Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

mercoledì | 14-05-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Fine vita, il governo impugna la legge della Toscana. Scontro politico: “Schiaffo alla dignità”, “Norma scellerata”

FIRENZE / ROMA – 10 maggio 2025 – Il governo ha deciso di impugnare la legge sul fine vita approvata dalla Regione Toscana, nel corso del Consiglio dei ministri del 9 maggio a Palazzo Chigi. Il provvedimento regionale, entrato in vigore tre mesi fa e nato su iniziativa popolare, disciplina le modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito, nel solco delle sentenze della Corte Costituzionale del 2019 e del 2024, che ne hanno delineato i limiti, pur in assenza di una legge statale.

Per presentare il ricorso c’era tempo fino al 17 maggio. Già nei mesi scorsi, misure simili adottate dall’Emilia-Romagna erano state sospese. Ora la decisione dell’esecutivo riapre un dibattito mai sopito e, dopo settimane di stallo, rimette in moto il lavoro parlamentare su un possibile testo di legge nazionale.

Ma la scelta del governo ha subito acceso lo scontro politico.

Pd Toscana: “Il governo elude il problema”

«Il governo preferisce porre questioni di competenza legislativa invece di affrontare il tema del fine vita che la Corte ha ben riconosciuto e delineato», hanno dichiarato Enrico Sostegni, presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, e Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd.

«Non siamo sorpresi: ancora una volta si sceglie di impugnare una norma di buon senso e di grande valore umano, nata per dare attuazione a una sentenza della Consulta. Se il problema è la frammentazione normativa, allora si approvi finalmente una legge nazionale. Ma se il vero obiettivo è assecondare la campagna ideologica di alcune associazioni, sarà la Corte a fare chiarezza. Rimane il rammarico per un’occasione persa, non per la Toscana ma per tutto il Paese», concludono i due esponenti dem.

Galletti (M5S): “Ipocrisia e crudeltà, difenderemo la legge”

Non meno dura la reazione del Movimento 5 Stelle. «L’impugnazione della legge toscana è un atto grave e inaccettabile, uno schiaffo a chi chiede soltanto rispetto e umanità nel momento più difficile della propria esistenza», ha dichiarato Irene Galletti, presidente del M5S Toscana.

«La nostra è una legge di civiltà: non obbliga nessuno, ma garantisce regole e tutele a chi, nella sofferenza estrema, chiede di esercitare un diritto già riconosciuto dalla Corte. È paradossale – ha aggiunto – che chi oggi spinge per l’autonomia differenziata si accanisca contro l’autonomia responsabile di una Regione che ha agito nel pieno rispetto della Costituzione. È l’ennesima dimostrazione di un governo incapace di dare risposte, pronto solo a colpire chi le dà al suo posto».

Fine Vita: Azione Toscana contro l’impugnazione del Governo

Il partito Azione Toscana esprime profonda preoccupazione e ferma condanna nei confronti della decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale sul fine vita, approvata lo scorso febbraio dal Consiglio Regionale della Toscana. La normativa, frutto di una proposta di iniziativa popolare sostenuta da oltre 10.000 cittadini e promossa dall’Associazione Luca Coscioni, rappresenta un passo di civiltà e responsabilità in un contesto legislativo nazionale colpevolmente assente. La legge toscana che garantisce l’accesso, nei casi previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019, al suicidio medicalmente assistito è un atto doveroso e rispettoso della dignità delle persone che affrontano condizioni di sofferenza irreversibile e insostenibile.

“La scelta del Governo di impugnare questa legge – dichiara Marco Remaschi di Azione Toscana – è non solo sbagliata sul piano giuridico, ma anche profondamente insensibile dal punto di vista umano. La Regione Toscana ha legiferato nell’alveo delle proprie competenze, adempiendo a un dovere morale e costituzionale indicato chiaramente dalla Corte: colmare un vuoto normativo che da anni paralizza i diritti di chi chiede di essere accompagnato nel proprio percorso di fine vita, con umanità e dignità.”

A intervenire sul tema anche il segretario nazionale di Azione, Carlo Calenda:

Abbiamo bisogno di una legge sul fine vita da molto tempo. È questione di umanità e decenza. Il Governo dovrebbe pensare a questo piuttosto che impugnare la legge regionale della Toscana.”

Un richiamo forte al senso di responsabilità istituzionale, che Azione Toscana raccoglie pienamente.

Rimane completamente incomprensibile – prosegue la nota di Azione Toscana – che, invece di avviare una seria discussione parlamentare su una legge nazionale sul fine vita, prendendo ad esempio proprio la legge toscana, costruita con equilibrio, rigore e ascolto della cittadinanza, preferisca la via dello scontro e del centralismo miope, anziché assumersi le proprie responsabilità.”

Azione Toscana si unisce alla posizione espressa dal presidente Eugenio Giani, ribadendo la propria volontà di difendere la legge toscana in tutte le sedi opportune.

La nostra Regione – conclude Azione Toscana – ha dimostrato di saper governare anche i temi più delicati con serietà e spirito di servizio. Saremo al fianco di chi difende il diritto alla libertà di scelta e al rispetto della persona, fino all’ultimo momento della sua esistenza.”

Michelotti (FdI): “Legge incostituzionale, bene il governo”

Di tutt’altro avviso Fratelli d’Italia, che ha rivendicato la scelta del governo come un atto necessario a ristabilire l’equilibrio istituzionale.

«Bene ha fatto l’esecutivo a impugnare la scellerata legge della Toscana sul suicidio assistito», ha commentato in una nota il deputato e vice coordinatore regionale FdI Francesco Michelotti.
«Si trattava di una norma chiaramente anticostituzionale, in violazione del riparto di competenze tra Stato e Regioni. Il fine vita è un tema etico e giuridico che compete esclusivamente allo Stato. Ogni iniziativa regionale rischia di creare confusione e disparità. Il governo ha fatto da argine e noi saremo sempre contrari alla cultura dello scarto», ha concluso.

Nel frattempo, a Roma si torna a discutere di un nuovo testo base per una legge nazionale. Ma i tempi e gli equilibri politici rendono ancora incerta l’approvazione di una norma unitaria su un tema tanto delicato quanto urgente.

Fine vita, Casucci (Noi Moderati): “Bene ha fatto il Governo a impugnare la legge della Regione Toscana. La legge esula dalle competenze regionali e lede le competenze esclusive dello Stato”.
Bene ha fatto il Governo a impugnare la legge della Regione Toscana, una legge che esula dalle competenze regionali e lede le competenze esclusive dello Stato.”
A dirlo il Consigliere regionale del Gruppo misto, Marco Casucci (Noi Moderati), dopo l’annuncio del Governo di aver impugnato, davanti alla Consulta, la legge della Regione sul suicidio medicalmente assistito.
Si tratta di una norma anticostituzionale. La materia del fine vita implica scelte di natura etica, morale e giuridica, ed è tema che riguarda esclusivamente lo Stato – dichiara il consigliere Casucci noto per la sua battaglia nel parlamentino toscano contro questa legge -. Su questa delicata materia è inaccettabile che ogni Regione vada in ordine sparso. Il Governo ha messo un freno al rischio di creare un caos normativo.”

Articoli correlati