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venerdì | 06-12-2024

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Forum Risk Management: Arezzo città della riforma del nuovo Sistema Sanitario Nazionale. Lo speciale

Quattro giorni di informazione e confronto per capire quale sarà la “sanità di domani”. Ad Arezzo Fiere e Congressi è in corso la 19^ edizione del Forum Risk Management, alla presenza di operatori del settore pubblici e privati, rappresentanti politici ed istituzionali. Tavole rotonde e focus su un tema, quella della sanità, che riguarda ciascuno di noi. Arezzo 24 segue l’appuntamento con continui aggiornamenti.

Forum Risk, Giannotti. “Le proposte della quattro giorni aretina sui tavoli romani”

Ultimo giorno di lavori al Forum Risk Management con l’atteso intervento del senatore Francesco Zaffini, presidente X commissione Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica.
“È innegabile che ci siano problemi di risorse, ricordo che noi ci portiamo a spasso uno zaino con 3000 miliardi debito pubblico; quindi, è ovvio che noi dobbiamo fare i conti con delle finanziarie magre e modeste. Quest’anno forse sarà intorno ai 30 miliardi, mentre lo scorso anno 24 miliardi, è quindi evidente che non abbiamo grandi risorse da destinare. Dentro questa scarsità di risorse l’attenzione alla sanità è però massima, perché ricordo che noi nel 2027 supereremo i 150 miliardi del fondo sanitario nazionale, che rappresenta una misura assolutamente mai vista. Di fronte alla carenza di risorse e soprattutto di fronte alla carenza di personale, che è un ulteriore problema che abbiamo ricevuto in eredità, spingere sul supporto della migliore tecnologia aiuta a ottimizzare le prestazioni sanitarie, come ad esempio i nuovi impianti di radioterapia oncologica, gli acceleratori lineari di ultima generazione che consentono di fare 10 volte le prestazioni ad un’accuratezza 10 volte più appropriata, e quindi è ovvio che spingere sulla tecnologia, aiuterà molto ad affrontare questo momento di carenza di personale”.
È difficile spingere sulla tecnologia con una popolazione che invecchia, siamo davanti ad una palese carenza delle nascite. Far capire la telemedicina e il fascicolo elettronico a chi non è nativo digitale sarà complicato.
“In realtà questa preoccupazione io francamente non la vedo, perché i percorsi di tele visita, telemedicina, assistenza domiciliare, sanità di prossimità, sono percorsi che contengono al loro interno, nella progettazione degli strumenti, anche nella progettazione dei device prevedono questa misura di attenzione. Ricordo che gli ultrasessantacinquenni in questo paese tra qualche mese saranno quasi 15 milioni; quindi, è ovvio che la progettazione di queste tecnologie tengano conto di questo problema, e cioè che non abbiamo a che fare con nativi digitali ovviamente. Man mano che progredisce la ricerca su questi supporti noi riusciremo a mettere a terra quella sanità dei territori che ad oggi è stato un miraggio. Il vero grande problema della nostra sanità che è ancora troppo ospedaliera, ospedale centrica. L’intasamento dei pronto soccorso deriva essenzialmente da questo. Se noi riusciremo a dare supporti tecnologici alla nostra sanità di prossimità, riusciremo a risolvere anche i problemi della nostra sanità Ospedaliera”.

L’ex ministro Beatrice Lorenzin è intervenuta al Forum Risk Management al dibattito sulla copertura del rischio assicurativo in un sistema di sanità responsabile. Sulla legge 24:
“La legge 24, la famosa legge Gelli sulla responsabilità sanitaria, è nata in un periodo in cui si parlava moltissimo di medicina difensiva, di appropriatezza nella prescrizione della diagnostica dei ricoveri, e in cui tutta questa vicenda c’era uno spreco nel servizio sanitario nazionale per circa 13 miliardi di euro. Quindi si cercò da un lato di fare una norma che rispondesse alla necessità di togliere ai medici e agli operatori sanitari le responsabilità che non erano loro, e quindi lavorare su questo tema, e dall’alto lavorare anche sulla appropriatezza delle prescrizioni della diagnostica. Ad oggi, a distanza di sette anni, il tema di questo evento al Forum Risk Management è esattamente lo stesso; quindi, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Purtroppo, la legge è stata applicata a metà per tutta la parte che riguardava i decreti attuativi del ministero della salute. Con più di un governo, anzi tre o quattro che si sono susseguiti, quindi di tutti i colori politici, la parte legata ai decreti attuativi e ovviamente tutta la parte che riguardava i fondi di compensazione rischi non è stata attuata. Questo è un fatto molto grave. Oggi stiamo cercando di fare il punto perché di nuovo si parla di un’esplosione di medicina difensiva, che è uno dei grandi temi, fonte di preoccupazione per i medici, gli infermieri e gli operatori che lavorano nelle strutture. È necessario un restyling nella norma rispetto a tutti i problemi che ci sono stati. Una cosa non si può fare: non si può non fare nulla, e questo non fare nulla lascia in un limbo le strutture, gli ospedali, le aziende, i singoli medici e coloro che nelle regioni stesse che devono garantire un corretto funzionamento. Chi paga il prezzo finale di questo? Sono gli operatori sul campo e i cittadini”.

Ranieri Guerra, già direttore generale aggiunto per i programmi strategici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, consulente CREMS Castellanza, intervenendo al 19 Forum Risk Management di Arezzo nella sessione “come i fenomeni ambientali influenzano la salute”, ha tenuto una lezione magistrale su come il cambiamento climatico incide sulla salute:

“Influenza in maniera molto progressiva, soprattutto sulle popolazioni più fragili come bambini, anziani, persone che soffrono di malattie croniche o post covid. È una intersecazione di fattori che porta innegabilmente ad un alto rischio per la salute dei soggetti cosiddetti deboli. Nel 2017 la presidenza italiana del G7 inaugurò il concetto di salute planetaria che è stato ripreso anche nel 2024 dalla nuova presidenza italiana e che ha dato una serie di indicazioni, purtroppo non completamente recepite. Per questo possiamo affermare che i risultati sono abbastanza ambigui e poco rassicuranti per il futuro”.
Ranieri Guerra si è poi soffermato sul negazionismo del cambiamento climatico: “I negazionisti ci sono sempre stati, c’è il negazionismo vaccinale e quello climatico. Io però ho visto una certa inversione di tendenza, il tentativo non è tanto di negare il cambiamento climatico, perché siamo davanti ad una evidenza poco contestabile, ma è quello di rinnegare che questo dipenda da una influenza umana particolarmente invasiva come l’abuso di risorse planetarie che sono in esaurimento, una tendenza in progressivo aumento come dimostrato dai dati relativi al primo semestre del 2024”.

Alla terza giornata di lavori del Forum Risk Management di Arezzo, un convegno sulla valutazione delle performance delle Aziende sanitarie pubbliche ospedaliere e territoriali. Tra gli autorevoli relatori, è intervenuto Domenico Mantoan, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: “Presentiamo un’iniziativa per la valutazione e la misurazione dell’efficienza e della qualità manageriale delle Aziende sanitarie pubbliche“.

Mantoan: “Forum Risk di Arezzo riferimento per la sanità italiana. Dopo il covid il Sistema sanitario ha bisogno di manutenzione”

L’Istituto Oncologico Veneto (Iov-Irccs) è presente al 19° Forum Risk Management in Sanità che si sta tenendo ad Arezzo con l’obiettivo di mettere a confronto tutti i principali attori del mondo della sanità per elaborare proposte costruttive “Verso un nuovo Sistema Sanitario. Equo – Solidale – Sostenibile”.

L’Istituto Oncologico Veneto porta ad Arezzo le sue esperienze su chirurgia robotica, IA e gestione rischio clinico

Francesca Romana Pezzella, neurologa del San Camillo di Roma, collabora con l’organizzazione mondiale della salute, al 19 Forum Risk Management di Arezzo. “Oggi abbiamo avuto la possibilità di collegarci con l’ufficio OMS che si trova a Kiev, in Ucraina, e di parlare con il coordinatore del programma delle malattie non trasmissibili in Ucraina. Il tema è stato quello sviluppo e del mantenimento delle reti tempo dipendenti, in una condizione così particolare com’è quella nella quale si è venuto a trovare il paese dopo l’inizio della guerra con la Federazione russa. Ovviamente ci ha presentato una serie di problematiche che sono state affrontate, e il supporto che l’Organizzazione Mondiale della Salute ha dato al Ministero della Salute Ucraino nel predisporre, adattare e implementare le reti tempo dipendenti in Ucraina“.

In un Forum Risk Management che guarda al presente e al futuro della sanità non poteva mancare un convegno sulle tecnologie avanzate e l’intelligenza artificiale, nella prospettiva di una nuova governance delle aziende sanitarie.

Intelligenza artificiale in sanità, speciale panel al Forum Risk Management

Tra i tanti professionisti che hanno raccontato la loro esperienza Marco Bosio, direttore generale della ASSR Rhodense: “L’intelligenza artificiale rappresenta una sfida importante per la medicina, non stiamo parlando del futuro ma del presente. Ognuno di noi sta implementando delle soluzioni che dovremo governare altrimenti l’IA ci travolgerà. Dobbiamo essere capaci di avere delle professionalità adeguate e fare in modo di essere, come direzione, supportati su questo tema. Possiamo anche pensare a modelli innovativi, come le collaborazioni tra aziende o tra pubblico e privato, per implementare soluzioni che si sviluppino a livello locale e che possano diventare il sistema per migliorare il servizio da offrire ai nostri cittadini”.

Gennaro Sosto, direttore generale ASL di Salerno: “L’intelligenza artificiale è il tema dei temi, che ci affaccia ad una nuova tipologia di gestione dei processi sanitari. Dovremo essere capaci di rimodulare i processi sanitari in funzione delle nuove tecnologie innovative, perché l’IA impatterà fortemente sul nostro sistema. Occorre gestire il cambiamento per riuscire così ad interpretare la sanità in un modo nuovo”.

I saluti del direttore generale dell’Asl Tse, Antonio D’Urso: «Tenetevi stretta questa sanità»

Forum Risk Management, la via italiana alla salute pubblica

Secondo giorno del Forum Risk Management particolarmente partecipato, tema era di strettissima attualità: “Emergenza urgenza”.

il presidente Simeu Fabio De Iaco, ha definito l’emergenza lo scudo per la protezione della vita di sessanta milioni di cittadini. È la valvola di sicurezza che ci mette in protezione quando rischiamo di morire. È il sistema salvavita e pertanto va protetto, tutelato e va rinforzato. Non può concepirsi una riforma della medicina del territorio se non si rinforza il sistema di emergenza territoriale. Va potenziato il 118 restituendo agli italiani la possibilità di accedere al sistema emergenza, in caso di urgenza, senza le perdite di tempo oggettive e documentate del doppio passaggio tra le centrali operative”.

Paolo Rosi, direttore del coordinamento regionale emergenze urgenza della Regione Veneto, ha sottolineato “l’importanza basilare e imprescindibile dell’emergenza che deve essere destinata a chi effettivamente ne ha bisogno e non per risolvere patologie non gravi. Da questo punto di vista esiste una visione comune tra le varie regioni italiane, una volontà che va aldilà dei modelli organizzativi applicati”.
Mario Balzanelli, Presidente della SIS 118 – “La riforma della Medicina del Territorio (DM 77) segna una svolta di determinante importanza nella Sanità nazionale perche’, in risposta al bisogno di salute, avvicina in modo capillare le cure e l’assistenza sanitaria alle persone, riduce le disuguaglianze e vara nuovi standard di qualità nel nostro Paese rispetto alla realtà europea. Non si può, però, pensare di potenziare la medicina territoriale dimenticando il Sistema di Emergenza Territoriale 118, che della medicina territoriale è diretta espressione istituzionale, in quanto specifico Livello Essenziale di Assistenza (LEA) sancito dal legislatore. Potenziare la medicina territoriale significa, naturalmente, nell’interesse peculiare ed esclusivo della comunità, potenziare il Sistema 118. Questi i punti fondamentali: restituire alla cittadinanza la possibilità di accedere direttamente al Sistema dell’Emergenza Sanitaria mediante il numero 118, perché il doppio passaggio tra Centrale Operativa 112 e Centrale Operativa 118 fa perdere tempo e quindi può rallentare il soccorso del 118 a chi versi in evidente, imminente pericolo di perdere la vita; dotare il Sistema 118 di un modello organizzativo dipartimentale, dotato di Centrale Operativa, dimensionato su base provinciale, che ne riconosca i parametri oggettivi di elevata complessità gestionale e che, attraverso il comitato di dipartimento, renda protagonisti anche di alcuni aspetti essenziali della gestione i suoi operatori; riaprire, nei vari territori regionali, i Punti di Primo Intervento del 118, quali strutture territoriali “intermedie”, da collocare nelle Case della Salute e negli “Ospedali di Comunità, in grado di gestire in modo esperto il primo soccorso avanzato non solo in caso di emergenza-urgenza ma anche di acuzie minore, mentre documentiamo, contestualmente, come gli stessi possano fare da filtro imponente agli accessi impropri al Pronto Soccorso provvedendo a visitare, trattare e rinviare al domicilio almeno il 96% di tutti i pazienti quotidianamente afferiti; dotare le Centrali Operative 118 delle più elevate tecnologie in tema di telemedicina e di intelligenza artificiale, che rendano le Centrali in grado di connettersi, in tempo reale, con i vari scenari critici del soccorso, con i mezzi di soccorso, durante gli interventi di stabilizzazione e di trasporto primario del paziente,  nonché, per le patologie acute tempo dipendenti, con le unità operative ospedaliere di Area Critica; aumentare il parco ambulanze, al fine di contrarre le tempistiche di intervento sui codici rossi in area urbana ed extraurbana in conformità agli standard sanciti dal legislatore; rivedere profondamente i contratti dei medici dell’emergenza territoriale, ormai ampiamente in fuga nella maggior parte delle regioni, e riconoscere le indennità specifiche di rischio ambientale e biologico a medici, infermieri e autisti- soccorritori.”

Emergenza – urgenza al centro del dibattito al Forum Risk Management di Arezzo

“La riforma dell’assistenza tra ospedale e territorio delle malattie reumatologiche nella regione Toscana”

Si è tenuto con successo, nell’ambito del Forum Risk Management in Sanità ad Arezzo, l’evento dedicato all’’importanza della riforma dell’assistenza tra ospedale e territorio delle malattie croniche reumatologiche nella regione Toscana.

La sessione organizzata dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici, ha visto la partecipazione di rappresentanti di calibro del mondo sanitario Toscano tra questi il Dottor Enrico Desideri -Esperto del Ministro della salute per la programmazione, organizzazione e la gestione delle Aziende Sanitarie ed il saluto dell’Assessore alla Sanità Toscana Dottor Bezzini .

Far crescere la consapevolezza dell’importanza della Co-programmazione e Co-progettazione per garantire accessibilità e vicinanza alle cure, anche attraverso proposte di sistema integrato multidisciplinare del trattamento clinico e assistenziale: è questo il messaggio che si è voluto dare con la realizzazione di questa importante iniziativa.

Il Forum Risk Management in Sanità ad Arezzo ha visto anche la partecipazione del Ministro della Salute Orazio Schillaci, con un intervento centrato sui finanziamenti del Governo alla Sanità Pubblica ed una particolare riflessione alla prevenzione e cura solidale ed equa delle persone fragili croniche e indigenti . L’evento, moderato da Enrico Desideri, Esperto del Ministero della Salute per la Programmazione, Organizzazione e la Gestione delle Aziende Sanitarie, coordinato dalla Direttrice Sanitaria Dell’Aziensa USL sud-est Dottoressa Assunta De Luca e dalla Vicepresidente ANMAR Dottoressa Sara Severoni , è stato introdotto dai saluti istituzionali di Simone Bezzini, Assessore Diritto alla Salute e Sanità Regione Toscana, a cui è stato proposto e sancito un nuovo inizio di lavoro del Tavolo tecnico regionale per le malattie Reumatologiche con il placet di tutti i direttori presenti. Non è mancato il saluto da parte della SIR per voce del VicePresidente SIR Prof Ennio Lubrano, di Silvia Tonolo Presidente ANMAR e di Paola Grossi, Presidente ATMAR Toscana, Coordinatrice Gruppo di lavoro sulle malattie reumatologiche in Toscana.

L’incontro è stato un’occasione importante anche per aumentare la consapevolezza dell’importanza del confronto dei modelli adottati dalle aziende sanitarie intervenute, in un’ottica sinergica di rete tra i Professionisti della Salute.

Alla sessione hanno partecipato: Patrizia Comite, Avvocato Osservatorio Capire, Simona Dei Direttore Sanitario Azienda USL Toscana centro, Assunta De Luca Direttore Sanitario Azienda USL Toscana sud est, Alessandro Salvi Responsabile settore Welfare e Innovazione Sociale, Niccolò Biancalani Medico di assistenza primaria Azienda USL Toscana, Dott.ssa Marta Mosca Professoressa Clinica Universitaria Area Vasta nord ovest, Serena Guiducci Prof. Associato, Direttore SODc Reumatologia, Direttore Scuola di Specializzazione in Reumatologia, Università degli Studi di Firenze, AOU Careggi, Firenze, Bruno Frediani Professore Clinica Universitaria Area Vasta sud est, Gianluigi Occhipinti Struttura Ospedaliera Area vasta nord ovest, Massa Carrara, Riccardo Cecchetti Direttore UOC medicina Interna e Reumatologia Ospedale di Portoferraio, LI, Lara Storri Direttrice UOSD Medicina Interna Reumatologia Ospedale San Donato Arezzo, Azienda USL Toscana sud est, Mauro Galeazzi Osservatorio Capire, Stefano Grifoni Coordinatore Governo Clinico della Regione della Toscana, Dott. Emiliano Ceccarini, Direttore UOP Riabilitazione Funzionale Area Provinciale Aretina, Dipartimento Professioni Tecnico Sanitarie della Riabilitazione e della Prevenzione Azienda USL Toscana sud est.

Giani: “Dalla Regione 330 milioni per la sanità”. Tanti: “170 per il San Donato”. Bezzini: “Forum Risk principale occasione nazionale di confronto”

Primo giorno per il Forum Risk Management ad Arezzo. Molto atteso era l’intervento del Ministro della salute Orazio Schillaci che di fatto ha aperto la prima giornata di lavori: “Il nostro servizio sanitario nazionale rimane uno dei migliori al mondo, la popolazione sta invecchiando ma dobbiamo continuare a consentire l’accesso alle cure a tutti. Dobbiamo puntare sull’innovazione, sulla prevenzione, per poter assicurare a tutti i malati le cure delle quali hanno bisogno, anche quelle più costose”. Il Ministro si è poi soffermato sul problema delle continue aggressioni che subiscono medici e infermieri, in particolare all’interno dei pronto soccorso: “È un problema soprattutto culturale, non basta inasprire le pene, bisogna far capire che il personale medico e quello infermieristico svolgono un ruolo fondamentale all’interno della nostra società, non è giusto aggredirli, neanche verbalmente, è un problema da affrontare e risolvere dal punto di vista educativo”.
Il Presidente della Regione Eugenio Giani ha ribadito che “la Toscana è riuscita ad avere maggiori risorse rispetto alle altre regioni italiane sottraendole ad altre voci di bilancio, stiamo parlando di una cifra di 330 milioni che va ad aggiungersi ai soldi che il sistema sanitario nazionale eroga alle venti regioni. Abbiamo percorso questa strada per sopperire ai tagli del Governo e poter così continuare a garantire il livello di servizi che abbiamo. Se a livello nazionale, nelle priorità del bilancio, fosse data più voce alla sanità sicuramente andrebbe meglio”.

Schillaci al Forum Risk di Arezzo: “Servizio sanitario italiano uno dei migliori al mondo. Puntiamo su innovazione e prevenzione”

Intelligenza Artificiale e Oftalmologia: un passo avanti per la salute oculare e l’equità sociale

 

I professionisti sanitari dello IOV, Istituto Oncologico Veneto, sono presenti con uno stand dove presenteranno e condivideranno contenuti innovativi relativi a varie tematiche in ambito oncologico, quali il rischio clinico e infettivo e la sicurezza delle cure, lo sviluppo di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA), la chirurgia robotica e il case management e l’intelligenza artificiale.
Interverranno la dottoressa Ketti Ottolitri, Risk Manager dell’Istituto; il dottor Pietro Gallina, Dirigente Medico Staff Direzione Generale; la dottoressa Antonella Stefàno, Dirigente Direzione Medica Ospedaliera e il dottor Matteo Bernardi, Dirigente Direzione Professioni Sanitarie. Saranno presenti come moderatori e relatori alle iniziative del Forum anche il Direttore Generale dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina e il Direttore Sanitario dott.ssa Annamaria Saieva.
L’Istituto Oncologico Veneto è un centro HUB a valenza nazionale, una struttura all’avanguardia nella cura dei tumori, con diverse sedi operative in tutta la regione del Veneto, tra cui Padova e Castelfranco Veneto. L’istituto offre un’ampia gamma di servizi, tra cui attività assistenziali, radioterapia e ricerca. Le principali specializzazioni comprendono la chirurgia oncologica, l’oncologia medica, l’oncoematologia, la radioterapia e la medicina nucleare. Inoltre, lo Iov è un centro riconosciuto per l’integrazione delle terapie oncologiche e delle cure palliative. L’integrazione di ricerca e assistenza garantisce prestazioni d’eccellenza che seguono percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) all’avanguardia basati su un approccio multidisciplinare alla patologia, con al centro la persona e la qualità della sua vita.
Nel 2023, sono stati trattati migliaia di pazienti con oltre 57.000 trattamenti chemioterapici e 48.000 trattamenti radioterapici, supportati da un team di circa 1.400 professionisti. L’istituto è anche impegnato in ricerca scientifica avanzata, con oltre 1.000 pubblicazioni negli ultimi tre anni e la partecipazione a numerosi studi clinici internazionali. Le sue linee di ricerca includono i tumori rari, la terapia cellulare adottiva, l’intelligenza artificiale nella diagnostica e la profilazione multiparametrica dei tumori. L’approccio dello IOV alla cura del paziente è globale, con una visione a 360° che integra trattamenti medici innovativi, supporto psicologico e nutrizionale, e l’importanza della comunicazione e del coinvolgimento del paziente nel proprio percorso di cura.
“E’ con grande piacere che l’Istituto Oncologico Veneto parteciperà al 19° Forum Risk Management – dichiara il Direttore Generale Bonavina. – Questo evento rappresenta un’opportunità per approfondire temi cruciali legati alla gestione del rischio clinico e alla sicurezza delle cure, settori che sono al centro dell’attenzione del nostro lavoro quotidiano. Il Forum sarà un’opportunità per condividere esperienze e conoscenze, e contribuire alla definizione delle future strategie per garantire un’assistenza sempre più sicura ed efficace.”
“In un contesto sanitario in continua evoluzione, la sicurezza del paziente e la qualità delle cure sono pilastri fondamentali per il nostro operato quotidiano – dichiara la dottoressa Ottolitri, Risk Manager dell’Istituto – e il nostro impegno si concretizza in un modello organizzativo solido e articolato. Negli anni, il nostro approccio è stato perfezionato con l’introduzione di diverse iniziative volte non solo alla gestione del rischio clinico ma anche del rischio infettivo. L’obiettivo del nostro Istituto è garantire che ogni paziente, ogni familiare, e ogni operatore sanitario operino in un contesto di massima sicurezza e qualità e crediamo fermamente che la gestione del rischio clinico e infettivo sia un processo continuo che richiede il contributo di tutti, a partire dal personale medico e infermieristico, fino ai pazienti stessi”.

L’Istituto Oncologico Veneto al Forum Risk Management di Arezzo

Parte da Arezzo il percorso di riforma sanitaria nazionale. Il Ministro Schillaci apre il Forum Risk Management

Il Premio Esculapio nell’ambito del Forum Risk Management

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Giannotti: “Arezzo città della riforma del nuovo Sistema Sanitario Nazionale”. Il Ministro della Salute Schillaci all’apertura del Forum Risk Management

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