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sabato | 12-07-2025

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Crollo del numero degli infermieri, stipendi sotto la media europea

NurSind: “Interventi urgenti o la situazione finirà fuori controllo”. Lettera aperta del sindacato delle professioni infermieristiche alla Regione. Giannoni: “Valorizzare il lavoro dei sanitari, anche dal punto di vista economico”.

Resta molto critica la situazione del personale sanitario in Toscana. Per questo motivo nei giorni scorsi il segretario regionale del NurSind Giampaolo Giannoni ha scritto al presidente della Regione Eugenio Giani, all’assessore al Diritto alla salute e sanità Simone Bezzini, al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e al presidente della Terza commissione Enrico Sostegni per chiedere interventi strutturali urgenti.

Nel 2022, si fa sapere dal sindacato, il personale infermieristico in Italia contava 6,5 infermieri par 1.000 abitanti, dato ben al di sotto della media Ocse di 9,8. Non solo, ogni anno migliaia di infermieri abbandonano il servizio sanitario nazionale: nel triennio 2020-2022 hanno lasciato 16.192 infermieri. Perdita non compensata da nuovi ingressi, aggravando la carenza di personale e l’insostenibilità dei carichi di lavoro su chi rimane in servizio. Ancora più allarmante è il dato sulle cancellazioni all’albo: ben 42.713 infermieri si sono cancellati negli ultimi quattro anni, di cui 10.230 solo nel 2024.

A fronte di carichi di lavoro insostenibili, prosegue il NurSind, percorsi di carriera inesistenti, mancate valorizzazioni, gli stipendi degli infermieri restano tra i più bassi d’Europa, sia in termini assoluti, sia rispetto al costo della vita. Una condizione che rende la professione sempre meno attrattiva. Nel 2022 la retribuzione annua lorda era di ben 9.463 euro in meno rispetto alla media Ocse. Su questo dato pesa molto il fatto che le risorse dedicate agli infermieri siano state ‘spalmate’ su tutto il personale del comparto.

“Per fermare questa emorragia – spiega il segretario regionale Giampaolo Giannoni – l’unica strada è valorizzare la professione sul piano economico e della carriera, affiancando a questi interventi un riconoscimento del lavoro come usurante. E invece gli ultimi interventi normativi della Regione non vanno in questa direzione. Anzi ci sono delibere che stabiliscono tariffe per le prestazioni aggiuntive del personale sanitario inferiori rispetto alla quasi totalità delle altre regioni e si danno indicazioni di utilizzo dei fondi del comparto per permettere attività aggiuntive anche ad altri operatori, creando di fatto, disparità di trattamento rispetto ai finanziamenti. Chiediamo alla Regione Toscana l’apertura di un tavolo permanente in cui affrontare tutti questi problemi, oltre a interventi normativi urgenti che vadano nella direzione di valorizzare gli infermieri a tutti i livelli. In ultimo auspichiamo un miglioramento del dialogo e del confronto, che su temi così importanti deve essere necessariamente costante”.

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