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domenica | 19-01-2025

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“Vasari. Il Teatro delle Virtù”, catalogo presentato a Firenze. Giani: “Una mostra che merita un’eco quanto più ampia possibile”

Presentato a Firenze nella Sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi il catalogo della mostra internazionale “Vasari Il Teatro delle Virtù”, in corso nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo. “Una mostra – come ha detto nel suo saluto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – che onora Arezzo ma che merita un’eco quanto più ampia possibile“. “Questa mostra – ha detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli – rappresenta il coronamento di un percorso che durante l’anno ha indagato i molti aspetti e i molti talenti del Vasari, offrendo un’occasione unica per poter godere delle opere pittoriche e degli straordinari disegni di cui fu autore, oltre che opportunità per ammirare la Chimera, custode speciale dell’esposizione internazionale. Grazie al presidente Giani per l’ospitalità, al presidente del comitato scientifico Carlo Sisi e allla curatrice della mostra Cristina Acidini“.

C’è tempo fino al 2 febbraio 2025 per visitare ad Arezzo la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea e la Sala Sant’Ignazio dove è attualmente allestita la mostra Vasari. Il Teatro delle Virtù, curata da Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno e con il coordinamento tecnico-scientifico di Alessandra Baroni, docente di storia dell’arte presso l’Università di Rochester e realizzata su progetto del Comune assieme alla Fondazione CR Firenze e la Fondazione Guido d’Arezzo.

A 450 anni dalla morte del genio aretino la mostra è un’occasione per ammirare una selezione delle sue opere, molte provenienti da prestigiose collezioni internazionali, fra le quali Il banchetto per le nozze di Ester ed Assuero che spicca per dimensioni, numero di figure ritratte e qualità artistica.

La mostra è accompagnata dal catalogo, edito da Mandragora, dove il percorso espositivo è illustrato con un vasto repertorio di saggi, schede ed immagini che guidano lettori e visitatori ad una comprensione approfondita dell’opera del Vasari.

“E’ intenzione della Regione – sottolinea Eugenio Giani – dare un seguito nel 2025 alle celebrazioni vasariane con un ciclo di iniziative pensate per ricordare i 550 anni della nascita di Michelangelo Buonarroti. Sarà proprio Vasari a farsi interprete in prima persona della grandezza del maestro, durante la sua assenza da Firenze e divulgarne l’opera. Nel quadro delle celebrazioni la Regione pensa anche ad una ristampa del suo libro Ragionamenti, pubblicato per la prima volta nel 1558, dove Vasari racconta in modo vivo ed autentico la storia della Toscana di quegli anni nel rapporto quasi simbiotico con Cosimo dè Medici e descrive, da scrittore e in forma di dialogo con Francesco I, i pannelli da lui realizzati e che oggi vediamo nel salone dei Cinquecento e nei saloni Monumentali di Palazzo Vecchio”.

“Arezzo ha risposto a questa ricorrenza – afferma il sindaco Alessandro Ghinelli – ricordando Vasari in tutte le espressioni della sua grandezza culturale: quella pittorica, rappresentata nella mostra, come fondatore della storia dell’arte italiana nelle sue Vite e nella sua dimensione architettonica con la sistemazione urbanistica di Piazza Grande e delle sue logge che assegnano alla platea Communis la nuova funzione di centro politico della città. Di questo omaggio al Vasari che vede coinvolti i luoghi storici cittadini è parte integrante l’allestimento della Sala Sant’Ignazio dove sono ospitate le imponenti pale d’altare dipinte dal maestro, che per dimensioni e inquadramento in uno spazio sacro rappresentano uno degli allestimenti più spettacolari. Proprio dall’Allegoria dell’Immacolata Concezione è stata tratta l’immagine di copertina del catalogo di Mandragora che da questa prende spunto per connotare l’intera mostra”

“Ho avuto modo di constatare personalmente – spiega Cristina Acidini – il valore universale e l’interesse che circonda l’eredità artistica e culturale del Vasari intellettuale in un ciclo di incontri in Cina, dove studiosi e appassionati apprezzano e desiderano approfondire il messaggio che Le vite portano con sé. L’idea guida che ha ispirato la mostra aretina e il catalogo mira a valorizzare proprio l’apparato culturale e allegorico dell’opera del Vasari scrittore, collezionista di dipinti, scrittore, ideologo della corte fiorentina e non solo la sua dimensione visiva, dove si apprezza la bellezza del dipinto nella sua risoluzione artistica. Dietro ogni dettaglio e ogni traccia c’è la poliedricità di un personaggio che interpreta un secolo di per sé complesso. Non a caso si parla di teatro, dato che dietro ogni simbolo c’è un significato sviluppato a stretto contatto con i migliori ingegni del suo tempo”.

Vasari, il ritorno ad Arezzo della Chimera e di oltre 100 opere da MET, Louvre e Uffizi Ar24Tv

La mostra propone un percorso originale sul Vasari pittore, architetto e storiografo, che dal 1554 al 1574 fu l’artista di corte prediletto del duca Cosimo de’ Medici nella Toscana della seconda metà del Cinquecento. Otto sezioni con opere che offrono al visitatore molteplici aspetti dell’opera di Vasari, con tanti inediti e sorprese.

Giorgio Vasari, un gigante dell’arte – presenta l’artista, l’architetto degli Uffizi e delle Logge, la famiglia, la fama come scrittore, l’incontro e il favore dei Medici, l’amicizia con Michelangelo, la fedeltà alla sua città, nella quale volle essere sepolto.

Il giovane Vasari: una formazione d’eccellenza – grazie ad una profonda educazione umanistica, Giorgio seppe costruire già dalla prima gioventù i contatti importanti che portarono presto a girare l’Italia.

L’apoteosi delle Virtù – la nascita con lui di un linguaggio allegorico per immagini e invenzioni visive fantastiche presenti nei dipinti che furono apprezzati non solo dal Medici ma anche da alcuni pontefici – in particolare da Pio IV e Pio V – e dal cardinale Alessandro Farnese che lo incoraggiò a scrivere le Vite. In questa sezione saranno presenti anche il Sonno e l’Allegoria dell’Oblio provenienti dal Metropolitan Museum di NYC.

L’Accademia del Disegno – Vasari e Cosimo fondarono insieme a Firenze, nel 1563, l’Accademia delle Arti del Disegno, evoluzione in senso moderno dell’antica corporazione degli artisti. Nel mito di Michelangelo ne fecero parte molti altri colleghi – Salviati, Cellini, Bronzino, Allori, Stradano, gli Zuccari – con i quali Vasari condivise i cantieri artistici, anche effimeri, eseguiti negli anni d’oro al servizio di Cosimo de’ Medici, da Palazzo Vecchio agli apparati per le nozze del principe Francesco.

Vasari e l’Arte Sacra – il linguaggio allegorico universale applicato alle pale d’altare, alcune delle quali qui esposte per la prima volta, come la Sacra Famiglia e la Crocifissione di due collezioni private, e i tondi provenienti dagli altari non più esistenti di Santa Maria Novella.

Il Disegno, padre delle Arti – Vasari celebra nelle Vite l’importanza del disegno come pratica conoscitiva ma anche come ideazione e progettazione alla base di ogni opera, sia essa in pittura, scultura, architettura o arti applicate: moltissimi quelli qui esposti, provenienti da Torino, da Vienna, da Roma, dagli Uffizi e dal Louvre, tra i quali gli schizzi e i cartonetti preparatori per il Giudizio Universale della Cupola di Santa Maria del Fiore, completata poi da Federico Zuccari.

La Chimera, Vasari e il Duca – ovvero come al tempo di Vasari, il bronzo etrusco fu scoperto ad Arezzo e portato trionfalmente a Firenze dove rimase in Palazzo Vecchio per più di tre secoli quale emblema del potere mediceo di Cosimo.

Pitture monumentali in chiese e basiliche – nella splendida cornice di Sant’Ignazio, a cinque minuti a piedi dalla Galleria, quattro tra le più grandiose pale dipinte da Giorgio Vasari tra il 1545 e il 1569, ricche di figure dettagli e colori brillantissimi, come l’Immacolata Concezione e l’Adorazione dei Magi (opera proveniente da Bosco Marengo, AL).

“Vasari. Il Teatro delle Virtù”, l’allegoria nell’arte del maestro aretino in una grande mostra internazionale. L’anteprima dell’allestimento

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