzania abbiamo individuato i bambini affetti da malnutrizione acuta severa che porta, purtroppo, a morte per fame e, con il Progetto Sauro per i bambini malnutriti siamo intervenuti a Songambele e adesso a Dodoma”.

Tecla Onlus opera in Sierra Leone dal 2010. Le difficoltà che stiamo vivendo in Italia sono raddoppiate nei Paesi africani. Crisi economica, aumento della povertà e della delinquenza. 

Il costo delle materie prime, gli eventi climatici, quali siccità ed uragani, portano carestie e aumento i disagi. Tecla in Sierra Leone ha costruito una casa/scuola per i bambini non vedenti, tre pozzi e sostenuto tanti ragazzi per poterli andare a scuola e alcuni di loro si sono laureati. In Madagascar abbiamo contribuito alla costruzione di un attracco per le piroghe, una fabbrica del cioccolato e ci siamo fatti carico dei bambini con piede torto, sostenendo la comunità missionaria di Masohao, dove Tecla ha acquistato i terreni per realizzare risaie, casette ed api per la produzione di miele; ha costruito una casa famiglia per accogliere i bambini fino a due anni al fine di poter realizzare una diagnosi precoce nel riconoscere il piede torto e permettere una guarigione più facile.

Attualmente con la CEI sta contribuendo all’ampliamento del loro Dispensario Sanitario per poter svolgere una basica attività sanitaria, compreso l’assistenza ai parti in ambiente idoneo.

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