Abbattere le barriere comunicative
Favorire l’autonomia delle persone con sordità e con ipoacusia nell’accesso ai servizi sanitari pubblici e promuovere azioni volte all’eliminazione di ostacoli e barriere comunicative. È con questi obiettivi che il Dipartimento dei servizi sociali dell’Asl Toscana sud est ha introdotto un progetto dedicato per rafforzare le competenze dei professionisti che operano in contesti sanitari e sociosanitari e sensibilizzare la cittadinanza sul tema.
Il progetto si inserisce nell’alveo della “Programmazione degli interventi a valere sul Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia di cui al Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri” della Regione Toscana e prevede tre azioni dedicate alla formazione e alla conoscenza della lingua dei segni (LIS) e della lingua dei segni italiana tattile (LIST), alla sensibilizzazione della cittadinanza sul tema attraverso una manifestazione d’interesse e all’uso di tecnologie finalizzate all’abbattimento delle barriere alla comunicazione.
Il percorso formativo è incentrato, in particolare, nella promozione della conoscenza e delle competenze nell’uso della lingua dei segni italiana ed è rivolto al personale afferente alle aree sociale, sanitaria e amministrativa dell’Asl Toscana sud est. La prima edizione del corso partirà ad Arezzo (11 e 18 ottobre) e proseguirà a Siena (25 e 27 novembre) e a Grosseto (2 e 9 dicembre).
La seconda azione prevista riguarda una manifestazione di interesse per la coprogettazione territoriale rivolta agli enti del terzo settore che vogliano aderire alla realizzazione di percorsi formativi e di sensibilizzazione per associazioni, istituzioni scolastiche, famiglie e aziende in materia di inclusione delle persone con sordità o ipoacusia. La manifestazione d’interesse è pubblicata sul sito internet aziendale alla sezione bandi di gara e avvisi: albopretorio.uslsudest.toscana.it/albo/.
Il progetto prevede, infine, la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie per attività di interpretariato nei punti Cup, nei pronto soccorso e in tutti quei servizi sanitari e sociosanitari che prevedono un immediato contatto con l’utenza.
“La progettualità in tema di inclusione delle persone con sordità e con ipoacusia è un valore aggiunto per tutta l’Azienda – sottolinea Patrizia Castellucci, Direttrice dei servizi sociali – Fondamentali sono la formazione del personale, l’ausilio della tecnologia e il coinvolgimento del terzo settore nel tracciare questo percorso. Uno dei compiti della sanità pubblica nel suo complesso è anche questo: coinvolgere tutti gli attori per creare percorsi di inclusione e favorire il pieno accesso ai servizi pubblici”.