Arezzo, 21 giorni per decidere il futuro

. Inserito in Visto dalla curva

Tanti ne mancano alla fine della “regular season” e l’Arezzo deve ancora guadagnarsi la certezza di potersi giocare l’appendice triste del campionato, quella dei play-out.

Il risultato del Ravenna, naufragato negli ultimi dieci minuti della partita con il Cesena, offre buone certezze circa il mantenimento quantomeno della penultima posizione in classifica. Adesso però c’è da stare attenti alla “forbice”, ovvero al distacco tra la penultima posizione e la quint’ultima, poiché se questo fosse pari o superiore ad otto punti, il regolamento prevede la retrocessione diretta delle ultime due. Allo stato il distacco da Legnago e Fano è di 7 punti. Appare assolutamente evidente quanto siano importanti e preziose le partite che ci separano dalla fine, a partire da quella di oggi contro la Vis Pesaro dell’ex Di Donato (anche di Tassi, che però non dovrebbe essere del match). Serviranno vittorie, perché al passo di un punto a partita (quello del girone di ritorno) si rischia. Servirà un Arezzo con un piglio diverso da quello visto sino ad ora, una squadra che finalmente scopra l’aggressività, che finalmente “morda” l’avversario anche sul piano agonistico, abbandonando quella flemma un po’ fastidiosa che spesso contraddistingue la nostra manovra e stai sempre con il dubbio sospeso che si tratti di mancanza di idee. Certamente non aiuterà l’assenza di Perez, giusto ora che si era sbloccato. Purtroppo l’ex Francavilla ha problemi muscolari frequenti (così si è scoperto, per ammissione dello stesso staff amaranto, dopo l’acquisto) e non a caso si è infortunato prima nel gelo della partita con il Cesena e poi in quello di questo strascico d’inverno che ci ha regalato giornate vicinissime allo zero termico anche in pieno giorno. Ulteriore complicazione sarà l’avversario che arriva al “Città di Arezzo” in piena salute, reduce da successi che l’hanno portato ad un passo dalla quota salvezza matematica. Il pepe sulla partita lo aggiungono gli strascichi dell’andata, rimestati da queste parti fors’anche in maniera eccessiva alla vigilia, con le dichiarazioni oggettivamente infelici a microfoni spenti dell’ex trainer amaranto, scottato dalla mancata riconferma e da qualche incomprensione con la nuova dirigenza. La Vis Pesaro dunque non ci regalerà nulla (come in fondo è giusto che sia) e semmai ci metterà quel qualcosa in più su stimolo del proprio allenatore. Ragione in più per aspettarci un Arezzo finalmente da battaglia, che sappia andare oltre i propri limiti e le assenze (ancora tante tra infortuni e squalifiche) perché restando dentro l’inerzia attuale sono guai. La formazione dovrebbe ricalcare a grandi linee quella di Modena, anche se è possibile l’utilizzo di Ventola per aumentare la spinta sulle fasce con dirottamento di Pinna nel ruolo di centrale accanto a Sbraga con il ritorno in panchina dell’incerto Kodr. Centrocampo tipo con Arini, Di Paolantonio e Altobelli ed il ritorno in panchina di Serrotti (che ha ripreso ad allenarsi solo da pochi giorni) e di Di Nardo (reintegrato tra i 24 a completare la lista). Con Iacoponi sulla trequarti, vanno giocoforza in campo Carletti e Cutolo. Mezza possibilità di giocarci i play-out passa dal tardo pomeriggio di oggi. Forza amaranto (torna la maglia del nostro cuore, finalmente)!

Tags: S.S. Arezzo Vis Pesaro

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.