Rapina al supermercato: minaccia di infettare i presenti con l'epatite C

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Si è presentato alla cassa dopo aver fatto incetta di bottiglie di superalcolici, ma voleva pagare solo una lattina. Ha minacciato gli addetti alla sicurezza dicendo di infettarlo con l’epatite “C” di cui diceva di essere affetto. Risolutivo l'intervento dei Carabinieri di Arezzo

Nel tardo pomeriggio di ieri, un giovane cittadino di origine marocchina si è reso protagonista di una rapina al supermercato “Esselunga” di Arezzo, sito in via L. Da Vinci. Dopo essere entrato al supermercato con una borsa a tracolla, tra le corsie, il giovane ha iniziato a riempirla dapprima con accessori per il telefono e poi con bottiglie di superalcolici. Tuttavia, il suo atteggiamento aveva insospettito un addetto della sorveglianza, il quale, resosi conto di quanto stava accadendo, decideva di seguire i movimenti del ragazzo. Giunto alla cassa, il giovane presentava all’addetta solamente una lattina di Pepsi-Cola, senza pagare tutto il resto, tenuto ben nascosto all’interno della borsa. A questo punto l’addetto alla sicurezza chiedendo di fare una verifica. All’atto del controllo però il giovane ha iniziato a minacciare il personale presente di infettarlo con l’epatite “C” di cui diceva di essere affetto. Una pattuglia dei Carabinieri della Sezione Radiomobile, nel frattempo chiamata, è intervenuta sul posto. Subito i militari hanno preso contezza di quello che era appena accaduto e, considerata la situazione, hanno eseguito nell’immediatezza una perquisizione nei confronti del giovane. Nella borsa sono stati rinvenuti power bank, auricolari e 12 bottiglie di superalcolici, per un valore complessivo di oltre 500 euro. Da un primo accertamento sul soggetto è risultato che quest’ultimo avesse numerosi precedenti per furto, detenzione ai fini di spaccio per sostanze stupefacenti, rapina ed evasione. Considerata la flagranza del reato e la pericolosità del soggetto, quest’ultimo è stato tratto in arresto dai Carabinieri, i quali, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, hanno successivamente provveduto alla traduzione dell’arrestato nella locale Casa Circondariale.

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