L’Offerta dei ceri ha aperto l’anno Giostresco

Il Vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, Mons. Andrea Migliavacca, sorpreso a realizzare un selfie “che invierò ai miei amici“, poco prima della cerimonia dell’Offerta dei ceri ha speso parole di elogio per la città e le sue usanze: “Arezzo mi ha accolto con grande affetto, mi sento ormai parte integrante di questa terra e delle sue meravigliose tradizioni”.
Aperto ufficialmente l’Anno Giostresco 2025 con la ventisettesima edizione della Cerimonia di Offerta dei Ceri al Beato Gregorio X con la Donazione dei Ceri in Cattedrale preceduta dallo spettacolo offerto da Musici e Sbandieratori in piazza San Jacopo.
Al termine dell’esibizione, il corteo, composto oltre che dal Gruppo Musici e dagli Sbandieratori anche dalle rappresentative dei quattro quartieri e di Signa Arretii, ha mosso da piazza San Jacopo verso Palazzo Comunale lungo Corso Italia, Canto De’ Bacci, via Cavour e via Cesalpino. In Piazza della Libertà, il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, seguito dall’Araldo, dalla Magistratura della Giostra, dalla rappresentativa della Fraternita dei Laici e dai Quartieri si è unito al corteo per entrare in Cattedrale dove hanno fatto il loro ingresso tutti i figuranti per dare avvio alla cerimonia nella quale i rettori dei quattro quartieri hanno offerto ognuno al Beato Gregorio X il cero votivo decorato dall’artista senese Rita Rossella Ciani. Come di consueto ogni quartiere ha donato una somma di denaro da devolvere al Caritas Baby Hospital, l’ospedale pediatrico di Betlemme gestito da suore cattoliche al quale annualmente, su iniziativa di don Alvaro Bardelli, va il ricavato della cerimonia.
Gregorio X, nato nel 1210 a Piacenza, quando venne eletto papa, nel 1271 alla fine di un interminabile concilio durato tre anni, si trovava in Terrasanta dove incontrò Marco Polo e i suoi fratelli dopo la loro avventura in estremo oriente. Era di ritorno, in compagnia del vescovo di Arezzo Guglielmo degli Ubertini, dal concilio di Lione quando si ammalò e fu costretto a fermarsi ad Arezzo con altri cardinali. Qui morì il 10 gennaio 1276 lasciando un cospicuo lascito per costruire una nuova cattedrale. Gregorio X è stato beatificato e dichiarato co-patrono della città assieme a San Donato. Fin dal 1327 la città decise che ogni anno si dovesse solennizzare l’anniversario della sua morte con un’imponente cerimonia in Duomo caratterizzata da un’offerta di 100 libbre di cera.