Criminalità in Toscana, Bugli: “Non esistono aree immuni, studiare fenomeno per contrastarlo”

“Un’iniziativa“, anticipa Bugli, “che ha dato buoni risultati e che, giunta al termine dell’accordo di tre anni, intendiamo rinnovare“. L’attività di ricerca ha innescato peraltro altre iniziative. “Ci ha permesso di organizzare tre corsi di formazione sugli appalti e sui rischi di infiltrazione criminale, seguitissimi“, racconta l’assessore regionale, “ci ha permesso di disseminare a livello locale numeri e analisi, tra le istituzioni e nella società, per allargare il fronte di quanti non vogliono rimanere indifferenti“.
Un’attività di costruzione di una cultura delle legalità, ricorda l’assessore, che passa anche dall’aiuto offerto ai comuni per ristrutturare, con una norma ad hoc, beni confiscati alla criminalità organizzata in modo che tornino patrimonio di tutti o che passa attraverso i campi per ragazzi e gli eventi organizzati nella tenuta di Suvignano nei Comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo, beni simbolo tra quelli confiscati in Toscana alla mafia e dall’anno scorso affidati finalmente alla Regione.