Toscana a 250,7: è zona rossa per un soffio, Giani fiducioso: “Le vaccinazioni ci porteranno fuori” Ar24Tv

La Toscana, con un indice di contagio di 251, da lunedì mattina 29 marzo, diventa zona rossa. L’annuncio è stato fatto ieri sera nel corso della settimanale riunione del Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica. La Toscana resterà in zona rossa almeno fino a martedì 6 aprile, giorno di scadenza dell’attuale Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che disciplina la materia. A fare scattare la zona rossa sarebbe stato un errore nella trasmissione di dati dalla provincia di Prato: in un primo tempo non erano stati inclusi altri 102 nuovi casi, che sono stati comunicati ieri anziché giovedì. L’incremento ha portato il tasso di incidenza a 251 casi ogni 100.000, appena al di sopra della soglia di 250 su 100.000 utile per restare in zona arancione.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani:
“Nell’approfondimento, il dato del laboratorio di Prato è arrivato non la mattina, ma nel pomeriggio del 25 marzo. Circa 100 contagi ascrivibili alla data del 25, che , sommati agli altri, portano la Toscana in zona rossa. Con i dirigenti dell’assessorato abbiamo approfondito e abbiamo comunicato il tutto nella massima trasparenza a Roma per la valutazione del Ministero della Salute e della sua cabina di regia. Non potevamo lasciare ombre, tutti hanno condiviso questa scelta. Il dato toscano è al limite, di 250,7 ogni 100 mila abitanti, arrotondato a un indice di 251, con la Legge del Governo Draghi che pone il limite a 250. Questa restrizione fa sì che anche gli studenti toscani debbano stare a casa con tre giorni di anticipo rispetto alle tradizionali vacanze pasquali. Vedremo poi come andranno i dati ad inizio di aprile per capire se riusciremo a tornare in zona arancione, così come è avvenuto dal 1 gennaio ad oggi, periodo in cui ci siamo alternati tra l’arancione e il giallo. Confido che la crescita del numero delle vaccinazioni, ormai sopra le 570.000 e sopra l’88% delle dosi ricevute e somministrate, un dato che è superiore alla media nazionale, ci aiuti a tornare in arancione”.