Qualità della vita, la provincia di Arezzo arretra. Affari e lavoro punto di forza, turismo “in ombra”, sicurezza sociale tallone d’Achille
Il quotidiano ItaliaOggi ha pubblicato la classifica 2024 sulla qualità della vita nelle province italiane, evidenziando significative variazioni rispetto agli anni precedenti. L’indagine, giunta alla sua 26ª edizione, è stata realizzata in collaborazione con Ital Communications e l’Università La Sapienza di Roma. L’unica provincia che rimane nella top ten, ma con un calo di tre posizioni rispetto al 2023, è quella di Firenze che scende all’ottavo posto. Arezzo arretra di 10 posizioni.
La situazione in Toscana
In Toscana, le province mostrano performance diversificate:
Firenze: Nonostante un lieve calo, mantiene una posizione di rilievo, attestandosi tra le prime 10 province italiane, esattamente all’ottavo posto. La città continua a distinguersi per l’offerta culturale e la qualità dei servizi.
Siena: Conferma una posizione elevata, grazie a un ambiente accogliente e a un tessuto sociale coeso.
Pisa: Si colloca nella parte alta della classifica, beneficiando della presenza di istituzioni accademiche prestigiose e di un’economia dinamica.
Con il suo ottavo posto, Firenze è la prima tra le toscane, appunto, seguita da Siena (29esimo posto, con ben 18 posti persi), Pisa (34esimo posto, 11 posizioni guadagnate), Prato (39esimo posto, 10 posizioni in meno), Livorno (53esimo posto, stabile), Pistoia (55esima posizione, una posizione persa), Lucca (58esima, 7 posizioni perse), Arezzo (59esimo posto, 10 posizioni perse), Massa Carrara (61esima, un posto guadagnato), ultimo posto in Toscana per Grosseto (64esima posizione, 8 posizioni in meno).
Focus su Arezzo
La provincia di Arezzo, che già nella precedente indagine aveva perso 11 posizioni, registra un ulteriore significativo arretramento, passando dal 49° posto dello scorso anno al 59° nella classifica attuale. Questo calo di 10 posizioni indica una necessità di interventi mirati per migliorare gli indicatori di benessere locale.
Affari e lavoro: un punto di forza per Arezzo
Arezzo si posiziona nel primo gruppo delle province italiane per giro d’affari, attestandosi al 24° posto e guadagnando due posizioni rispetto al 2023. Questo risultato è influenzato da indicatori quali tasso di occupazione e disoccupazione, natalità e mortalità delle imprese, importo dei protesti per abitante, nonché incidenza di start-up e PMI innovative. Un segnale positivo per il tessuto economico locale, che si dimostra dinamico e competitivo.
Ambiente: un miglioramento continuo
In ambito ambientale, Arezzo passa dal 52° al 50° posto. La valutazione, suddivisa in impatti negativi (inquinamento e altri fattori ambientali) e positivi (iniziative e interventi amministrativi), sottolinea un progresso, anche se c’è ancora margine per migliorare la sostenibilità e l’efficienza ambientale.
Reati e sicurezza: stabile in una posizione di rilievo
Sul fronte della sicurezza, Arezzo si conferma una delle province più sicure della Toscana, classificandosi al 41° posto, appena una posizione sotto il risultato del 2023. A livello regionale, il territorio è secondo solo a Siena, che si distingue con il 19° posto.
Sicurezza sociale: un tallone d’Achille
Arezzo scivola al 93° posto nella classifica nazionale sulla sicurezza sociale. Indicatori come tasso di disoccupazione giovanile, casi di trattamento sanitario obbligatorio (TSO), presenza di disabili per abitante e reati a sfondo sessuale su minori evidenziano aree critiche, con un risultato particolarmente preoccupante nella tutela dei minori (103° posto su 107).
Istruzione e formazione: risultati in calo
La provincia si posiziona al 40° posto, scendendo di cinque posizioni rispetto all’anno scorso. Il settore dell’istruzione viene valutato su indicatori come la partecipazione alla scuola dell’infanzia, il livello di istruzione superiore e universitaria, la formazione permanente e le competenze alfabetiche e numeriche degli studenti. Nonostante un risultato accettabile, emerge la necessità di investire di più nell’educazione.
Popolazione: segnali di vitalità
Arezzo guadagna cinque posizioni rispetto al 2023, raggiungendo il 50° posto nella categoria popolazione. Questo indicatore tiene conto di vari parametri demografici come fertilità, struttura della popolazione e speranza di vita, segnalando una certa stabilità demografica.
Sistema salute: una performance insufficiente
La sanità rimane un punto debole per Arezzo, che si classifica 84ª. Come molte altre province toscane, escluso il trio virtuoso Siena, Pisa e Firenze, il territorio fatica a raggiungere standard adeguati di qualità nei servizi sanitari.
Turismo: un settore in ombra
La provincia si colloca al 54° posto per turismo, con un’offerta culturale e ricreativa definita “scarsa”. Ancor più critico il piazzamento per il turismo vero e proprio, con un 79° posto. Gli indicatori considerati includono il tempo medio di permanenza, le presenze turistiche giornaliere per residenti e la capacità ricettiva, segnalando una carenza nella valorizzazione delle potenzialità locali.
Reddito e ricchezza: stabilità accettabile
Sul fronte economico, Arezzo mantiene una posizione “accettabile”, migliorando leggermente dal 44° al 40° posto. L’analisi include il reddito medio pro capite, i trattamenti pensionistici, la ricchezza patrimoniale e la variazione dei prezzi al consumo, evidenziando un quadro di relativa solidità economica.
La classifica di ItaliaOggi 2024 evidenzia un quadro composito per Arezzo. Mentre la provincia dimostra eccellenza negli affari e un buon livello di sicurezza, emergono criticità nei settori del turismo, della sanità e della sicurezza sociale. La sfida per il territorio sarà investire in politiche mirate per colmare queste lacune, puntando a un miglioramento complessivo della qualità della vita.
Le prime posizioni
La prima tendenza confermata dallo studio è la frattura tra il centro-nord, più resiliente rispetto agli eventi in corso, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una preoccupante vulnerabilità. Milano si conferma al vertice della classifica, seguita da Bolzano. Queste province eccellono in vari indicatori, tra cui servizi, reddito e infrastrutture, offrendo ai residenti un elevato standard di vita.
Restringendo l’attenzione alle 30 posizioni di testa (contro le 27 dello scorso anno) troviamo nel raggruppamento 8 province del nord-ovest, come nella passata edizione (nell’ordine Torino e Cuneo in Piemonte; Aosta; Milano, Monza e della Brianza, rispettivamente prima e terza classificata nell’edizione 2024 dell’indagine, Brescia, Bergamo e Cremona in Lombardia), 18 province del nord-est, una in più rispetto allo scorso anno (le due province del Trentino-Alto Adige; Padova, Verona, Vicenza, Venezia e Treviso in Veneto; tutte le province del Friuli-Venezia Giulia; Bologna, Parma, Ravenna, Forlì-Cesena, Modena, Reggio Emilia e Ferrara in Emilia-Romagna) e infine 4 province in rappresentanza dell’Italia centrale (Firenze e Siena in Toscana; Ancona nelle Marche; Roma nel Lazio), contro le 2 censite nella passata edizione. Di particolare rilevanza appare il risultato conseguito dalla capitale, che si piazza nel gruppo di eccellenza per la prima volta da quando ha preso avvio questa indagine.
La classifica 2024 di ItaliaOggi evidenzia un’Italia sempre più divisa in termini di qualità della vita, con un netto contrasto tra le province del Nord e quelle del Sud. Le città metropolitane tendono a offrire condizioni migliori rispetto alle aree periferiche, sottolineando l’importanza di politiche locali efficaci per colmare queste disparità.