Albano Ricci: “Il fallimento della sinistra è di non essere riuscito a difendere le persone da tutte le precarietà”

“La parte più bella di questo percorso sono stati i chilometri, quelli ideali e quelli reali, che a volte si sono intrecciati insieme. Quelli ideali perché chi fa politica si emoziona e chi si emoziona tende a sognare. E poi quelli reali: le distanze tra un comune all’altro. Dall’Arno al Tevere, dalle foreste casentinesi, ai paesaggi della Valdichiana. Strade, paesi, vecchi bar, circoli, cadenze. Pioggia e nebbia e pomeriggi di sole. La nostra provincia è così vasta e così diversa…. per questo bellissima. Ti insegna che la politica non può essere fatta da numeri, ma da contesti, da bisogni, urgenze, emergenze, storia e tradizioni. Perché la parola stessa servizio ha senso se serve, se è utile… non se è redditivo.
Si fanno chilometri su chilometri perché ti aspetta qualcuno. Le persone danno valore al tuo tempo. La vita è l’arte dell’incontro. Ho conosciuto ventenni preparatissimi, anziani che ancora si commuovono per un’idea, coriacei, lucidissimi. Ho conosciuto persone perbene, che mi hanno stretto la mano e ho sentito calore. In fondo a quei chilometri c’era sempre alla fine un sorriso. Perché la politica è umanità e divertimento, altrimenti non è. L’odio genera solo mostri.
Chiudo con una riflessione di Veltroni che faccio mia: “Il fallimento della sinistra è di non essere riuscito a difendere le persone dalla precarietà, non solo occupazionale, ma sociale, morale, relazionale, intima. E da precari si torna animali”.
La politica è una cosa semplice, per me: fare in modo che le persone non si sentano sole. Tutte le cose semplici sono così difficili. Serve tanto tempo, tanto impegno, insistenza, caparbietà e anche serenità…. Auguro tanta serenità alla mia gente“.
Albano Ricci
La lettera di dimissioni di Albano Ricci dalla segreteria provinciale del Pd
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