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sabato | 25-01-2025

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Oltreterra, un’alleanza per la montagna: nuovi modelli di economia circolare

Corezzo, sul recupero e la valorizzazione di un prodotto tipico come il tortello alla lastra ha ricreato una vera e propria filiera produttiva ed economica che coinvolge contadini, ristoratori,
Pro loco e cittadini. Due giorni di confronto, quelli proposti da Oltreterra, fra enti pubblici e di formazione, comunità di territorio, associazioni a partire dalle promotrici Slow Food e Legambiente, tecnici forestali, start up, educatori, produttori, per rilanciare l’economia di montagna attraverso una gestione condivisa fra pubblico e privato delle risorse forestali, la valorizzazione della piccola agricoltura di qualità, la messa in rete di cooperative di comunità di recupero di borghi, attività tradizionali e territori.

“Noi in montagna sappiamo cosa andrebbe fatto per salvaguardare le nostre terre, ma è la politica nazionale ad essere incapace di capire quanto sia fondante, per la storia Italiana ed europea, la sua montagna – ha esordito Gabriele Locatelli, referente di Slow Food per le politiche della montagna – Oltreterra si occuperà ancora di mense agricole che portano in Toscana, 500.000 euro che vanno nelle casse delle aziende agricole del territorio in cambio di buoni prodotti agricoli. Di Festesagge, ovvero feste di paese plastic free e che promuovono realmente i prodotti del territorio, che si diffondono in altri Parchi, e oggi sono arrivate a venti. Coinvolgeremo imprese forestali che collaborano con il mondo dell’Università e facciamo, come rete, proposte per portare l’uomo consapevole dentro la gestione forestale. Oggi poi vogliamo partire con una rete di Cooperative di Comunità, una nuova sfida che qui a Corezzo ha trovato terreno fertile. A tutti chiediamo di mantenersi testardamente in rete dentro e con Oltreterra, per mantenere in vita la nostra montagna”.

“Esiste un sistema economico alternativo a quello distruttivo in cui siamo immersi oggi, si chiama  economia civile, fondata sulla cooperazione, sul bene comune, la felicità pubblica – ha spiegato Enrico Fontana di Legambiente nazionale – la nostra associazione vuole dare a questa teoria economica le gambe per camminare creando dei distrettti di economia civile che, al contrario di quelli industriali , si sviluppano non sulla verticalità ma sulla base della complessità e sono fortemente radicati sul territorio. In Italia ci sono già diversi territori dove sono stati avviati, ad esempio a Campi Bisenzio, e vedono in gioco, insieme, cinque attori: gli enti locali, le imprese, il no profit e le coop sociali, i cittadini, scuole e università. Oltreterra è una rete che ha già in sé tutti questi elementi”.

“E’ già iniziata una mobilitazione culturale che sta riportando le persone in montagna – ha detto il professor Alberto Magnaghi, presidente della Società del Territorialisti -. Un controesodo che vede protagoniste tre categorie: persone che non se ne sono mai andate, i restanti, che si stanno rimboccando le maniche e si impegnano in nuove attività che valorizzano il territorio. I ritornanti, ovvero i nipoti di quelli che si erano allontanati andando a lavorare in pianura. Nuovi giovani che si spostano dalle periferie metropolitane che cercano nuove forme di esistenza, di democrazia comunitaria, di un nuovo rapporto con la natura. Un comportamento sociale che contiene in sé un germe di nuove forme di impresa cooperativa con finalità etica che passa dagli usi civici, un processo anche politico che transita verso un nuovo modello che dovrà trovare l’attenzione, e il sostegno anche economico, del pubblico”.

Un’idea di come sia cresciuta l’attenzione anche del turismo sui territori montani li riporta il presidente del Parco nazionale Foreste Casentinesi Molte Falterona e Campigna Luca Santini:

“Sei anni fa a Galeata nel Forlivese nel convegno “L’Appennino che verrà” ci si proponeva di cominciare un percorso che arrivasse alla creazione di una rete capace di affrontare da più punti di vista, i temi della montagna e delle foreste. Abbiamo creato allora Oltreterra che in questi anni si è riempito di contenuti e ora la rete fra le comunità della montagna è una realtà. A cosa ha portato il ribaltamento dell’idea di attrattività turistica dei territori che abbiamo operato, puntando alla ricchezza ambientale e naturalistica? Innanzitutto al fatto che dalle 210mila presenze del 2013 nei territori del nostro Parco, siamo passati alle 476mila del 2017, che generano un indotto sullo stesso territorio di circa 47 milioni di euro all’anno. Uno dei temi essenziali è quello della forestazione. Noi abbiamo sempre cercato di unire lo sviluppo con la conservazione. Ma abbiamo fatto anche qualche conto: se noi andassimo a valorizzare economicamente la biomassa legno ne ricaveremmo da 380 a 450 euro all’ettaro, se invece noi dividiamo quei 47milioni di indotto per i nostri per 36mila ettari di parco, siamo oltre i mille euro di valore a ettaro. Per questo sappiamo che la conservazione è da tenere d’occhio. Il che significa che non si possano tagliare alberi? Noi abbiamo legname di alta qualità che deve essere valorizzato ma che non può andare perso in cippato. Dobbiamo fare una grande riflessione. Dobbiamo stare attenti al come intervenire, e mettere in campo strumenti di pianificazione forestale condivisi. La rete di Oltreterra ci aiuterà a trovare le strade giuste”.

Nel pomeriggio hanno lavorato tre gruppi di lavoro sui temi: “Verso una rete solidale fra comunità degli Appennini”, “La gestione consapevole e sostenibile del bosco”, “Il refettorio conviviale e le mense agricole scolastiche in una economia circolare”, che sabato presenteranno cascuno un proprio documento di intenti e azioni da intraprendere.
——
Programma della seconda giornata, sabato 9 novembre, ore 9.00-13.00
ESSERE MONTAGNA PER VIVERE COME COMUNITA’
SALA A
Coordina Lia Cortesi
9.00 Presentazione dei documenti dei gruppi di lavoro
1. Gruppo di lavoro sulle Cooperative di Comunità
2. Gruppo di lavoro sulla gestione partecipata dei beni forestali
3. Gruppo di lavoro sulle mense scolastiche, Regione Emilia-Romagna
4. Gruppo di lavoro sulle Festesagge
10.00/13.00 Tavola rotonda conclusiva di Oltreterra 2019 – Coordina Antonio Nicoletti Daniele Valbonesi, Presidente della Comunità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna;
Luca Santini – Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
Tonino Bernabè – Presidente Romagna Acque – Società delle Fonti;
Fausto Giovanelli – Presidente Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano
Gabriele Locatelli – Responsabile Foreste Sostenibili – Slow Food Italia
Enrico Fontana – Responsabile Economia Civile – Legambiente
Conclusioni
Daniele Valbonesi – Presidente Comunità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e
Campigna
Vincenzo Ceccarelli – Assessore al Governo del territorio, Programmazione e Coordinamento per gli interventi di Tutela e Valorizzazione del Paesaggio – Regione Toscana
SALA B
Ore 9.00/11,00
FESTESAGGE. Lo stato dell’arte – Andrea Rossi, Paolo Maroni, Carlo Murras
Tavola rotonda sul percorso effettuato, le sperimentazioni in corso e le nuove prospettive del progetto. Partecipano: Ecomuseo del Casentino; Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, le associazioni e le proloco aderenti; le condotte Slow Food di Casentino, Val di Sieve e Valdarno Fiorentino, Forlì e Alto Appennino Forlivese, Cesena, Vignola e Valle del Panaro; Comunità Slow Food Appennino Reggiano; Ecomuseo Valle Elvo e Serra (BL); Alleanza Mondiale dei Paesaggi Terrazzati Sez. Italia
Buffet a cura della Comunità della Vallesanta Società Cooperativa
Escursione “I lupi nel Parco e la convivenza con l’uomo”
Il 9 novembre pomeriggio, a fine lavori, verrà organizzata un’escursione dedicata al lupo, per conoscere questo grande predatore del nostro Appennino e sfatare falsi miti. È prevista un’escursione nei meravigliosi paesaggi della Vallesanta con visita all’azienda Canvecchio che alleva ovicaprini, dove sarà offerta una degustazione dei formaggi prodotti. Sarà
un’occasione di confronto e di testimonianza delle esperienze della convivenza uomo/lupo nei territori del Parco Nazionale e scoprire un territorio tanto selvaggio quanto attivo.
Ritrovo: ore 14:30 presso località Rimbocchi (Bar), a 5km da Corezzo
Durata: 3 h (compresa degustazione)
Evento Gratuito – Posti Limitati. Per prenotazioni scrivere a info@cooperativainquiete.it

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