Scontro Comune-Asl, le voci degli altri. Quasi tutte per dire basta

Ralli Sindaco, Agnolucci: “L’unica strada è quella della collaborazione costruttiva”
“Il momento è grave e lo sforzo è grande. Ognuno di noi però può fare la propria parte, rispettando sempre le regole di sicurezza: corretto uso della mascherina, igiene delle mani e distanziamento sociale“, così in una nota il medico e consigliere comunale Angiolo Agnolucci.
“In un momento così difficile dal punto di vista sanitario, con coinvolgimenti negativi anche economici e sociali, è necessario che le istituzioni pubbliche sappiano dialogare insieme per il bene comune della nostra cittadinanza. La polemica sterile che si è creata tra il Comune e la Usl è quanto mai inopportuna. Ci sono ragioni da entrambe le parti.
Il Sindaco, in quanto Autorità Sanitaria della Città, ha il compito di vigilare sullo stato di salute dei suoi cittadini. Non ha competenze organizzative e quindi non può disporre della organizzazione delle risorse della Usl, né indicarne le modalità. Tuttavia, il Sindaco deve vigilare, controllare e verificare che la amministrazione sanitaria funzioni e porti a dei risultati effettivi. Tali risultati non si devono riferire alla sola epidemia Covid, ma devono riguardare anche tutte le altre patologie presenti, nell’ottica di preservare l’integrità della salute dei suoi cittadini.
La Usl dal canto suo dovrebbe garantire una organizzazione adeguata all’emergenza Covid, ma anche a tutte le restanti patologie. Proprio per la gravità di questa epidemia, prevedibile già da qualche mese, la risposta della Usl avrebbe dovuto essere più tempestiva. Infatti, oramai è chiaro che il virus corre, ma noi avremmo dovuto correre di più.
A fronte di un quadro composito di problemi amministrativi, sanitari, sociali e di budget, l’unica strada è quella della collaborazione costruttiva.
Per questo gli attori coinvolti, istituzionali e non, la Regione, la Usl, il Comune e il personale sanitario devono operare insieme una ricognizione delle problematiche emergenti, incentivare la Medicina del Territorio e le cure intermedie, aiutare ad organizzare gli alberghi sanitari e cercare di adeguare i posti letto ospedalieri alle richieste.Mai come in questo momento dobbiamo superare le divergenze e mettere da parte lo spirito litigioso, che non solo non è utile alla dimensione del problema Covid, ma rischia di impattare negativamente anche sui servizi sanitari locali a disposizione del cittadino.
Rivolgo un ultimo pensiero a tutti gli operatori sanitari che a vario titolo continuano il loro lavoro nelle strutture sanitarie con determinazione, passione e professionalità. Il momento è grave e lo sforzo è grande. Ognuno di noi però può fare la propria parte, rispettando sempre le regole di sicurezza: corretto uso della mascherina, igiene delle mani e distanziamento sociale.
Consigliere Comunale Dott. Angiolo Agnolucci”.
La videoconferenza dei capigruppo di maggioranza
“Si è da poco conclusa la videoconferenza dei capigruppo di maggioranza, in un clima costruttivo e volto a mantenere una linea comune unitaria dei Gruppi Consiliari a sostegno del Sindaco nei confronti della Sanità locale.
Simon Pietro Palazzo per Ora Ghinelli 20 25, Francesco Lucacci per Fratelli d’Italia, Federico Rossi per la Lega e Jacopo Apa per Forza Italia hanno ritenuto indispensabile ritrovarsi e garantire un pieno appoggio alle iniziative intraprese dal Sindaco Ghinelli e dal vicesindaco Lucia Tanti, assessore con delega alla Sanità.
‘Auspichiamo che l’amministrazione comunale e la Asl Tse siano alleati contro la pandemia, unico vero nemico comune per la salute e per le prospettive economiche del territorio aretino’, hanno ribadito i quattro capigruppo, rimarcando l’importanza della collaborazione e la soddisfazione per aver appreso i primi segnali di apertura.
Fare quadrato, fare sistema con tutti i soggetti del settore sanitario interessati ma dove ci sia la possibilità per il nostro Comune di essere ascoltato, vista la preparazione del Sindaco Ghinelli e la disponibilità sempre dimostrata anche nel recente passato, dove Arezzo aveva avuto un primato importante nell’essere tra le prime città Covid Free.
Preoccupa però, e non poco, l’iniziativa della Codacons trapelata a mezzo stampa contro chi organizza il sistema della rete ospedaliera. Responsabile, sempre secondo l’associazione dei consumatori, di avere determinato gravi carenze nei riguardi dei cittadini.
‘Noi siamo garantisti dal primo all’ultimo momento’, sottolinea Palazzo di Ora Ghinelli. ‘Resta però sconcertante apprendere di una azione così forte promossa a livello regionale’.
Conferme di stima per l’impegno profuso da parte del corpo sanitario da parte del capogruppo Apa di Forza Italia, che ammette che se ci sono state inefficienze, a maggior ragione la linea unitaria deve essere intrapresa per sanarle.
Viene accolta all’ordine del giorno, un’importante proposta di Lucacci per Fratelli d’Italia, volta ad annullare il diverso valore dato agli esami effettuati da operatori del settore privato e gli esami della Asl, ribadendo la necessità che detti esami, svolti in strutture private qualificate ed autorizzate, siano considerati analoghi a quelli effettuati dalla Asl ad ogni effetto di legge e che i risultati siano convogliati e comunicati alla Asl, come accade in altre regioni.
Conclude il giovane capogruppo Federico Rossi della Lega, sottolineando: ‘soprattutto in questo momento di criticità auspichiamo che l’Asl sia propensa ad una rinnovata collaborazione per il bene della salute dei nostri concittadini’.
Non è mai troppo tardi, discutere anche animatamente va bene ma alla fine deve prevalere il bene di tutti, noi faremo il nostro dovere come tutti i consiglieri di maggioranza.
Simon Pietro Palazzo – Ora Ghinelli 20 25
Francesco Lucacci- Fratelli d’ Italia
Federico Rossi – Lega Salvini Premier
Jacopo Apa – Forza Italia- Arezzo Nel Cuore”
Così Simon Pietro Palazzo per Ora Ghinelli 20 25, Francesco Lucacci per Fratelli d’Italia, Federico Rossi per la Lega e Jacopo Apa per Forza Italia alla conclusione della videoconferenza tenutasi ieri.
I consiglieri dem: “Il Comune rafforzi i suoi compiti senza indossare il camice bianco”
Questa la dichiarazione del gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Arezzo:
“Prima le proposte (verbali e pressanti). Poi gli ordini (per scritto e intimidatori). Così la coppia amministrativa che governa la città di Arezzo pretende di gestire anche la sanità.
Contrariamente a Ghinelli e Tanti, noi non vogliamo entrare nel merito sanitario della polemica che ha visto l’Asl reagire all’invasione di campo del Comune. Vorremmo che ognuno facesse al meglio la sua parte. Riteniamo che la risposta della Asl alla nuova emergenza Covid, che ha dimensioni e quantità ben più importanti della prima, sia all’altezza della situazione. Un problema che è rimasto aperto è quello di mantenere un canale di comunicazione con i pazienti Covid e i contatti di caso. Il referto, la comunicazione anche telefonica per sapere le condizioni di salute, le informazioni su quando e come fare il tampone, su come e quando terminare la quarantena o l’isolamento sono elementi essenziali che devono essere garantiti.
Il Comune, da parte sua, deve rafforzare il suo ruolo sociale. I pazienti in isolamento hanno bisogno di molti servizi che il Comune potrebbe organizzare insieme al volontariato o in maniera diretta: dalla spesa alle medicine, dalla consegna dei rifiuti al sostegno psicologico. Deve rafforzare anche il suo ruolo di vigilanza sul rispetto delle regole. Oggi più che mai. È innegabile che, rispetto alla fase uno, siamo di fronte ad un allentamento della vigilanza.
Il Comune ha molte cose da fare. L’ultima è litigare con altri soggetti istituzionali e pubblici. La logica deve essere quella della condivisione di un progetto e di una strategia. Condividere, però, vuol dire anche avere la disponibilità ad accettare le idee degli altri e a mettere in discussione le proprie. E questo nella prospettiva di trovare una nuova soluzione migliore delle altre. Se a questo atteggiamento si sostituisce l’imperativo della vicesindaca Tanti (‘Per domani voglio…’) allora nessuna condivisione è possibile. E il sindaco Ghinelli si assume interamente la responsabilità politica anche delle azioni e delle idee della sua vice”.
Scelgo Arezzo, Donati e Sileno: “Preoccupati, si torni a dialogare nell’interesse della città”
Così commentano gli attriti fra Palazzo Cavallo e la Asl i consiglieri comunali di Scelgo Arezzo, Marco Donati e Valentina Sileno:
“Negli ultimi giorni stiamo assistendo a uno scontro istituzionale tra le autorità sanitarie dell’Asl Toscana sud est e l’amministrazione comunale. Esprimiamo in tal senso, come amministratori e ancor più come cittadini, la nostra preoccupazione per uno scontro che rischia di ripercuotersi negativamente sull’individuazione di soluzioni efficaci in questa fase così difficile. Auspichiamo che nelle prossime ore si torni a dialogare nell’interesse della comunità. Arezzo, infatti, secondo i dati ufficiali è uno dei territori più colpiti dalla seconda ondata della pandemia e occorre tornare subito a una proficua collaborazione e a un dialogo costruttivo.
Crediamo che relativamente alle rispettive competenze serva uno sforzo in più per invertire o attenuare la crescita della curva dei contagi e dare segnali efficaci ai cittadini, già stremati e preoccupati dalle conseguenze prodotte dalla pandemia sulla salute e sull’economia”.
Fratelli d’Italia Arezzo: “La Asl osteggia la politica sanitaria del Comune senza validi motivi”
“Prendiamo posizione sullo scontro tra Comune di Arezzo e Asl e sui controlli quanto meno singolari che giunge voce la Asl stia eseguendo sui piccoli centri diagnosi privati che eseguono tamponi molecolari e test sierologici“, fanno sapere tramite una nota i membri di Fratelli d’Italia di Arezzo.
“Appare singolare che la Asl Toscana sud est osteggi le proposte sensate del Comune di Arezzo, fatte per aiutarla nella lotta al Covid. Fratelli d’Italia attende ancora, dopo le evidenti manovre, attuate fino a poco prima della pandemia e atte a depotenziare e smantellare le eccellenze dell’Ospedale San Donato, che vi sia un chiaro segnale che l’ospedale di Arezzo manterrà il livello fino a oggi avuto. Paradossalmente l’emergenza Covid ha dimostrato che, se si vuole, si fanno assunzioni e si coprono i deficit di personale e, dunque, che le mancanze di qualche tempo fa erano frutto di deliberate scelte di non provvedere.
Il nostro gruppo consiliare è per una valida collaborazione e compenetrazione tra pubblico e privato in sanità, per dare il migliore servizio possibile ai cittadini e non accetta una smobilitazione del Servizio Sanitario Regionale in certe aree della Toscana per favorirne altre e, in quelle zone ‘abbandonate’, di fatto favorire spudoratamente gli interessi di alcuni privati. Sulla gestione dei tamponi molecolari poi la Asl sta manifestando deficit e ritardi clamorosi!
I positivi a domicilio sono abbandonati, nessun numero degli uffici preposti risponde, i medici di famiglia non riescono a interagire con la Asl per i tamponi: è il caos più totale, con famiglie intere chiuse in casa per settimane. È evidente che alla Asl non riescono più a gestire la situazione.
In una pandemia grave, in cui la velocità delle analisi e le risposte sui tamponi sono fondamentali, la Asl invece di instaurare una collaborazione con la rete di studi e centri diagnosi privati aretini si ostina a non aprire a questi soggetti privati non speculatori che sui tamponi stanno dando un buon servizio a coloro che vi si rivolgono. In più, invia ispettori che fanno apparentemente controlli e discorsi che hanno tutta l’aria di voler sconsigliare e disincentivare a effettuare tamponi molecolari e test sierologici.
La Asl si dovrebbe preoccupare di mettersi in rete con i centri diagnosi per fare analisi veloci ed estese e avere aggiornamenti sui test eseguiti, invece di polemizzare con il Comune di Arezzo e avere un atteggiamento non favorevole verso gli stessi centri. Se si vuole avere l’esclusiva nell’analisi dei tamponi, la Asl sia almeno efficiente come i dirigisti compagni cinesi, non efficiente e baldanzosa a parole e un colabrodo nella realtà”.
Arezzo 2020 per cambiare a sinistra: “Basta guerre, vogliamo istituzioni unite per fronteggiare la pandemia”
“Il sindaco Ghinelli e la sua vice Tanti evidentemente amano le mimetiche e la guerra tra istituzioni“: si apre con questa supposizione il commento di Arezzo 2020 per cambiare a sinistra sul tête-à-tête Comune-Asl.
“Tempo fa il sindaco invocava l’esercito ai fini della sicurezza. Proposta sballata e bocciata dalle stesse istituzioni preposte all’ordine pubblico. Ora nel caso della pandemia l’amministrazione comunale propone ospedali da campo e l’utilizzo dei dipendenti comunali per funzioni che solo il personale qualificato della sanità è in grado di svolgere. Proposte semplicistiche e sbagliate, dunque non accolte dalle autorità preposte alla salute.
Ma Ghinelli e Tanti non si rassegnano, indossano l’elmetto e alimentano una polemica speciosa. È mai possibile che nel tempo tremendo del Covid-19 il Comune di Arezzo non trovi il modo di dialogare e collaborare? A livello locale si vuol replicare l’assurda diatriba nazionale tra Governo e Regioni? L’amministrazione comunale non ha altro da fare, anche sulla specifica questione coronavirus per gli ambiti propri di un comune, che alimentare una guerra contro la Asl e la Regione?
Ovviamente il Comune ha anche il compito di fornire pareri, consigli, contributi alla Asl, ma all’interno di una indispensabile concertazione nella quale la parte specialistica sanitaria ha il dovere di indirizzare al meglio gli interventi. Non ci si avventura in un settore assai complesso ignorando o sottovalutando i tanti risvolti sanitari, logistici, organizzativi, di gestione del personale, eccetera. A meno che non si voglia vendere fumo, ma se questa attività ‘politica’ è deteriore in tempi normali diventa inaccettabile nella fase di emergenza nella quale ci troviamo”.
Acli aretine, l’appello all’amministrazione: “Si concentri sugli ambiti dell’emergenza di propria competenza”
Senso di responsabilità, rispetto dei ruoli e collaborazione istituzionale per superare uno dei momenti più gravi dell’emergenza sanitaria. A richiederli sono le Acli provinciali che stigmatizzano il confronto tra Comune di Arezzo e Asl Toscana sud est in merito all’ospedale da campo. La questione ha condotto a un clima di opposizione tra due realtà che, nell’attuale fase storica, dovrebbero dimostrare una rinnovata sintonia.
L’associazione evidenzia invece che, mentre la città sta attraversando il momento più acuto della pandemia, le principali istituzioni amministrative si scontrano sul tema e invadono campi che non sono di loro competenza, acuendo le divisioni e creando ulteriori preoccupazioni tra i cittadini. La richiesta rivolta ai singoli soggetti, dunque, è di mettere in campo le rispettive competenze in un clima di costruttivo confronto, con una discussione da svolgere privatamente e riservatamente intorno ad un tavolo con l’obiettivo di trovare soluzioni ai problemi reali, evitando di inasprire il clima e dimostrando rispetto per i cittadini colpiti dalla malattia e per il personale sanitario che quotidianamente rischia la propria vita sul vero fronte dell’Ospedale San Donato.
“Negli ultimi giorni”, spiega la presidenza dell’associazione, “abbiamo assistito ad un logorio dei rapporti istituzionali tra sindaco, vicesindaco e Asl. Tutto questo non fa che turbare i cittadini che da questa frenesia propagandistica potrebbero cogliere una situazione fuori controllo: se così fosse, significherebbe che nessuno sta facendo la propria parte seriamente e che la salute pubblica viene strumentalizzata per visibilità personale e politica in modo inaccettabile. Le autorità, anziché accusarsi reciprocamente, dovrebbero collaborare nel rispetto dei ruoli e nelle reciproche competenze”.
Allo stesso tempo, le Acli di Arezzo invitano l’amministrazione a concentrarsi sugli ambiti di gestione dell’emergenza di propria competenza. In città, ad esempio, mancano controlli adeguati e severi per mantenere il distanziamento, mentre i più bisognosi sono abbandonati a se stessi a causa della mancata riattivazione di un servizio quale il dormitorio per senzatetto che negli scorsi inverni è risultato fondamentale per fornire un rifugio. Dovrebbe essere previsto un maggior scaglionamento per gli orari degli uffici pubblici e dovrebbe essere riorganizzato il sistema dei trasporti, facendo affidamento anche sui mezzi delle compagnie private che sono attualmente inutilizzati.
“Se davvero Arezzo necessita di un ospedale da campo”, continua la presidenza, “significa che la città è ritenuta dagli amministratori come una zona rossa e, di conseguenza, che è necessario un sempre più attento impegno nel rispetto delle norme in vigore e, soprattutto, che sono auspicabili misure e decisioni anche politiche adeguate ad una zona rossa. Le Acli di Arezzo richiamano quindi ad un’etica del ruolo istituzionale che non è certamente quella di cui i responsabili delle istituzioni cittadine hanno dato prova alla pubblica opinione in questi ultimi giorni”.
Per approfondire:
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