Novanta cimeli in vetrina per omaggiare la Giostra. L’iniziativa della profumeria in piazza San Jacopo
Coloratossimi quadri, medaglie, spartiti, stampe, libri, cartoline, manifesti e documenti rari per rendere omaggio alla Giostra del Saracino. Sono novanta i cimeli di Giostra – uno per ogni anno dalla rinascita della rievocazione fino ad oggi – esposti in vetrina alla storica Profumeria Primavera di piazza San Jacopo. Dai personaggi che hanno scritto la storia della manifestazione ai documenti rari la vetrina sta catturando gli sguardi degli aretini. Un connubio di arte e storia, capace di trasmettere il profumo della Giostra del Saracino.
“L’allestimento” spiega la titolare Elisa Castigli “è un omaggio alla rievocazione storica aretina in occasione dell’importante anniversario. È un ringraziamento a tutte le componenti: al quartiere di Porta Crucifera, a Porta del Foro, a Porta Sant’Andrea, a Porta Santo Spirito, alle rappresentative del Comune, a Signa Arretii, all”associazione Sbandieratori, ai musici, al maestro di Campo, all’araldo, ai valletti e a tutti i personaggi che hanno reso grande la manifestazione”. Un ventaglio di colori e di emozioni. C’è anche l’arte racchiusa in vetrina ed è ben espressa attraverso le matite e i dipinti di chi in novant’anni ha tratteggiato a colpi di pennello la Giostra del Saracino. Dalla stampa di Depero, al disegno di Vittorio Pisani è un concentrato di vere perle giostresche. C’è il volume scritto da Alberto Cavaliere ed illustrato da Ugo De Vargas agli albori della ripresa della Giostra insieme ai dipinti di pittori aretini come Alessandro Marrone e Marga Romani Pasquini compreso il gioco dell’oca ideato e illustrato dall’indimenticato Attilio Droandi. Colori e simboli dell’aretinità grazie ai quali la Giostra del Saracino è stata tramandata fino ad oggi. Immancabili anche le pubblicazioni: dalle Mille lance del Saracino di Carlo Dissennati, alle varie edizioni di Terra d’Arezzo scritte da Enzo Piccoletti ed ormai introvabili insieme a volumi siglati da Luca Berti, Alessandro Bindi e da altri autori aretini che hanno voluto lasciare una traccia arricchendo la bibliografia giostresca. Immancabile il Topolino numero 1606 con la storia fantastica scritta da Pierfrancesco Prosperi e illustrata da Luciano Gatto. “I 90 cimeli esposti” spiega Castigli “sono stati accuratamente selezionati da Alessandro Bindi un aretino appassionato di Giostra del Saracino e della storia di Arezzo. Sono frutto di una ricerca dettagliata. In vetrina abbiamo voluto rendere omaggio per esempio al podestà Pierludovico Occhini cui va il merito di aver riscoperto la Giostra, al poeta Alberto Severi e a Giuseppe Pietri che hanno composto e musicato l’inno del Saracino. Tra le rarità c’è l’opuscolo con lo spartito e il testo dell’Inno del Saracino stampato all’epoca della sua prima esecuzione. A rendere ancor più originale la vetrina è addirittura la medaglia consegnata in piazza Grande nel 1932 dal Podestà Occhini al Maestro Giuseppe Pietri proprio per aver composto l’inno destinato a diventare l’inno non solo della Giostra ma dell’intera città.
Tra i cimeli c’è il foglio con i francobolli dal valore di 1 lira dedicati alla Giostra del Saracino emessi nel 1963 dalla Repubblica di San Marino nella serie Giostre e tornei. Fanno poi bella mostra anche due bozzetti segnalati al concorso dei bozzetti della lancia d’oro dedicata ai Carabinieri e a Giovanni Paolo II entrambe opere dell’artista Roberta Paggini.
Una vetrina capace di trasmettere emozioni e di ripercorrere 90 anni di storia e di giostre in città e al di fuori. Tra i cimeli ci sono infatti anche pubblicazioni in lingua francese e in tedesco risalenti agli anni Trenta quando da poco la rievocazione era rinata ma già si pensava a promuoverla. Immagini in bianco e nero del 1932, del 1933, del 1934 e del 1935 che restituiscono cronache di edizioni passate che si alternano a coloratissime pagine con scatti a colori che vengono fuori dai periodici e settimanali degli anni Cinquanta e Sessanta capaci di far riaffiorare memorie e ricordi a testimonianza delle giostre del passato.
Il tutto mescolato con gli aromi di Chanel, Serge Lutens, Acqua di Parma e di tutti i profumi che da oltre 70 anni gli aretini acquistano alla Primavera dove adesso per tutta la settimana si respira un incantevole ed inebriante profumo di Giostra. “L’invito agli appassionati di Giostra e agli aretini” conclude Elisa Castigli “è quello di fare una tappa in piazza San Jacopo per ammirare la Giostra racchiusa nelle nostre vetrine. È praticamente impossibile descrivere tutti i novanta cimeli esposti e quindi non resta che venire ad ammirarli”.