Lezioni in presenza all'Istituto Signorelli di Cortona, è polemica tra la preside e la presidente della Provincia

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La preside Beatrice Capecchi: "Mancano sette aule al Signorelli. Abbiamo chiesto locali, non ottenendo risultati". Silvia Chiassai Martini, presidente della Provincia di Arezzo, non ci sta: "Rettifichi le false informazioni date a studenti e famiglie"

La presidente della Provincia di Arezzo Chiassai scrive a Capecchi, dirigente scolastica dell'Istituto Superiore "Luca Signorelli": "Chiedo una rapida rettifica alle informazioni false circa la mancata disponibilità di una struttura aggiuntiva per la didattica in presenza, diffuse anche a mezzo stampa". Di cosa si tratta? I contenuti da modificare, secondo Chiassai Martini, sono quelli riassunti nella lettera a firma della preside pubblicata cinque giorni fa sulla pagina Facebook dell'Iss "Luca Signorelli" di Cortona:

"Con la presente comunico che, dopo più di due mesi e mezzo di ricerche, all'interno di Cortona città, di locali che potessero offrire aule per mettere tutti i nostri alunni in presenza (ex ospedale inagibile, ostello inagibile, disponibilità dalla Cortona Sviluppo di una sola stanza accessibile da una scala ripida, Palazzo - forse Palazzo Venuti - in fondo a via Nazionale: occupato, convento di San Francesco: nessuna risposta, ex direzione didattica: piccole stanze e comunque occupate da Cortona On The Move, stanza accanto alla Sala Pavolini non concessa perché occupata dalla banda musicale, biblioteca del Comune: non concessa, vecchia sede del Professionale alla Santucce: non concessa, convento in fondo al borgo: stanze non idonee), avendo avuto prima il diniego da parte della Diocesi di altri locali presenti nella nostra sede principale, avendo valutato Palazzo Ferretti e Palazzo Baldelli Boni, che però, da un'attenta analisi del nostro Rspp, non presentavano caratteristiche rispondenti, siamo giunti a considerare molto positivamente Casa Betania, che avrebbe offerto spazi interni ed esterni adeguati.

Inviate alla Provincia, ente preposto all'affitto dei locali, le planimetrie e la relazione del nostro Rspp nei tempi dovuti, abbiamo appreso ieri che non si è realizzato un accordo nella stesura del contratto tra i due enti firmatari. Siamo dispiaciuti poiché sono scaduti i termini per questa opportunità e la Provincia ha dovuto rimandare indietro la cospicua somma di 70.000 euro ottenuta con un bando Miur da destinare ad affitti per le scuole che avevano bisogno in emergenza Covid-19 di ulteriori spazi.

Ringrazio comunque per la collaborazione il mio staff costituito dai Proff. Lorella Garzi, Annamaria Piegai, Rita Ceccarelli, Simone Buggiani, il nostro Rspp Oliviero Bernardini e il geometra Ivo Adreani che hanno lavorato con dedizione a questo progetto.

Comunico che questo 'non risultato' (causato da altri) ci spinge a lavorare con maggior grinta e, rivolgendomi in maniera particolare agli alunni delle classi quinte e anche delle altre classi che in questo momento hanno in attivo la modalità mista - e quindi svolgono a turnazione la didattica in presenza e la didattica a distanza -, dico che troveremo una soluzione nel pentamestre che darà loro l'opportunità di svolgere la seconda parte dell'anno scolastico in presenza e che stiamo facendo il possibile e continueremo a farlo per dare loro tutto ciò di cui hanno bisogno, al fine di rendere anche questo anno scolastico un momento di crescita in esperienze, competenze e anche nello star bene insieme".

La presidente dell'ente provinciale ora pretende una rettifica scritta delle informazioni "false date ai genitori degli alunni e diffuse anche a mezzo stampa e social, in merito alla possibilità di prendere in locazione una struttura che avrebbe permesso di fare didattica in presenza":

"In questo momento vedere un dirigente scolastico che non collabora non è un bel messaggio da mandare né agli studenti né alle famiglie. La dirigente Beatrice Capecchi ha seguito insieme a me e al dirigente competente tutto l'iter di valutazione dell'ultima proposta della struttura che la dirigente stessa aveva individuato in Casa Betania.

La dirigente Capecchi era ben a conoscenza che nel contratto esaminato con attenzione dalla Provincia di Arezzo e propostoci dalla proprietà dell'immobile si dichiarava la non conformità dell'impianto e si obbligava l'affittuario ad intervenire facendo dei lavori che di regola competono al proprietario e non certo al locatore. Lei stessa era a conoscenza delle condizioni abnormi poste dal proprietario dell'immobile e confermò le esagerazioni richieste, comprendendo e concordando sulla non fattibilità dell'accordo. La Provincia aveva la disponibilità dei fondi solo per la locazione e non per lavori straordinari di competenza del proprietario.

Invito pertanto la dirigente a rettificare immediatamente quanto ha comunicato in maniera scorretta, poiché non ha trovato un immobile adatto e a norma e sa benissimo che la responsabilità non è certo della Provincia; ma semplicemente di un immobile non a norma e una proprietà non disposta a provvedere a quanto di sua competenza.

Sono profondamente amareggiata per l'atteggiamento di una dirigente scolastica che trova più facile fare accuse infondate alla Provincia di Arezzo, che si era occupata fattivamente di tutto l'iter burocratico per il finanziamento, dando alla dirigente ampia disponibilità nella ricerca di locali".

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.