Attesti: “ Al Cortona Mix Festival mezzi morti a fine carriera pagati come grandi star”. La replica degli organizzatori

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L'amministrazione di Cortona, lo scorso 11 dicembre ha sciolto il comitato del Mix Festival, ma fanno discutere le parole dell'Assessore Francesco Attesti in Consiglio comunale. La risposta di "Officine della cultura", soggetto organizzatore dell'evento

"Possiamo comprendere e accettare il fatto che la nuova amministrazione di centro-destra del Comune di Cortona abbia deciso di chiudere l’esperienza del Mix Festival. D’altra parte una nuova amministrazione che si insedia ha bisogno di dare un segnale di cambiamento e il candidato Meoni, della chiusura del Mix ne aveva addirittura fatto un punto di programma in campagna elettorale.
Avevamo infatti deciso di non intervenire nel dibattito che si è aperto a seguito dell’ufficialità della notizia, perché la cosa aveva da subito preso una piega politica (e non con un’accezione nobile del termine ma piuttosto come scontro politico). Pertanto avevamo ritenuto che noi, che non siamo “politici” ma produttori e promotori di “politiche culturali”, non dovessimo intervenire.
Però a tutto c’è un limite e l’intervento dell’Assessore Attesti in Consiglio Comunale non può passare inosservato.
Dunque, che la nuova amministrazione difenda pure le proprie scelte politiche, ma lo faccia usando argomentazioni politiche, non entrando nel merito del programma, definendo gli artisti che hanno partecipato al Mix come “mezzi morti alla fine della carriera pagati come grandi star”.
All’ultima edizione di luglio 2019, nella stessa serata erano presenti, assieme, sul palco del Mix, tra gli altri: Dario Brunori, Dente, Lo Stato Sociale, Paolo Benvegnù, che se non sbagliamo rappresentano la forma più attuale del nuovo cantautorato italiano ed erano ospiti dall’Orchestra Multietnica di Arezzo (35 musicisti provenienti da 13 diversi paesi... forse questo era un problema ?).
Vogliamo poi considerare “mezzi morti a fine carriera” la PFM, i Jethro Tull, Elio e le storie tese, i Baustelle, Mario Biondi, Nicola Piovani che ha diretto l’Orchestra della Toscana, o Jovanotti?
Oppure, passando a scrittori e ospiti: Laura Morante, Stefano Massini, Petros Marcaris, Marco Da Milano, Andrew Sean Greer, Daniel Pennac, Roberto Saviano o i redattori di Lercio?
E lo stesso Gino Paoli, che di anni ne ha più di 80, lasciamo alla vostra sensibilità se definirlo un “moribondo a fine carriera” o piuttosto un monumento della musica italiana.
Dunque, che l’Assessore Attesti difenda pure le sue scelte politiche, ma cortesemente lo faccia utilizzando argomentazioni politiche, senza entrare (con affermazioni false e offensive, come ormai d’altra parte è consuetudine) nel merito tecnico-artistico né tantomeno in quello economico, parlando di cachet sproporzionati, evidentemente senza cognizione di causa".

Massimo Ferri Luca Roccia Baldini Andrea Laurenzi Stefi Sandroni

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