Turismo, i trend: ripresa mercato americano, speranza asiatici. La “Toscana diffusa” fa da traino
Il grande recupero della cosiddetta ‘Toscana diffusa’ rispetto all’era pre pandemia, il forte balzo del turismo americano, le buone previsioni 2023 con la ripartenza dei mercati asiatici. Sono i tre punti messi in evidenza nel corso della tavola rotonda dedicata al prodotto turistico omogeneo Toscana Terra Etrusca.
Nel corso della mattinata di venerdì 24 marzo spazio anche al taglio del nastro della IX edizione di tourismA, al Palazzo dei Congressi a Firenze, con la partecipazione, tra gli altri, del presidente Eugenio Giani. “Un’occasione unica per promuovere i nostri beni, la nostra cultura – ha detto -. Il ruolo che sta assumendo questo evento, anche a livello nazionale, è sempre più importante. Mano a mano che cresce una sensibilità culturale anche nelle nuove generazioni, la capacità evocativa dei siti archeologici trova sempre più un riferimento nel turismo di qualità. E questo è testimoniato soprattutto dai dati elaborati dal Centro Studi Turistici che mettono in evidenza questa grande capacità attrattiva”. A tal proposito un dato che merita di essere sottolineato riguarda 135 comuni di piccole dimensioni, quella definita come ‘Toscana diffusa’. “Nel 2022 – ha proseguito Giani – hanno già superato il dato del 2019, dimostrando di avere capacità attrattive molto importanti e che vanno nella direzione di ciò che auspichiamo, ovvero la valorizzazione di quelle realtà meno ‘battute’ dai grandi flussi e con potenzialità ancora inespresse. Il nostro intento è ‘spostare’ la domanda con proposte di qualità e sostenibili, e su questo lavoriamo con Toscana Promozione Turistica ed i 28 ambiti”.
L’illustrazione dei dati, nel corso della tavola rotonda, è stata fatta dal direttore del Centro Studi Turistici, Alessandro Tortelli. “I dati 2022 sul turismo elaborati dalla Regione – spiega – mettono in evidenza un forte recupero rispetto al 2021, con alcune realtà che hanno già superato il dato 2019. Per ora il dato 2022, rispetto al 2019, deve ancora recuperare l’11%, ma la ripartenza dei mercati esteri è molto consistente. Il mercato americano, ad esempio, in confronto al 2021, è cresciuto del 336% toccando quasi i numeri pre covid”. Rispetto al turismo culturale, Tortelli aggiunge che “è quello che ha recuperato maggiormente, sempre rispetto nel 2022. Tenuto conto che questo segmento è stato anche quello che più ha sofferto nel biennio 2020-21 con particolare riferimento alle città d’arte”.
Affrontando il tema specifico del turismo archeologico il direttore del Centro Studi Turistici si sofferma sul dato relativo ai 50 comuni che aderiscono al PTO Toscana Terra Etrusca. “E’ molto interessante e indica un forte recupero: rispetto al 2019, nel 2022, hanno perso soltanto il 2% circa. Sono comuni che, oltre a quello archeologico, possono godere di altre motivazioni di viaggio e questo incide in modo molto favorevole alla loro ripresa”.
Infine uno sguardo al mercato estero. “E’ fortemente attratto dall’identità culturale della Toscana – ha concluso Tortelli – ed i dati elaborati mostrano anche qui un forte recupero, in particolare quelli americano, tedesco e olandese, oltre al consolidamento del mercato nazionale. Chi manca? Quelli asiatici. Nel 2022 quello cinese ancora non era ripartito e le proiezioni sul 2023 sono davvero positive”.
Turismo culturale, Toscana ai primi posti in Italia per offerta e capacità di attrazione
Una regione capitale del turismo culturale in Italia, che ha saputo valorizzare e promuovere il ricco patrimonio a disposizione e che, grazie all’azione congiunta con i territori, attira ogni anno migliaia di visitatori. La Toscana, sulla base delle elaborazioni del Centro Studi Turistici, è la prima per numero di comuni a vocazione unica ‘culturale, storica, artistica e paesaggistica’. Se n’è parlato a tourismA (fino al 26 marzo al Palazzo dei Congressi di Firenze), nel corso della tavola rotonda che ha provato ad analizzare l’impatto del turismo culturale, gettando anche un occhio ai primi dati consuntivi del settore per il 2022.
Secondo l’analisi del Centro Studi Turistici, la Toscana infatti è al primo posto in Italia per numero di comuni con vocazione unica ‘culturale, storica, artistica e paesaggistica’, seguita da Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche. Sono 88 (17% del totale nazionale). Vengono definiti tali quelli caratterizzati dalla presenza di almeno un Sito Unesco, e/o un borgo certificato dall’Associazione I Borghi più belli d’Italia, e/o Bandiere Arancioni del Touring Club (dati al 2020), e/o che insiste in un Parco Nazionale, e/o che sia stato Capitale della cultura (dati MiBACT), e/o con almeno 10.000 visitatori l’anno di museo, di monumento o di sito archeologico statale o non statale al 2018. La Toscana, in base all’indagine, vanta il 38% dei comuni con una sola categoria, contro il 19% del totale nazionale. Il 27% dei comuni toscani hanno vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica. In Toscana ci sono 40 destinazioni Bandiere Arancioni, 28 Borghi più Belli di Italia, 7 luoghi Patrimonio Unesco e 786 musei istituti similari e centri espositivi registrati nel sistema della Regione Toscana (727 aperti).
Per quanto riguarda la domanda turistica delle località censite da Istat come ‘Comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica’, nel 2022 si è assistito ad un marcato recupero rispetto al 2021 (+78% di arrivi e +68% di presenze turistiche), però non sufficiente a recuperare il ritardo accumulato durante i primi due anni della pandemia (rispetto al 2019 -15% di arrivi e -20% di pernottamenti). Relativamente invece ai 50 comuni che aderiscono al PTO (Prodotto Turistico Omogeneo) Toscana Terra Etrusca, il recupero è stato importante, portandoli a sfiorare i risultati del 2019 (-2,6% di pernottamenti). I comuni che hanno come principale richiamo la motivazione culturale sono quelli che hanno segnato, dal 2015 al 2022, l’aumento percentuale maggiore in termini di posti letto (+7%). All’interno dei comuni che si caratterizzano per l’offerta culturale, i posti letto negli alberghi sono calati del 4%, quelli nelle strutture extralberghiere sono aumentati del 6%. In termini di spesa turistica dei turisti stranieri per quanto riguarda la motivazione ‘vacanza culturale in una città d’arte’, secondo i dati di Banca d’Italia la Toscana si posiziona al terzo posto con quasi 530 milioni di euro, dietro solamente al Veneto (775) e Lazio (709).
Infine un’occhiata ai dati consuntivi sul movimento turistico in Toscana nel 2022, elaborati dall’Ufficio regionale di Statistica. Sono oltre 13 i milioni di turisti arrivati e oltre 42,7 milioni i pernottamenti (senza contare le cosiddette locazioni turistiche). Forte l’incremento rispetto al 2021 (+54% di arrivi e +36% di pernottamenti), resta ancora alto il divario con i valori pre-Covid -11% in termini di pernottamenti. Forte il recupero della domanda straniera: con oltre 21 ,7 milioni di pernottamenti rappresenta il 51% dei flussi turistici totali. Le strutture alberghiere hanno intercettato quasi 19 milioni di pernottamenti, più del 50% rispetto ai dati 2021, ma ancora in ritardo di circa 20 punti rispetto al 2019. Le strutture complementari hanno registrato oltre 23,7 milioni di pernottamenti sfiorando i risultati del 2019 (-1,6%).