Giani: “Toscana arancione, vigile preoccupazione”. Scuole: un comitato deciderà la chiusura Video

“Un anno di logoramento, dobbiamo aspettarci un mese di marzo in cui l’attenzione deve essere alta“, così Eugenio Giani, che pone l’accento sui vaccini e chiarisce ai cittadini toscani le nuove regole imposte dal Dpcm, il primo del Governo Draghi, che delega ai presidenti delle Regioni l’autorità di chiusura delle scuole e dei territori. E annuncia “16 milioni di euro di ristori dalla Regione per le categorie più svantaggiate“.
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Vaccini e ricoveri
“La Toscana ha battuto il record giornaliero di somministrazione giornaliera di vaccini: siamo arrivati a 326.750 vaccini, con più di 90.000 persone che hanno completato il richiamo. Più di 14.000 dosi di vaccini somministrati in un giorno. Entro ottobre dobbiamo raggiungere l’immunità di gregge, grazie ai medici di base e ai nostri operatori. Vaccini vaccini vaccini è lo slogan giusto e spero vi sia un’ulteriore accelerata. Grazie alla direzione che la Regione ha, da oggi la fornitura Moderna (più di 9 mila dosi) sarà distribuita agli “ultrafragili”: cardiopatici, dializzati, ne potranno usufruire. Sui casi: situazione di stabilità, con 1.000 e più contagi al giorno. Dobbiamo continuare a seguire le regole, siamo in zona arancione, domani il Cts prenderà la decisione ufficiale, ma ragionevolmente, dai dati che stiamo trasferendo a Roma, con il nostro Rt, dovremmo rimanere anche la prossima settimana in zona arancione. La nostra situazione è di vigile preoccupazione: i contagi sono saliti nelle ultime settimane, le terapie intensive si sono fatte più piene, letti di degenza covid sono aumentati, con un livello di occupazione che ancora è ben gestibile. Le terapie intensive arrivano a poco più di 170, lo scorso ottobre, nel corso della seconda ondata, arrivarono a sfiorare i 300 in tutta la Toscana. Abbiamo in dotazione più di 700 terapie intensive. I ricoverati sono aumentati, anche di 40 al giorno, complessivamente, tra ricoveri e terapie intensive, siamo a oltre 1.200, rispetto ai 2.200 dello scorso ottobre. Situazione seria, ma gestibile”.
Scuola
“Le novità del Dpcm saranno valide per un mese: consegnano ai presidenti delle Regioni un potere che finora non c’era relativamente alle scuole. Abbiamo finora agito nelle due province che presentavano il maggior numero di contagi e varianti, Siena e Pistoia. Oggi avremo un diverso sistema in base all’art. 21 comma 2. Le varianti si trasmettono soprattutto tra bambini e adolescenti, quindi il presidente della Regione può agire: può chiudere le scuole anche quando si è in zona gialla o arancione. In tre fattispecie: possono essere chiuse quando l’incidenza cumulativa dei casi superiore ai 250 ogni 100.000 abitanti su base settimanale. Il presidente può intervenire su base provinciale o regionale. Con Siena e Pistoia abbiamo anticipato il Dpcm. Altre fattispecie riguardano i Comuni: posso disporre la chiusura delle scuole su base comunale. Questo nel caso in cui vi siano elementi di circolazione di variante connotate da alto rischio di diffusività, resistenza ai vaccini e capacità di indurre malattie gravi. Terzo: quando vi sia una motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico”.
Cets, Comitato per l’emergenza della prevenzione scolastica
“Ho deciso di costituire un comitato di consultazione che si riunirà ogni venerdì sera intorno alle 17. Si chiama Cets, Comitato per l’emergenza della prevenzione scolastica, composto da 15 persone: il sottoscritto, l’assessore alla sanità, assessore all’istruzione. Figure tecniche come i direttori generale della giunta regionale, istruzione, sanità, agenzia regionale di sanità, ufficio scolastico regionale, un rappresentante dei Prefetti, dell’Upi, Anci, presidente parlamento degli studenti e i 4 direttori delle Asl e del Meyer. Le decisioni del Cets saranno tradotte in ordinanza sulle scuole in vigore dal lunedì successivo. La scuola va chiusa solo in circostanze eccezionali: la Toscana ha riaperto l’11 gennaio. Siamo a marzo, le varianti ora passano dai giovani”.
Province e Comuni
“Sempre il venerdì riunirò le Province laddove si intraveda la possibilità del passaggio in zona rossa. Prenderò sempre la decisione con l’assemblea dei sindaci, come già fatto con Siena e Pistoia. Le decisioni saranno prese ogni venerdì, per assumere i provvedimenti dal lunedì successivo”.