Arno tra ponte Buriano e diga della Penna, prolifera il pesce siluro

Il consigliere comunale Renato Viscovo: “È fondamentale adottare misure di gestione e controllo adeguate per mitigare l’impatto del pesce siluro e preservare la salute degli ecosistemi acquatici”

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Pesce siluro nel tratto di fiume Arno che va da Ponte Buriano alla Diga della Penna. Può raggiungere dimensioni considerevoli, superando il metro e mezzo di lunghezza e il peso di 50 chilogrammi. Decimati germani, tartarughe, pesci, aironi, nutrie, anatre d’acqua. Mangia di tutto e inghiottisce oltre 100 litri d’acqua in pochi attimi, risucchiando tutto ciò che trova

Negli ultimi anni, il pesce siluro (Silurus glanis) è diventato oggetto di grande preoccupazione per gli studiosi dell’ambiente e gli appassionati di pesca. Infatti, il pesce siluro (Silurus glanis) è diventato oggetto di grande preoccupazione per gli studiosi dell’ambiente e gli appassionati di pesca. Originario delle regioni dell’Europa orientale, questo pesce di grandi dimensioni è stato introdotto in molti corsi d’acqua in tutto il mondo, incluso il Nord America. Pur essendo affascinante da un punto di vista biologico, il pesce siluro rappresenta una minaccia significativa per gli ecosistemi acquatici in cui si insedia, a causa della sua natura predatrice e delle sue dimensioni imponenti.

Il pesce siluro è una specie di pesce gatto d’acqua dolce, con un corpo allungato e privo di scaglie. Può raggiungere dimensioni considerevoli, superando spesso il metro e mezzo di lunghezza e pesando anche oltre i 50 chilogrammi. La sua bocca ampia e armata di denti affilati è un’adattamento perfetto per la caccia, inoltre, è noto per la sua longevità, con alcuni individui che possono vivere fino a 40 anni.

Il pesce siluro è un predatore opportunista e versatile. Si nutre di una vasta gamma di prede, tra cui altri pesci, anfibi, piccoli mammiferi acquatici e persino uccelli acquatici. La sua tattica di caccia consiste nell’appostarsi sul fondale dei corsi d’acqua, mimetizzandosi grazie al suo colore scuro, per poi balzare all’improvviso e attaccare le sue prede. Questo comportamento predatorio è particolarmente pericoloso per le specie autoctone di pesci e per gli ecosistemi acquatici in cui si insedia.

L’introduzione del pesce siluro in nuovi ambienti può avere conseguenze disastrose per gli ecosistemi acquatici locali. A causa delle sue dimensioni e della sua capacità di adattamento, il siluro è in grado di competere con successo con le specie autoctone per il cibo e lo spazio vitale. In molti casi, il suo arrivo ha portato alla diminuzione delle popolazioni di pesci indigeni, alterando l’equilibrio dell’intero ecosistema.

Commenta Viscovo:

“Il pesce siluro è in grado di influenzare negativamente la struttura fisica degli ambienti acquatici. La sua abitudine di scavare buche per riprodursi può compromettere le rive dei fiumi e dei laghi, causando l’erosione del suolo e la perdita di habitat per altre specie acquatiche; il tratto di fiume Arno, che va da Ponte Buriano alla Diga della Penna, ne è la totale dimostrazione”

Data la pericolosità del pesce siluro per gli ecosistemi acquatici, molti paesi stanno adottando misure per limitare la sua diffusione e il suo impatto.

Alcune strategie di gestione includono la pesca selettiva e la promozione della pesca sportiva del siluro, al fine di ridurre le popolazioni e limitarne la dispersione.

Inoltre, le campagne di sensibilizzazione e la promozione dell’educazione ambientale possono contribuire a prevenire l’introduzione accidentale di questa specie in nuovi ambienti.

Continua Viscovo:

“Il pesce siluro rappresenta una minaccia reale per gli ecosistemi acquatici a causa del suo comportamento predatorio e delle sue dimensioni imponenti. La sua introduzione in nuovi habitat ha portato a significative alterazioni delle popolazioni di pesci autoctoni e ha compromesso l’equilibrio ecologico. È fondamentale adottare misure di gestione e controllo adeguate per mitigare l’impatto del pesce siluro e preservare la salute degli ecosistemi acquatici. Solo attraverso un’azione congiunta e una maggiore consapevolezza sarà possibile affrontare questa minaccia e proteggere la biodiversità dei nostri corsi d’acqua”.

Conclude Viscovo:

“è ovvio che non basta, sarebbe opportuno che la Regione consentisse ai pescatori di siluro la pesca anche all’interno delle Riserve Naturali di “Ponte Buriano e Penna” e “Bandella e Valle dell’Inferno” al fine di limitare la riproduzione di questa specie non autoctona che distrugge l’ecosistema del nostro territorio”.

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