Il “caso” Arezzo e la conferma che in politica gli amici sono spesso più ingombranti degli avversari

Dal punto di vista squisitamente politico quella che si è venuta a creare ad Arezzo è una situazione anomala e per certi versi grottesca. I fatti sono questi: a circa tre mesi scarsi dal voto per il rinnovo del consiglio comunale non c’è uno straccio di candidato: centrodestra e centrosinistra stanno giocando, da almeno quattro mesi, una partita a scacchi che è entrata in una fase di stallo, uno aspetta la mossa dell’altro per fare la contromossa. Si potrebbe chiudere la discussione con una battuta, quella pronunciata da Ennio Flaiano: la situazione politica in Italia è grave ma non è seria. Ma credo ci sia poco da ridere, c’è in ballo il futuro prossimo di una città che sta attraversando un momento tutt’altro che brillante. Ghinelli si è autocandidato a occupare nuovamente la poltrona più comoda per altri cinque anni, una notizia che è stata accolta con molta freddezza dai tre principali partiti del centrodestra; le inchieste giudiziarie creano imbarazzo e, soprattutto, ingenerano la convinzione che l’ingegner Ghinelli sia diventato un candidato debole. Non per niente in queste ultime ore circolano nomi di possibili candidati alternativi, come quello di Paolo Enrico Ammirati, avvocato di professione, ex consigliere comunale di Arezzo, ex vicesindaco della giunta Lucherini, con delega alle attività produttive e alla protezione civile dal 2002 al 2006, eletto nelle fila di Alleanza Nazionale. Nel maggio 2010 la sua elezione a consigliere regionale nella circoscrizione di Arezzo nella lista del Popolo della Libertà. Ma c’è un altro nome caldo che gira in queste ultime ore, quello di Cristiano Romani, presidente dell’Associazione Cultura Nazionale, che in questi ultimi anni si è fatto molto apprezzare per le numerose iniziative culturali che hanno portato in città personaggi del calibro di Antonio Caprarica, Veronica Pivetti, Gianluigi Paragone, Chicco Evani, Manuel Vescovi, Alan Friedman, Chiara Giannini, Antonio Padellaro e tanti altri protagonisti della cultura italiana.
Il nome di Cristiano Romani (nella foto con l’ultimo ospite delle sue iniziative, il giornalista scrittore Antonio Caprarica), sarebbe visto di buon occhio da una parte della base della Lega (partito al quale si è avvicinato da alcuni anni), ma anche e soprattutto da settori trasversali e non politicamente ideologizzati della città, merito principalmente dell’attività apolitica e apartitica portata avanti dalla sua associazione. Niente di definito anche all’interno del centrosinistra: Vincenzo Ceccarelli punta i piedi per restare in Regione, di candidarsi ad Arezzo per fare il sindaco non vuole sentirne parlare. Aumentano così le quotazioni di Luciano Ralli, attuale consigliere comunale del PD, cresciuto politicamente nel Partito Socialista Italiano tra gli anni ottanta e i novanta. In caso di vittoria si rinnoverebbe la lunga tradizione di sindaci socialisti interrotta trent’anni fa con l’uscita di scena di Valdo Vannucci. Le idee sono poco chiare in entrambi gli schieramenti, le lobby interne stanno combattendo una battaglia sotterranea ma tutt’altro che silenziosa, questo a conferma che in politica gli amici sono spesso più ingombranti degli avversari.