Processo Martina Rossi: l'accusa chiede tre anni per Vanneschi e Albertoni. Il padre: "Intervenga la politica"

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La giovane cadde al balcone di un albergo di Palma di Maiorca, in Spagna, il 3 agosto 2011. Già prescritto un reato, nel 2021 si prescriverà anche il reato di violenza. L'amarezza del padre di Martina, Bruno Rossi

La pubblica accusa, al processo d'appello a Firenze, ha chiesto tre anni per i due imputati per tentata violenza sessuale, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, 24 e 25 anni di Castiglion Fibocchi. Secondo l'accusa, la ragazza fuggiva da un tentativo di stupro. Vanneschi e Albertoni sono stati condannati in primo grado a 6 anni per tentata violenza sessuale e per il reato di morte in conseguenza di altro delitto, ma questo secondo reato si è estinto per sopravvenuta prescrizione. Bruno Rossi, il papà di Martina, commenta amaro:

"Il fatto che sia già andato prescritto metà processo per me è un'ingiustizia profonda. È la politica che dovrebbe intervenire in queste materie e trovare la giusta soluzione".

La prescrizione è scattata durante la stesura della sentenza di primo grado, emessa il 14 dicembre 2018 ed è stata dichiarata prescritta alla prima udienza di appello del novembre 2019. Su Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni adesso grava una sola accusa, quella di tentata violenza sessuale di gruppo, che peraltro è a rischio prescrizione per l’agosto 2021. Se le modifiche previste dalla riforma della prescrizione, in base al testo del ministro Bonafede, fossero state già legge, non si sarebbe estinto il reato di morte come conseguenza di altro delitto: 

“A mia figlia hanno fatto del male. Era una ragazza felice, era in vacanza. Due ragazzi strafatti hanno allungato le mani e poi lei è volata giù da un balcone”.

ha concluso Bruno Rossi.

 

 

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Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione