Illuminazione pubblica Arezzo, bufera dopo l'incidente di Ilaria. Sacchetti: "Non torniamo indietro".

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La vicenda dell'illuminazione pubblica spenta un'ora e mezza in più al giorno per risparmiare sulle bollette, decisa dalla Giunta comunale, suscita un vivace dibattito politico, soprattutto all'indomani dell'incidente occorso a Ilaria Caremani che vi abbiamo riportato. L'assessore Sacchetti non intende rivedere la decisione, insorgono Caneschi e Donati.

Venerdì scorso alle 6.20 Ilaria Caremani, a causa dell’oscurità, non ha visto il bordo di un marciapiede in via Cimabue ed è caduta rovinosamente a terra. È stata trasportata all’ospedale in ambulanza. Al pronto soccorso la diagnosi: infrazione antero laterale del calcagno, 30 giorni di gesso. “Se ha diritto ad un risarcimento, lo otterrà, così come quelli che cadono nelle buche”, ha detto l’assessore Marco Sacchetti. E così è andata, visto che nel frattempo Ilaria ha chiamato in Comune per chiedere come poter ottenere un risarcimento per “sostenere spese come la riabilitazione e la fisioterapia”. Dal Comune di Arezzo ha ricevuto un link al quale collegarsi per aprire la pratica assicurativa ed ottenere il risarcimento. Nelle sue più recenti dichiarazioni, l'assessore Marco Sacchetti ha lasciato intendere che il Comune non tornerà indietro sulle disposizioni di spegnimento: “Ormai la decisione è stata presa, l’abbiamo ricorretta una volta e non torniamo indietro”. Non soddisfatta l'opposizione, che per bocca di Caneschi e Donati del Pd, incalza: "L’Assessore Sacchetti fa battute di dubbio gusto, forse non percepisce i disagi dei cittadini visto che abita in un altro Comune. Ancora però non ha risposto a due domande fondamentali: l’appalto per la gestione per la pubblica illuminazione è conveniente per il Comune di Arezzo e per i suoi cittadini? Chi paga le bollette dell’energia elettrica?", dicono i consiglieri comunali PD Alessandro Caneschi e Giovanni Donati.

"Leggiamo con stupore - dicono Caneschi e Donati - le dichiarazioni dell’Assessore Sacchetti in merito all’incidente che ha coinvolto una cittadina aretina, Ilaria Caremani, caduta di prima mattina per colpa del buio. L’arroganza e la superbia delle risposte avute non è accettabile da chi ricopre un ruolo politico nell’amministrazione del nostro Comune: “se ha diritto ad un risarcimento, lo otterrà”, “così come quelli che cadono nelle buche” sono frasi che denotano una mancanza di consapevolezza del ruolo che si ricopre. Se questo è il messaggio che passa allora vuol dire che il Comune non si deve occupare di riparare le buche o di illuminare le strade, tanto, in caso di incidente, c’è l’assicurazione? Noi crediamo che non sia così e che il Comune debba rivedere le proprie scelte in modo da garantire un servizio di illuminazione pubblica adeguato. Assessore Sacchetti si è reso conto che molti cittadini si stanno lamentando delle scelte fatte? Non è scontata la risposta visto che Lei, non vivendo nel nostro Comune, forse non percepisce i molti disagi e non frequenta la nostra città nel pomeriggio o in prima mattina. Veniamo ora al servizio dell’illuminazione pubblica che il Comune ha affidato nel 2020, a seguito di bando pubblico, ad una ditta esterna con lo strumento del Project-Financing. Nel provvedimento di affidamento si legge che il servizio affidato alla ditta comprende:

• la gestione e la manutenzione (ordinaria, programmata e straordinaria) degli impianti di illuminazione pubblica e semaforica nel territorio comunale,

• la progettazione, l'esecuzione ed il finanziamento dei lavori di riqualificazione energetica e adeguamento normativo e tecnologico degli impianti di illuminazione,

• la fornitura dell’energia elettrica con onere a carico del concessionario del pagamento di tutti i costi connessi alla società elettrica di distribuzione (sia essa produttore, grossista o distributore) previa voltura del contratto di fornitura.

E quindi Assessore, risponda alle nostre domande, che anche molti aretini si stanno facendo: l’appalto affidato nell’anno 2020 per una durata di 13 anni per un importo di oltre 25 milioni di euro è cosi conveniente per il Comune e per i cittadini di Arezzo, avendo inserito la clausola che la quota energia, incidente sul canone per circa l'80%, viene revisionata trimestralmente in base all' andamento di mercato ? Cosa è compreso nel canone trimestrale che il Comune paga alla ditta aggiudicataria? Chi paga le bollette dell’energia elettrica? Per chi è il risparmio? Per il Comune o per la ditta aggiudicataria? Ci sembra che in questa vicenda ci sia sempre più buio, in tutti sensi".

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